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recensioni
la
torre nera
di Stephen
King
a cura di Fabio Monteduro
Sperling & Kupfer
2004
"Childe
Roland alla Torre Nera giunse", questi
versi, tratti dal racconto fantastico di Robert
Browning (1812 Camberwell, Londra - 1889 Venezia),
hanno ispirato la saga della Torre Nera, ultima
e (a sentire lui) definitiva frontiera del maestro
dell'horror, universalmente riconosciuto, Stephen
King.
Ci sarebbero migliaia di parole da spendere
su questo scrittore che ha saputo creato un
genere tutto suo, immediatamente riconoscibile,
trasformando le paure empiriche di chi ha il
coraggio di seguirlo, in solide percezioni di
realtà; storie che ci hanno inseguito
nei nostri sogni e che hanno ispirato alcuni
tra i più grandi registi della nostra
epoca. Visioni, vampiri, demoni, mostri, omicidi
e serial killer da sempre hanno abitato le pagine
dei romanzi di questo scrittore, narratore d'incubi
e di turpitudini. Migliaia di parole che non
servirebbero a spiegare come King abbia saputo
trascinare con sé, tra le pieghe della
sua follia creativa, generazioni di lettori.
Ma non è di mostri e spiriti che si vuole
parlare qui. Non d'apparizioni e fantasmi, né
di demoni e assassini, perché la Saga
della Torre Nera se ne vuole allontanare
E se credete che questa non sia la verità,
sareste nel giusto perché è
difficile distinguerla, parlando di Stephen
King.
Definita da King stesso un fantasy western dalla
concezione rivoluzionaria, la saga è
la storia di un cavaliere, ultimo della sua
stirpe, in un mondo "che è andato
avanti" e di cui non ci si può fidare
nemmeno del trascorrere del tempo. Roland di
Gilead, della discendenza di Eld è il
nostro uomo, eroe di un mondo che non c'è
più.
Dove sia questo luogo, quale sia la sua collocazione
spazio temporale non è dato saperlo,
forse si tratta di una dimensione parallela,
perché esistono dei passaggi, delle porte,
che consentono di arrivare nel nostro mondo,
in quello che tutti noi conosciamo.
Ecco il principio di questo nuovo aspetto dello
straordinario talento narrativo di Stephen King,
un talento dove si libera questa storia di sinistre
atmosfere e macabre minacce, che appare come
lo specchio oscuro della realtà. In un
paesaggio apocalittico, l'eterno scontro tra
il bene e il male si incarna in Roland di Gilead,
uno dei personaggi più evocativi concepiti
dalla fervida mente dell'autore. Roland è
definito come un cavaliere, ma in realtà
è un pistolero, con poche emozioni e
con un'abilità con le armi dal renderlo
un individuo poco raccomandabile e molto pericoloso.
Egli deve raggiungere la misteriosa Torre Nera,
nesso del tempo e delle dimensioni e porte immaginarie
si aprono sulla spiaggia del medio-mondo, lì
dove Roland ha dovuto combattere le terribili
"aramostre", creature carnivore, simili
a gigantesche aragoste, che escono dal mare
al calar del sole. Tramite queste porte Roland
chiama a sé gli altri personaggi di questa
storia, in un continuo andirivieni tra il suo
mondo e il nostro, con salti temporali che sfidano
qualsiasi immaginazione.
Lentamente la bizzarra storia del pistolero
si muove verso il punto culminante, là
dove sogno e realtà si fondono insieme
in un fantasmagorico gioco di colpi di scena.
Nuovi pericoli, sconosciute minacce si profilano
all'orizzonte, in un mondo macabro che è
soltanto un'immagine distorta di quello reale.
Nel suo peregrinare, nella sua folle ricerca
della Torre, Roland non è più
solo: c'è Eddie, un eroinomane della
New York degli anni '80, e Susannah, prelevata
invece dagli anni '60, confinata su una sedia
a rotelle e afflitta da una terribile doppia
personalità e c'è Jake con
loro, un dodicenne che vive in una sorta di
limbo, essendo morto nella sua realtà,
ma vivo e vegeto in quella del pistolero. E'
un intreccio di situazioni, quello in cui ci
coinvolge King, storie frammentarie di vite
in epoche diverse che lui ha riunito sotto lo
stesso cielo alla ricerca della Torre Nera,
per impedire il declino della terra e di tutte
le sue dimensioni parallele. Sembra quasi che
King ad un certo punto cominci ad intrecciare
ed a confondere insieme le sue storie passate
ed i suoi romanzi riappare l'America de
"L'ombra dello Scorpione" (suo grande
successo), con il suo virus mortale che elimina
il 99% della popolazione mondiale e con lei
il ricordo di Flag, il demone oscuro che è
lì, come nel medio-mondo di Roland, sotto
altre sembianze e sotto altro nome. Chi conosce
le storie dello scrittore americano, non potrà
non riconoscere quindi padre Challagan, il prete
de "Le notti di Salem", quando se
lo troverà davanti, nella continua ricerca
della verità che, forse, avrà
fine solo con gli altri due capitoli della saga,
i due romanzi ancora non pubblicati e che saranno
l'epilogo di questo ennesimo, incredibile, straordinario,
evento del figlio della notte, colui che la
notte, molto spesso, va a trovare, per chi ha
il coraggio di seguirlo.
I romanzi fin qui pubblicati della serie "La
Torre Nera", sono: L'Ultima Cavaliere -
La chiamata dei tre - Terre Desolate - La Sfera
del buio - I Lupi del Calla.
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