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archivio
poesia
La
rosa gialla
e
Quarantacinque lezioni sul vuoto
di Vittorio Baccelli
a cura di Pietro Pancamo
La
rosa gialla
Montedit 2002
pp.42 - Euro 5,16
ISBN 88-8356-281-X
Quarantacinque lezioni sul vuoto
Montedit 2001
pp.30 - Euro 5,16
ISBN 88-8356-075-2
Vittorio
Baccelli, artista di lungo corso, nella silloge
poetica La rosa gialla (pubblicata nel 2002
dalla casa editrice Montedit di Melegnano) propone
una serie di canti abili a percorrere in ogni
senso e direzione l'epoca presente, per svelarne
i molteplici significati e renderli oggetto
di una riflessione capace e rapace che - predando
sostanza dall'attualità, unitamente a
istanti convulsi di lingua inglese e di ricordo
- penetra, a volte
con toni di denuncia speculativa, gli aspetti
più differenti e connessi della nostra
contemporaneità, da quelli commerciali
a quelli spirituali, fino a quelli politici
o meramente bellici e violenti. Il risultato
è una poesia cronachistica, una poesia
giornalistica (talora anche nella forma) che
- senza dimenticare comunque di dedicarsi, almeno
a tratti, pure al singolo individuo di cui recupera
momenti isolati ed esperienze personali, confrontandole
con l'insieme della vita - illustra il fluire
collettivo, straripante e onnicomprensivo della
realtà odierna, cogliendo di quest'ultima
l'intera e composita ricchezza (o forse perversione).
Elemento naturale di un simile modo particolare
di comporre e verseggiare è senza dubbio
la rude anima umoristica, che si manifesta evidente
persino in Quarantacinque lezioni sul vuoto,
volumetto uscito nel 2001 sempre per i tipi
della Montedit e in cui l'ironia varia che permea
di sé ciascuna parola o considerazione
permette alla filosofia insistita delle liriche
(peraltro brevissime e
accompagnate da piccoli brani in prosa, identici
in tutto a fulminee novellette didascaliche
o, meglio, "barzellette morali") di
trasfigurarsi da semplice melanconia esistenziale
a potente saggezza in grado di scoprire brutalmente
- per smascherarli con prontezza di ragionamenti
divertiti e rimproveri didattici - i forti,
ma vuoti vezzi della quotidianità e dell'uomo
in genere.
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