GLI
AUDIOLIBRI DI PB
Le versioni audio dei migliori racconti
comparsi sulla rivista, lette dagli autori
o dai membri della redazione di PB. Da ascoltare
on line o scaricare gratuitamente nel proprio
lettore MP3 per portarli con sè in
auto, in metropolitana o... al lavoro. Al
momento sono presenti in archivo
129racconti scaricabili gratuitamente. >>Clicca qui per ascoltare
Libro
difficile da catalogare questo di Adrien
Hingert. La prima cosa che si nota è
lo stile, piacevole ed elegante, maturo
nella forma e nell'espressione, assai
più maturo di quanto non ci si
aspetterebbe da "un'opera prima".
Di rado, se non mai, si trova una parola
che non sia accuratamente misurata e
calibrata per inserirsi nel contesto
in cui viene collocata e tutto, sempre,
dalla costruzione del periodo alla successione
delle immagini usate è funzionale
all'efficacia della narrazione. L'intero
l'impianto narrativo, insomma, tende
al risultato finale, muovendosi come
un meccanismo ben lubrificato e disegnando
nella fantasia del lettore immagini
precise, nette e senza sbavature. Nulla
viene concesso alla volgarità,
nè ci sono situazioni facili,
scontate o banali.
I personaggi che attraversano gli otto
racconti della raccolta sono altrettanti
carismatici esempi di un'umanità
sola, disperata ed urlante che non sarà
facile dimenticare. Un'umanità
che ha perso tutto, tranne la propria
dignità. Così come non
l'ha persa il professore, che vaga attraverso
la città, in preda ai morsi della
fame, in cerca di un foglio di carta
per terminare l'ultimo articolo che
nessuno pubblicherà mai, mentre
la sua casa, cioè lo scatolone
di cartone in cui dorme, si scioglie
lentamente sotto la pioggia. O l'anonimo
soldato che dal fronte scrive alla sua
donna lontana. Lei non capirà
mai la scelta di restare, neppure lui,
forse, saprebbe dire perchè lo
faccia, ma, contro ogni logica, ha scelto
l'onore. E questa è un'altra
caratteristica importante (anche perchè
rara in una scena editoriale gremita
di bukowskiani di seconda generazione)
dell'opera di Hingert, la presenza di
valori e di sentimenti forti che, comunque,
non scadono mai nel sentimentalismo.
I personaggi di Hingert sono uomini
e donne in lotta contro "il disordine
del mondo", la cui percezione è
un dono, o una maledizione, che si paga
con la solitudine più assoluta.
Sanno quale sia la strada da percorrere
e, caparbiamente, la seguono passo dopo
passo, consapevoli della fatica e del
dolore che li accompagnerà fino
alla fine del viaggio. Ed è proprio
questa sofferenza, questa consapevolezza
della frattura insanabile tra ideale
e reale, a renderli tangibili, verosimili,
tridimensionali.
Solitudine, dunque, perchè ogni
rapporto fra esseri umani, sembra dirci
Hingert, è soltanto una tristissima
illusione, come scopre suo malgrado
Martina, protagonista del racconto di
apertura: per lei la perdita dell'innocenza
si concretizza, letteralmente, nella
perdita dei sogni, che le vengono rubati,
ad uno ad uno, dalla realtà.
Da manuale, poi, la descrizione della
relazione sentimentale che intercorre
fra Cristina ed il pittore protagonista
del racconto "L'urlo", che
sintetizza, in un certo senso, il pensiero
dell'autore sull'incomunicabilità
intrinseca che sta alla base di ogni
rapporto: "...Vivevamo talmente
dentro la vita dell'altro che neanche
ci accorgevamo di essere così
vicini. Era come stare a casa sotto
una coperta. La nostra comunicazione
era fatta di sguardi e di gesti lievi.
Non c'era bisogno di parole. Potevamo
permetterci di ignorare tutti quei riti
propri degli innamorati che non si conoscono
ancora bene. E' così che ci siamo
lasciati. Nessuno dei due era abituato
a trovarsi così a proprio agio
con un'altra persona. C'era una tale
intimità intuitiva che abbiamo
cominciato a dubitare l'uno dell'altra.
Avevamo l'impressione che la facilità
con cui ci accettavamo fosse solo un'illusione.
Una specie di passività di chi
non prova un vero sentimento. E, improvvisamente
come'è incominciata, è
finita. Nenche in quell'occasione abbiamo
parlato, non ce n'è stato bisogno.
Ci siamo guardati ed abbiamo capito...".
Da leggere, necessariamente, se non
si era capito.
(c) Marco R.Capelli
L'autore
Nato a Milano il 7 Aprile 1973, Adrien
Hingert vive la sua gioventù
in Italia. Conseguita la Laurea in Matematica
e Fisica a Londra, torna a Milano per
un master alla Bocconi. Successivamente
si trasferisce a Bangkok e poi di nuovo
a Londra. Durante questi viaggi tra
Europa e Sud-Est asiatico si consolida
lo stile narrativo di questo giovane
scrittore che, attualmente, vive e lavora
a Milano.
IMPORTANTE: Il presente sito non costituisce testata giornalistica, non assume carattere periodico e viene aggiornato senza regolarità ogni qualvolta se ne presenti la necessità
ovvero secondo
la reperibilità e disponibilità dei contenuti e delle informazioni. Pertanto, il presente sito non può essere in alcun modo considerato testata
giornalistica assoggettabile
agli obblighi previsti dall’articolo 5 della legge n. 47 del 1948.