Un articolo di Luca
Toni - ltoni3@hotmail.com
Una
opinione abbastanza diffusa sostiene
che la filosofia greca abbia di fatto
elaborato, almeno in nuce, tutte le
teorie possibili e che dunque le epoche
successive si sono limitate in definitiva
ad esplorarle.
C'è qulacosa di vero in tutto
ciò. Anche se non dobbiamo prendere
la cosa alla lettera. Le epoche successive
hanno vissuto in condizioni diverse
e hanno spesso apportato elementi genuinemente
nuovi per cui non si può sostenere
che sia sufficiente conoscere il pensiero
greco. Molte conoscenze non erano disponibili
per i greci _ sebbene ad esempio Democrito
abbia elaborato una teoria atomica essa
è certamente molto diversa da
quella che sarà sviluppata molti
secoli dopo dalla scienza moderna.
Si rimane però stupiti dalla
varietà e grandezza raggiunta
dalla filosofia di Atene in pochi secoli.
Si ha la sensazione che quello fosse
un periodo speciale, fecondo, che una
serie di circostanze fortuite hanno
permesso che si avesse un terreno fertile
per questo immane rigoglio di creatività
e ingegno.
Qualcosa del genere accadde nel suo
piccolo per il bienno 66-67 nella storia
della musica rock. Non esiste una altro
anno in cui cosi tanti dischi fondamentali,
diversi, geniali, siano usciti contemporaneamente
a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro.
In un certo senso possiamo dire che
quasi tutto ciò che era possibile
esplorare fu esplorato e raggiunse la
piena maturità nello stesso momento.
I Beatles pubblicarono "Sergeant
Peppers " ,un album che porta a
piena maturità la musica pop
bianca fino a pochi anni prima relegata
a prodotto per ragazzini immaturi.
La musica pop viene nobilitata con un
opera ambiziosa che riesce a fornire
una marchio di rispettabilità
alla musica popolare giovanile.
Tra i Beatles e i Beach Boys del restosi
era instaurata una gara nel tentativo
di superare gli esiti artistici dell'altro
che ci regalerà opere importanti.
Iniziarono i Beatles con "Rubber
soul" che ispirò i Beach
boys" nella composizione del loro
capolavoro "Pet sounds". Il
leader dei Beach boys Brian Wilson cercò
di creare la musica più sublime
possibile e per far ciò avvlose
le sue melodie pop in un lussureggiante
arrangiamento orchestrael. Il risultato
è di notevole equilibrio ed eleganza
formale ancora oggi.
Nello stesso anno la band americana
dei Love esce con "Forever changes",
il loro capolavoro.Un altro tassello
che sancisce il raggiungimento di vertici
impensati per la musica giovanile. Qui
l'orchestrazione classica si fonde magistralmente
con le melodie creando un prodotto di
qualità perenne. L'altro tratto
caratteristico dell'opera è il
suo lato bizzarramente surreale e ludico.
Sempre nell'ambito della musica più
pop dobbiamo citare l'opera del 1967
dei Byrds "Younger than yesterday"
, disco che porta a compimento la loro
personale ricerca di un sound sintesi
di melodie accattivanti,influenze folk
e country.
Ma un'altra vera pietra miliare uscita
nel 1967 è il primo lavoro dei
Pink Floyd "The Piper at the gates
of down", uno dei primi lavori
veramente sperimentali, espressione
di una musica psichedelica, cosmica,
liminale, che getterà semi fruttosi.
Leader e protagonista di questa prima
incarnazione dei Floyd era Syd Barrett,
folletto, sognatore, pazzo, drogato,
artista bohemien. Già dall'equilibrio
psichico fragile, l'uso eccessivo di
LSD lo porterà alla crisi nervosa
in pochi anni. Intanto però in
questo disco d'esordio getta le fondamenta
per un rock veramente d'avanguardia
e di ricerca. Gli altri Pink Floyd riescono
a incanalare le tendenze folli di Barrett
in un un opera coerente e visionaria
che lascerà una traccia indlebeile
nella storia del rock.
Ma in questo bienno magico lo sperimentalismo
dei Pink Floyd non è l'unico.
Dall'altra parte dell'atlantico era
uscito nel 1966 un altro disco epocale:
"Velevet underground & Nico".
Il disco, con la celebre banana in copertina
realizzata da Andy Wharol, segna l'inizio
del lato ossessivo,rumorista , ripetitivo
della musica rock. Lou Reed canta i
suoi demoni su basi rock trascinanti.
Un sound inaudito fino allora che influenzerà
generazioni di musicisti alla ricerca
di un formato rock essenziale ma sperimentale
e rivoluzionario allo stesso tempo.
Minimalismo e rumore combinati insieme
per la prima volta.
Molti altri sono gli album importanti
usciti in questo bienno, dalla psichedelia
della West Coast americana dei Jefferson
Airplane ("Surrealistic pillow",
1967) alle ricerche di Frank Zappa.
Il punto è che appare chiaro
come a partire dalla metà degli
anni '60, a partire dal '65 e in particolare
nel bienno 66/67 la musica pop si evolva
tantissimo e in maniera rapidissima.
Sente di poter ambire a risultati artistici
fino a poco tempo prima impensabili.
Sente di potersi meritare una credenziale
artistica pur rimanendo se stessa e
cioè musica popolare, senza lasciarsi
andare a eccessi pretenziosi che si
riscontreranno negli anni settanta.
La storia della musica non finisce chiaramente
nel 67. Molte cose accadranno (non ultimo
lo sdoganamento rivoluzionario dell'elettronica
nella musica pop operato in particolare
da band tedesche come i Kraftwerk) ma
è utile tener presente questo
periodo come uno degli snodi fondamentali
della storia musicale del 900.
Le successive rivoluzioni partiranno
tutte dalle tracce lasciate in questi
anni. Per portarle altrove, verso strade
nuove, certamente, ma poggiandosi su
queste opere fondamentali.
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