GLI
AUDIOLIBRI DI PB
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<< Non puoi comprarlo. Ed io
non ho coraggio[ ] >>. Moro
sembra smentire le sue stesse parole
dimostrando, con ogni verso sprezzante,
con i suoi << calci contro il
vento >>, il coraggio di chi ritrae
se stesso
senza modificare i tratti, senza addolcire
gli spigoli. Una poesia autentica, un
verso crudele, a volte stridente, dotato
di un'infallibile capacità di
trasmettere stati d'animo. La poesia
di Moro arriva a colpire lo stomaco,
riesce a produrre rumore, ma chi sa
se si tratta davvero di << rumore
dal nulla >>. Il rumore delle
parole di Moro proviene dall'attrito
tra una vita quotidiana deludente e
difficile da accettare, e le speranze
di un'anima che grida la voglia di realizzare
se stessa.
L'attrito crea insofferenza, rifiuto.
La vita è una sequenza di giornate,
di persone, di abitudini che l'autore
si ferma ad osservare << a distanza
di sicurezza >>, una distanza
che funge da difesa e che non costituisce
vero distacco. Sono troppo vibranti,
troppo intense le parole di Moro per
trasmettere distacco. L'occhio attento
e critico dell'autore riesce a cogliere
l'assurdo e l'insensato che infondo
riempie ogni esistenza, la ciclicità
ed il vuoto delle abitudini con cui
ci si àncora alla vita, ci si
sente parte di un gruppo, si perde,
ma si crede di trovare, la propria identità.
<< La gente non può stare
senza sabato pomeriggio. Finisce per
morire. >>,l'autore rimane dietro
un vetro ad osservare il via vai dell'altrui
esistenza, rifiutando di "infilarsi
nella propria vita", temendo forse
di perdere la capacità di osservare
se stesso ed il mondo percependo alterità,
temendo forse di confondersi con ciò
che critica in modo aspro. Eppure l'aspra
critica tradisce amare venature, amaro
senso di auto-esclusione da quei riti
tribali che annullano la coscienza di
sé, ma soffocano la solitudine,
stordiscono i sensi. Lontano dalle "pratiche
tribali", in fuga dall' "etica
del gruppo", libero ma sofferente,
Moro si rifugia nella letteratura. <<
Devo solo prendere una direzione. [ ]
>>, continuamente l'autore si
ripete che deve raccogliere le forze
per tracciare un percorso, per cominciare
ad addentrarsi nelle vie del mondo e
sceglierne una, renderla propria, farne
il proprio ritratto: per ora l'unica
via è la letteratura. La sua
letteratura è ricerca, è
ammissione, è contestazione,
è identificazione, è,
essa stessa, vita. L'autenticità
del sentire non lascia spazio alla forma,
alla struttura, alla costrizione, ma
si esprime in modo diretto, caratteristica
che rende più nitida la percezione
sensibile di quanto l'autore intende
trasmettere. Le << urla addomesticate
>> sarebbero troppo limate per
trasmettere messaggi taglienti. Tra
i messaggi taglienti di Moro il lettore
si riconosce, s'immerge con emozione
sincera tra le righe del vissuto, si
riscopre più fedele a se stesso.
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