Una
intervista di Davide
Riccio
ELECTROSOUNDPHRASESYNTH
CONVERSAZIONE
CO N MIRCO RIZZI di D.R.
Davide
"Cameriere"
Sovraincisioni di chitarra classica,
qualche percussione discreta, aria di
improvvisazione
A' la Jean Guilou?
Memorie prima citate a parte
Ricordo
anch'io un concerto di Jean Guilou a
Torino e un disco, improvvisazioni dedicate
all'equipaggio dell'Apollo 8, con copertina
argentata, che sono andato a ripescare
e riascoltare
Beh, nel senso migliore,
folle davvero! (Come collezionista e
ascoltatore onnivoro, direi, folle anch'io).
Ascoltando il tuo brano d'apertura,
ho subito ripensato agli albori di questi
linguaggi sonori altri, a Webern in
primis, al suo Klavierstuck di un minuto
e mezzo in cui concentrò tutto
un modo-mondo nuovissimo, astratto e
rarefatto, quindi ineffabile (o per
i più semplicemente incomprensibile)
di fare e fruire musica. Dinanzi a un
brano tradizionale sappiamo come ascoltare,
riconosciamo e riconduciamo a quella
unitarietà che la nostra memoria
è capace di costruire: tonalità,
melodia, ritmo, timbri consueti... Tu
però, a differenza di un Webern,
improvvisando (mi pare) un asolo su
una seconda chitarra dietro un basso
continuo precomposto, atonale, ti affidi
alla varietà di accostamenti
contrastanti, a volte, qui del tutto
generati dalla casualità. Forse
c'è più il Berio delle
Sequenze
Ma, ecco, in ogni caso
alzi da subito la posta in gioco e domandi:
tu, ascoltatore, sei preparato, sei
educato ad altre possibilità-realtà
sonore, musicali? Vuoi, puoi continuare
a seguirmi? Hai voglia di metterti in
gioco?
Mirco
"Cameriere"
l'ho pensato come un qualcosa che porta
a qualcos'altro...un intro? L'arrivo
di un cameriere che ti porta la prima
pietanza ("Mu")... E' un immenso
piacere (e forse il modo in cui io intendo
suonare una chitarra o un altro strumento)
quello di improvvisare. Moltissime cose
che ho fatto sono improvisate. Giocare
registrando minuti di tracce lasciandomi
trasportare da una tonalità,
da un suono, da un ritmo è il
mio piacere di suonare, specialmente
nel progetto Ashtool dove il tutto è
strettamente personale.
Davide
"Mu":
con questo titolo sono andato - passando
però con la mia astronave per
un tunnel spazio temporale, per il famoso
ponte Einstein-Rosen (suggestione indotta
dalla tua musica che qui tanto mi ha
richiamato in causa i "Future Sound
Of London"), nel Deserto di Gobi
(Sha-mo in cinese). Nel 1868 Churchward,
archeologo in India, trovò strani
bassorilievi e incontrò un sacerdote
che lo aiutò a decifrarli e gli
parlò dei Naacals, i "grandi
fratelli", venuti in tempi antichissimi
a portare la loro saggia parola da Mu,
la terra madre altamente progredita,
continente perduto, colpito da catastrofe
immane e definitivamente sommerso. Da
allora in poi molti se ne interessarono,
ma nessuno poté mai individuare
dove fosse stato esattamente Mu con
le sue sette grandi città, favoloso
continente quanto Atlantide
Sempre
che fosse, sia mai esistito. La razza
ariana, si dice, sarebbe poi discesa
dalla stirpe dominante su Mu. Se fra
20.000 anni, il seguito di noi ormai
sepolto da altrettanta catastrofe immane,
dovesse fra l'altro sopravvivere questo
tuo cd, una volta trovato di nuovo il
modo e la tecnologia per decifrarlo,
ascoltarlo
Chissà cosa
potrebbero pensarne i nostri epigoni?
Mirco
Mu...
se il mio poco sapere non mi inganna,
si ipotizza che ci fosse stato uno scontro
prima di quello che noi conosciamo (o
così crediamo) tra Mu e Atlantide...
Un crash..."Mu" è questo,
giochi di ritmi ed esplosioni di synths...
Amo i FSOL e le loro atmosfere. E' nato
come gioco e puntualizzo gioco, anche
perchè la sua prima forma l'ha
presa su una consolle per videogiochi...
Preferisco non pensare (oggi come fra
20.000 anni) a chi ascolterà
le mie cose; io suono fondamentalmente
per me stesso, anche se poi questo pensiero
si scontra con il mio piacere di suonare
e fare delle cose in mezzo alla gente,
di "fronte" alla gente...
Davide
"Onefilter 1.0" è
il mio pezzo preferito. Atmosfera alla
Brian Eno del miglior periodo Ambient
Music, quello di Music for Airport,
per intenderci. Se lo ascolti con concentrazione,
ti infonde pace, neutralità (vi
puoi fare dello yoga, o della vecchia
M.T., la meditazione trascendentale,
tipo quella praticata ancora da quell'altro
grande folle di David Lynch, che io
amo spassionatamente
scusa, divago
facilmente, eppoi sono un nostalgico
dei Settanta), ma è anche un
brano che potrebbe arredare spazi diversi
(o installazioni), accompagnare in attività
diverse. Accoglie, accompagna. A volte
penso che la gran parte della musica
oggi sia invece per lo più violenta,
ti impone l'attenzione, l'ascolto, o
peggio ancora se stessa per se stessa
Con questo tipo di musica invece il
consumo può avvenire contemporaneamente
ad altre attività, senza disturbo
e mentre suona diventa quel che accade
in te e fuori di te, migliora e armonizza
perfino le tue percezioni e appercezioni
tra le realtà esterna e interna
Mirco
Sto
tentando di fare cose musicali che creino
accompagnamento, colonna sonora (vedi
i miei primi tentativi videomusicali)...Onefilter1.0
è nato suonando la classica sdraiato
sul divano... facendomi trasportare
dai fumi inebrianti di uno spinello
(disdegno droghe "pesanti"
ma non quelle "leggere")...
L'ho suonato per ore, in totale trasporto,
senza accorgermi di quello che le mie
dita facevano... Un bel sogno
Nel video di Onefilter1.0 (scaricabile
dal sito) c'è un tentativo di
creare con immagini quella sensazione...
Davide
Saleccia 5
Man mano che
il cd procede devo confessarti che mi
piace davvero. Non sentivo cose così
di qualità venire dall'underground
italico da parecchio tempo (vi includo
"Blu/viola" di Brusaschetto,
anch'esso davvero un buon disco). Qui,
si vira verso l'electro-lounge, direi.
Mi imbarazza dover trovare delle etichette,
ma sono punti cardinali per chi leggerà
l'intervista. La musica non è
soltanto l'arte di abbinare i suoni
e i rumori, e la sua primordialità
non si è mai lasciata cogliere
del tutto dalla descrizione in parole
e teorie, non è definibile completamente
né lo sarà mai senza la
sua creazione-esecuzione e il suo ascolto
diretti, talmente è perfetta
nel suo regno. La musica penetra e permea
anche altri mondi o loro parti: emozioni,
pensiero sottile, intuizione estatica,
vibrazioni fisiche a vario livello,
ispirazione musicale, ricordi e identità
sonora, l'insondabilità del mistero
creativo o ri-creativo
aspetti
fisici, energetici, psico-emotivi, mentali
e sopramentali, intuitivi
J.S.
Bach diceva che "noi intuiamo appena
la vera Musica". Tu cosa pensi
che sia la "vera Musica"?
Mirco
Non
so molto delle differenti classificazioni,
ma non mi dispiace se qualcuno mi "affibbia"
delle "etichette"... io faccio
musica perchè ho ascoltato e
ascolto musica (anche se non più
come una volta). E' naturale che quello
che faccio possa essere etichettabile...
se poi si parla di etichettare per il
business non me ne frega niente... La
musica è musica, tutti i suoni
per me sono musica... La "vera
musica"? Il rumore del mondo è
dir troppo? Non so, tutto quello che
sento mi porta musicalità o viceversa,
canticchio e giocherello con i ritmi
in continuazione...
Davide
Qui, in "Meeting a friend",
ha suonato anche Brusaschetto
Due chitarre ipnotiche e sognanti che
mi ricordano Fripp&Eno in "Evening
star" e la Frippertronic, quindi
gli effetti, i rumori di vita quotidiana
da una strada
Clacson trattati
quasi come trombe di Jon Hassel. Scrisse
Eric Satie nei "Quaderni di un
mammifero": "Bisognerebbe
comporre una musica d'arredamento, che
conglobasse i rumori dell'ambiente in
cui viene diffusa, che ne tenesse conto.
Dovrebbe essere melodiosa, in maniera
da addolcire il suono metallico di coltelli
e forchette, senza troppo imporsi, senza
volervisi sovrapporre. Riempirebbe i
silenzi, a volte pesanti, fra i commensali.
Risparmierebbe il solito scambio di
banalità. Neutralizzerebbe, nello
stesso tempo, i suoni della strada che
penetrano, indiscreti, all'interno".
Mirco
Meeting
a friend è nato così,
in mezz'ora
A proposito di Satie
, colpito!
Davide
Segue Passeggiata
Nonostante
tu abbia suonato nella musica varia,
ma pur sempre dura di Brusaschetto (ed
anche, direi, "maledetta"),
e i tuoi trascorsi di passione per Motorhead
e affini di metal estremo (secondo me
anche per i CSI), sembra che tu sia
infine vocato ormai a un'opposta musica.
Dunque, gli estremi infine coincidono,
come nell'uroburo, il serpente che si
morde e inghiotte la coda?
Mirco
Passeggiata
è uno dei pezzi con la più
lunga gestazione, le chitarre risalgono
a 10 anni fa. Anche in passato ho fatto
cose che sembrano "meno aggressive
e violente" ma non lo sono, dal
mio punto di vista. Mi ha sempre interessato
avere un filo conduttore e trovare il
"quid" anche con bidoni e
bottiglie di birra riempite con acqua
a livelli differenti... E' tutto un
cerchio ("cerchireprise")...
Tutto torna, qualcosa torna sempre e
con frequenza....
Davide
"Nulla mi è dovuto",
"La vite", "Cerchireprise"
A questo punto, a metà cd, dopo
averci coccolato con suoni minimali,
calmi, alchemici distillati sintetici
ecco arrivare una ormai inattesa sferzata
destrutturata, de-evoluta (con qualche
reminiscenza di Einsturzende Neubauten,
Nitzer Ebb, Fortran 5 e Laibach
).
Ad ogni modo, c'è una coerenza
con il progetto che riassumerei con
il motto "ordo ab chao" del
rito massonico scozzese. Qualunque ordine
deriva da un caos primario, lo stato
caotico della materia originaria non
ancora investita dallo spirito creativo.
Ma in questo brano non c'è il
puro caos: direi piuttosto che si sente
il passaggio dalla materia prima alla
nobilitazione per intervento dello spirito
creativo, una fase intermedia. Come
componi? Senza prevalenza del macrocosmo
diatonico o cromatico temperato, tonale,
lineare, quando senti che il pezzo è
risolto, concluso, completo?
Mirco
Non
esiste il caos... Ancora idee radicate
nel tempo e nell'anima... "Nulla
mi è dovuto" e "Cerchireprise"
sono gli unici due pezzi con con un
parlato, qualcosa da dire "a voce"...
Ashtool è nato come un progetto
senza vocals, ma legato al passato ho
deciso diversamente perchè avevo
qualcosa da dire, non so in futuro...
Sono ricordi di progetti passati mai
finiti su cd, presi, trattati, giocati...
"La vite" è un'altro
momento di mio personale svago nel ricordo
di chitarre distorte, momento di strippo
da suonare dal vivo. Per quanto riguarda
il mio modo di comporre, banalmente,
tutto parte da due note, un suono e
poi vedo dove il tutto mi porta.
Canticchio molto, come dicevo, così
gioco con la voce, con la chitarra e
nascono le cose: il pezzo è finito
quando per me acquista un senso, un
senso personale.
Davide
"Sexes3", "Overflowunguento".
La musica è la sola arte grazie
alla quale l'uomo smette di vivere se
stesso in un succedersi di compartimenti
distinti: il corpo fisico, le nostre
energie, le emozioni, l'intelletto,
e così via, tutto come se corrispondesse
a stati separati nei diversi momenti
del vivere. La musica soltanto riesce
a coinvolgere e attivare nello stesso
momento ogni livello vitale. Per la
stessa ragione Beethoven disse che non
c'è religione più elevata,
o filosofia più elevata, della
musica. Però, niente di nuovo
sotto il sole, questa era un'idea già
tramandata fin da Socrate e Platone.
In questi due brani, dietro arpeggi
più evidenti di chitarre in primo
piano, si sentono altre cose, alcune
appena udibili, che sembrano essere
altro, ognuna un compartimento distinto
di cui dicevo prima, ma che invece l'arte
musicale condotta consapevolmente, creativamente,
riesce comunque a raccogliere, collegare,
unificare, armonizzare
Mirco
"Sexes3"
è uno dei miei preferiti: tante
chitarre appena accennate... "Overflowunguento"
è il ricordo di una serata caldissima
(io ero in mutande) a registrare tracce
improvvisate da 10 minuti l'una con
Daniele Brusaschetto; alla fine abbiam
riascoltato il tutto, il tutto aveva
un senso, ci è piaciuto, così
ho deciso di metterlo nel cd...
Davide
"Ridolini/thoughts", un
finale con vena ironica, buffa, anche
un po' misteriosa, non priva di tenerezza
Mi ha fatto ricordare Frank Zappa (specie
alcuni lavori con Boulez o al Synclavier)
e i King Crimson di alcune prime improvvisazioni
Ma ora, per chiudere: la tua musica
è eufonica, nel senso che vi
dava il musicologo Daniel Levy, per
la riscoperta della nostra realtà
udibile e altresì inaudibile,
un collegamento tra "io Suono"
e "io Sono". Per capire tutta
la musica dovremmo fare come gli acustikòi
della Scuola di Pitagora: reimparare
ad ascoltare per poter intendere, sapendo
fare anzitutto silenzio nell'agitazione
della mente. Esiste musica dunque che
agita la mente riempiendola di cose
che sono anche altro da noi, e altra
musica per cui occorre fare silenzio
nella mente con dentro le sue categorie
instillate, radicate, quadrate. La tua
appartiene a questo seconda categoria,
più "sferica". Ma è
anche una seconda categoria a cui la
maggior parte dei "fruitori"
di musica non è preparata, a
cui non sa lasciarsi andare, per cui
non sa fare silenzio e predisporsi.
Tu fai quello che senti, liberamente,
ma come ti poni dopo tanta purezza dell'atto
creativo rispetto al pur sempre legittimo
bisogno umano di riconoscimenti di varia
natura?
Mirco
Ad
oggi posso sentirmi soddisfatto di quello
che ho fatto e sto continuando a fare.
Ho suonato davanti a centinaia di persone
e davanti a 10 persone: entrambe le
situazioni mi hanno dato "riconoscimenti".
Nel momento di un applauso, di un sorriso,
del fermarsi, sedersi e ascoltare io
ricevo "riconoscimenti"...
Se si parla di soldi, io lavoro per
vivere e mangiare...
Episodio curioso in una kashba (nel
senso di locale dove si serve il the,
con tappeti indiani etc.) n.d.d.r.),
a Tucson in Arizona, ricordo di persone
che hanno appoggiato dei dollari come
mancia sul mio flightcase...eh eh
"riconoscimenti"...
Ho incontrato tanta gente, tanti musicisti
e continuo a farlo, questo è
il bello, il "riconoscimento"...
Una
intervista di Davide Riccio
Per gentile concessione dell'autore
|
Mirco
Rizzi
Mirco Rizzi è nato a Torino nel
1974. Si avvicina alla musica attraverso
la classica (i suoi fratelli suonavano
l'organo liturgico e a canne). Probabilmente
fu allora l'incontro appassionante con
la sperimentazione classica contemporanea
a indirizzarlo verso un futuro di musicista
creativo. "Ricordo Fernando Germani,
Daniel Chorzempa o il "folle"
Jean Guillou cimentarsi con alcuni organi
torinesi scascioni e maltrattati".
Rizzi viene quindi sempre più
affascinato dall'esatto opposto musicale,
quello delle avanguardie "non musicali"
(nel senso contrario a tutte le concezioni
tonali e di "estetica della musica"
ancora oggi diffusamente ferme all'Ottocento
libellistico di Eduard Hanslick). Quindi
l'adolescenza con tutto il suo bagaglio
di inquietudini, l'approccio a generi
musicali e tipologie di concerti sempre
diversi, la musica che diventa vieppiù
rifugio. "Anche perchè in
quegli anni in famiglia ebbimo un bel
pò di casini, ed io incominciai
ad andare contro, rifugiandomi nella
musica per darmi un alibi alla realtà.
Il disagio mi porta a buttarmi nella
musica e (meno male!) a evitare la droga
(quanti amici persi!). Non c'è
dubbio, la musica, ancor più
se stimola ad essere suoi adepti creativi,
anche in questo caso dimostra di saper
svolgere il suo potere terapeutico e
sanamente catartico. A metà anni
Ottanta arriva il rock "con le
sue chitarre distorte, i concerti in
megawatt e i drummers funambolici e
incazzati (incazzatura parola fondamentale
per descrivere il mio primo approccio
suonato con la musica e con il voler
comunicar qualcosa): furono i Motorhead
al palazzetto dello sport a Torino.
Bang! Colpito. Tre mesi di volantinaggio
e mi acquisto la mia chitarra classica,
ore di esercizi, ore di fuga, subito
la voglia di formare una band...".
Nel 1988 forma la prima band di rockmetal
estremo e incomincia a conoscere la
realtà musical torinese... centri
d'incontro, Dracma sale prova e studio
di registrazione (anche etichetta specializzata
in heavy metal). Alcuni problemi di
salute gli fanno abbandonare gli studi
e inizia a lavorare in Dracma, da tuttofare
a manutentore strumentazione, a capire
come funziona uno studio di registrazione
e le attrezzature per i concerti.
"Crescendo incominciai a maturare
nuovi piaceri musicali, diversi, ma
sempre improntati all'aggressività
(hardcoremetal, death, grind, noise):
una escalation verso la non musicalità
(o presunta tale)". Incontra molti
musicisti, partecipa a differenti progetti
(Blackened e Cube, 1990/92), fonda la
sua prima "micro" etichetta
e si addentra sempre più... Ma
la svolta da quello che poteva essere
ancora definibile un hobby a qualcosa
di più arriva con Daniele Brusaschetto,
geniale musicista torinese deluso dallo
squagliamento della buonissima band
Mudcake. "Brusaschetto si butta
in un suo progetto estremo, omonimo
con il supporto del primo 7inch "-
Paturnie - ", fa qualche gig da
solo ma è dura, ha bisogno di
un altro strumentista, ci incontriamo
ed è intesa sonica dai primi
momenti, ore di suoni in sala prove
e centinaia di gigs, in Italia, in Europa
fino a toccare gli USA (per maggior
info vedi sito di Daniele Brusaschetto
www.danielebrusaschetto.com ), bellissime
e faticose esperienze ma piene di vita
e di puzza di piedi in furgone
Ho suonato in varissime situazioni:
dai teatri al club, dalla casbah al
marciapiede, dalle installazioni futuristiche,
facendo solo ambiente sonoro, ai peggio
squatt italiani (puntualizzo italiani,
perchè in Europa ci sono squatt
della Madonna!). Non ho mai suonato
per soldi, ma più volte ho guadagnato
e anche perso dineros...".
Mirco ha quindi suonato chitarre, basso
e tastiere in tutti i dischi di Daniele
Brusaschetto, fino al penultimo "Blu
viola" (per la label statunitense
Radon).
Mirco Rizzi, con il nome-progetto di
Ashtool, ha ora appena finito di registrare
e dare alle stampe il cd "Electrosoundphrasesynth"
per la sua etichetta "Into my bed".
Sito
https://space.virgilio.it/ashpool
Dal sito di Mirco "Ashtool"
Rizzi si possono scaricare due brani
dall'ultimo cd (Nulla mi è dovuto
e One filter), nonché alcuni
filmati.
E-mail
ashpool@tin.it
A
cura di
Davide Riccio
Discografia
BLACKENED
:
"Timeout" - '90 - (tape
) - autoprod
"SO Real" - '91 - (tape )
- autoprod
"Promo" - 92" - (tape
) - autoprod
CUBE
"La Tua Carne In Me" -
'95 - (tape) - autoprod
DANIELE BRUSASCHETTO
"Bellies/Pance" - '97
- ( cd ) - Hax,
HHETHH, RRRecords (usa), Snowdonia,
Soundbuster (ger), Zona Libera Records
"Mama Fottimi" - '99 - ( cd
) - ZZZ... Production, RRRecords (usa)
"BluViola" - '01 - ( cd )
- Radon
"Scassatolive" - '02 - ( cd
9 live songs + 5 remixes by Sandblasting
) don Studio(usa)
ALL SCARS ORCHESTRA
"3 Way Split" - '00 -
( cd split w/ Recalcitrant + Napalmed
) - LNP (hol)
ASHTOOL
"Electrosoundphrasesinth(ou)gh(t)s"
- '04 - ( cd ) Into my bed rec.
|