Una
intervista di Davide
Riccio
D.
Avete dichiarato che una musica semplice,
di immediata fruibilità permette
un'attenzione maggiore nell'ascolto
dei testi
Cosa vi piace comunicare,
oltre a "Londra nel cuore"?
R. Ci portiamo dietro e cerchiamo di
trasmettere le situazioni in cui ognuno
di noi si è venuto a trovare,
momenti puri di vita, immagini ferme
nella mente da offrire ad un ascoltatore
attento e attivo ad interpretarle e
a farle sue. Principalmente i nostri
testi raccontano di rapporti uomo/donna.
D. Poche band hanno il coraggio
di lasciare il certo delle cover per
l'incerto delle proprie creazioni; anche
perché le cover fanno suonare,
incontrano la partecipazione meno impegnativa
e più divertita del pubblico,
spesso di locali dove andarvi ad ascoltare
un gruppo non è la prima ragione
dell'uscita serale
Cosa ne pensate
dell'affermazione di Torino nuova capitale
della musica underground?
R. Il nostro repertorio è
composto in parte da brani editi (le
più belle cover brit dai Beatles
a questa parte), ed in parte da brani
di nostra composizione. E' stimolante
presentare al pubblico propri brani
ed assaporarne le reazioni, è
una sfida, ed è bellissimo quando
anche solo una persona tra le decine
che stanno a sentirci durante i concerti
comincia a dondolare la testa e a muovere
i fianchi al ritmo di un nostro pezzo!!!
Torino è ancora immatura, secondo
noi, per sfruttare le potenzialità
dei gruppi che suonano nelle 'cantine'
e che hanno un mucchio di cose da dire.
Purtroppo il giro musicale che conta
a livello locale è ristretto
ed aperto a pochi... ad ogni modo ci
proveremo sempre!!
D.
Pensate che a Torino e in Italia in
genere sia data la giusta importanza
ai giovani che suonano e creano (esordienti
a Sanremo a parte)? Cosa immaginate
che possa essere istituito come punto
di riferimento in aiuto agli emergenti?
R.
Ci sono alcuni buoni tentativi per cercare
di far emergere la musica underground
(siti di promozione musicale, manifestazioni,
concorsi, festival), ma gli sforzi non
sono mai abbastanza e soprattutto ci
si scontra spesso contro il muro di
gomma delle 4 o 5 case discografiche
che in Italia impongono solo la musica
che vogliono.
Ormai internet è sempre più
largamente utilizzata... quindi magari
un portale serio solo per musica emergente
che favorisca realmente la diffusione
della musica dei gruppi, i rapporti
tra i gruppi, i rapporti tra casa discografica/gruppo
emergente, compositori-arrangiatori/gruppo
emergente... etc
D.
Ogni gruppo torinese sembra isolarsi
rispetto al proprio progetto, lavorando
in direzione della casa discografica
che nella maggior parte dei casi non
investe, non arriva
e quindi del
sacrosanto riconoscimento il più
ampio possibile
Perché non
pensare di raccogliere forze tra gruppi
e personalità della musica "sotterranea"
in forma di cooperativa così
da gestire serate e iniziative di vario
genere, fondi, sale prova e di registrazione,
e perfino un'etichetta? Se Maometto
non va alla montagna
Questo sì
che farebbe di Torino una nuova capitale
musicale, non solo per il successo recente
di Subsonica, e differito (rispetto
ai Subsonica) di Africa Unite, Mau Mau
e pochi altri e la penna di un giornalista
che ha deciso di forzare decisamente
i fatti in occasione di un articolo.
R. L'idea è buona, un po'
quello che dicevamo prima... la mentalità
da cambiare è anche e soprattutto
da parte del pubblico fruitore del portale...
insomma, la gente si deve mettere in
testa che in rete ci sono band che offrono
della ottima musica, basta cercare,
fidarsi. Noi riceviamo diverse mail
da tutta Italia di gente che ci ha sentiti
on line e ci richiede il CD o addirittura
un concerto dalle loro parti!! Purtroppo
noi siamo attivi a livello live solo
in Torino e dintorni ed è un
peccato non poter accontentare tutti.
D.
La musica pop (nel senso più
ampio) è un'espressione artistica
la più immediata, trasversale,
universale, non elitaria, popolare appunto.
Da mezzo secolo ha accompagnato, suscitato
e rafforzato i più grandi cambiamenti
sociali, dalla nascita del teen-ager
al movimento no-global. Cosa ne pensate
della musica pop, rock e altro nel processo
di sviluppo educativo (e autoeducativo)
del giovane?
Popolare,
l'hai detto tu, cioè a disposizione
del popolo, quindi se una canzone ha
un contenuto, un messaggio, se comunica
qualcosa di importante può essere
sicuramente inserita ed utilizzata nel
processo educativo del giovane. In Inghilterra
e lasciami dire ancora di più
in Irlanda la musica rappresenta una
tappa fondamentale nella formazione
di un giovane, la canzone è comunicazione,
scambio, motivo di aggregazione ed un
ragazzo, fin da piccolo, cresce con
una vera e propria CULTURA musicale
che parte dalla tradizione, dal custume
del proprio paese. Ecco la musica è
e deve sempre di più essere CULTURA.
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SWAMPOP
Torino,
1999: da un'idea del cantante e chitarrista
Stefano Fornasero, già in Quid,
Vitols e Powerillusi, nasce il gruppo
Swampop. Al gruppo si aggiungono Maurizio
Cerutti, batterista dalle molte passate
esperienze, Paolo Guagliumi, chitarrista
e bassista già degli Ice Eye,
e Massimo Rossi, tastierista e pianista
già in Overland Stage Company
e Blues Attitude. Il nome al gruppo
lo dà invece Maurizio: Swampop
suona bene, anche se non sarà
il genere musicale prescelto. Swamp
è la palude, come la swamp-fever
è la febbre malarica, e si riferisce
a un genere di rock-edged-blues, nato
da una definizione data dal giornalista
Joe Harvard della musica dei "Treat
Her Right" (1985), un rock venato
di blues nato fra i dintorni acquitrinosi
della Louisiana. Luoghi paludosi che
già per questo diedero natali
e influenze a cose come il black-bottom,
una danza dei neri d'America, dal ritmo
sincopato simile al ragtime, dai movimenti
lenti, che imitavano quelli di chi è
impantanato nel fango (dei bassifondi),
in voga negli Anni 20 e 30. Ma il sound
degli Swampop non ha infine nulla a
che vedere con quelle influenze, né
con il Southern Rock (ahimè,
morto anch'esso con la fine dei Lynyrd
Skynyrd, il cui aereo precipitò
a terra proprio dentro una palude).
Tutt'altro che fango, paludi e pesantezza,
il sound degli Swampop è fresco,
ha la levità orecchiabile e immediata
del brit-pop e, quando cantato in italiano,
perché no (restando in assonanze),
dei "Lunapop". Infatti, il
passaggio dal brit-pop all'it-pop è
stato breve anche in termini di definizione
del genere: brIT-pop, ovvero BrIT/ITalian
Pop. Brani degli Swampop si possono
ascoltare gratuitamente sul loro sito
ufficiale www.swampop.it E' un sound
alla Teenage Funclub, solo un po' meno
glam e, quando si fa lento e più
raccolto intorno a un pianoforte, alla
Coldplay (come in "Venerdì
sera", che si può ascoltare
nel sito, sicuramente uno dei pezzi
migliori). L'intenzione del gruppo è
stata fin dalla nascita quella di ripercorrere
le sonorità "british"
dai sempiterni Beatles in poi. Al repertorio
live (cover di Oasis, Travis, Beatles,
Bowie, Rolling Stones, Blur, Teenage
Funclub e dintorni) si è aggiunto
nel tempo quello di proprie composizioni.
Nel 2000 è uscito il primo cd
singolo dal titolo "Replay"
(3 inediti e una cover). Nel 2001 appaiono
in due compilation nate dalla partecipazione
al Trimi's Festival di Bologna e all'Extra
Festival di Torino. Ad Anteprima Colonia
Sonora sono stati selezionati da Luca
Morino dei Mau Mau come una delle migliori
band emergenti torinesi. Nel 2002 esce
un CD dal titolo "SaiDoveSei?",
7 inediti. Nello stesso anno sono finalisti
al "Senza etichetta festival",
la cui giuria è presieduta da
Mogol. Le incisioni del gruppo sono
disponibili previa richiesta. Intensa
è da sempre la loro attività
live. Per le prossime date e altro ancora,
dunque
www.swampop.it
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