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recensioni
Veronika
decide di morire
di Paulo Cohelo
a cura di Ivan Visini
Edizione Bompiani 1999
186 pagine - 14,50 euro
ISBN 8845241599
"La
notte stellata" di Van Gogh impressa sulla
copertina è l'inizio d'un libro che si
lascia leggere praticamente d'un fiato. S'inizia
con Veronica, ventiquattrenne slava, che, chiusa
nella propria stanza, presa in affitto presso
un convento di suore, decide di morire.
E' l'11 novembre dell'anno 1997 quando la ragazza
ingoia il contenuto di quattro confezioni di
barbiturici con il preciso intento di morire.
Ma Veronica fallisce, e si risveglia nel reparto
di terapia intensiva di Villette, l'ospedale
psichiatrico della sua città, Lubiana.
Alterna attimi di coscienza e lucidità,
ad attimi di sonno intenso che le fanno perdere
il contatto con lo scorrere del tempo. E si
risveglia giorni dopo, con il cuore avvelenato
dal suo stesso tentativo di suicidio.
Una settimana di vita pronosticata dai medici,
è tutto quello che le rimane. Tempo sufficiente
per capire molte cose, della vita, di se stessa,
e della morte.
Capisce cos'è la follia e cos'è
la normalità, capisce che reprimere le
proprie emozioni avvelena l'anima, e capisce
che la propria "follia", così
giudicata agli occhi dei molti, va anzi incoraggiata
e lasciata libera di vivere. E' così
che lei, giovane laureata in giurisprudenza
per piacere di madre, frena il suo istinto artistico
mettendo da parte il pianoforte. Sonate al chiaro
di luna chiedono respiro, ed ogni sensazione
assopita, allontanata nei confronti della vita
"pratica" e "reale", chiede
respiro, un respiro che è si l'ultimo,
ma che vuol essere il più profondo possibile.
Un libro denso di messaggi positivi, che racconta
situazioni in cui facilmente ci si può
ritrovare, e concatenamenti di ragionamenti
che tendono ad "illuminare" chi legge.
Lo scrittore, aiutato dall'esperienza dell'ospedale
psichiatrico in cui è stato ricoverato
per tre anni consecutivi, scrive di come ci
si possa sentire sapendo di dover morire da
un giorno all'altro in un ambiente in cui la
follia diventa normalità. In un ambiente
che si mostra come ospedale psichiatrico, ma
che potrebbe essere benissimo un qualsiasi luogo
in cui viviamo.
Coelho segue la sua filosofia positivista fino
alla fine, senza mai eccedere e senza mai sembrare
scontato. Un buon libro che per brevi tratti
sembra troppo rapido nello scorrere del tempo,
ma che regala molte sensazioni interiormente
rappacificanti .
Quindi aprite il libro "Mantenetevi
folli e comportatevi come persone normali",
leggetelo bene, senza fretta, per capire che
"Il vero Io è quello che tu sei,
non quello che hanno fatto di te."
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