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La Musica popolare nel bienno 1966-67
ovvero la Nuova Atene


Un articolo di Luca Toni - ltoni3@hotmail.com

Una opinione abbastanza diffusa sostiene che la filosofia greca abbia di fatto elaborato, almeno in nuce, tutte le teorie possibili e che dunque le epoche successive si sono limitate in definitiva ad esplorarle.
C'è qulacosa di vero in tutto ciò. Anche se non dobbiamo prendere la cosa alla lettera. Le epoche successive hanno vissuto in condizioni diverse e hanno spesso apportato elementi genuinemente nuovi per cui non si può sostenere che sia sufficiente conoscere il pensiero greco. Molte conoscenze non erano disponibili per i greci _ sebbene ad esempio Democrito abbia elaborato una teoria atomica essa è certamente molto diversa da quella che sarà sviluppata molti secoli dopo dalla scienza moderna.
Si rimane però stupiti dalla varietà e grandezza raggiunta dalla filosofia di Atene in pochi secoli. Si ha la sensazione che quello fosse un periodo speciale, fecondo, che una serie di circostanze fortuite hanno permesso che si avesse un terreno fertile per questo immane rigoglio di creatività e ingegno.
Qualcosa del genere accadde nel suo piccolo per il bienno 66-67 nella storia della musica rock. Non esiste una altro anno in cui cosi tanti dischi fondamentali, diversi, geniali, siano usciti contemporaneamente a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro.
In un certo senso possiamo dire che quasi tutto ciò che era possibile esplorare fu esplorato e raggiunse la piena maturità nello stesso momento.
I Beatles pubblicarono "Sergeant Peppers " ,un album che porta a piena maturità la musica pop bianca fino a pochi anni prima relegata a prodotto per ragazzini immaturi.
La musica pop viene nobilitata con un opera ambiziosa che riesce a fornire una marchio di rispettabilità alla musica popolare giovanile.
Tra i Beatles e i Beach Boys del restosi era instaurata una gara nel tentativo di superare gli esiti artistici dell'altro che ci regalerà opere importanti. Iniziarono i Beatles con "Rubber soul" che ispirò i Beach boys" nella composizione del loro capolavoro "Pet sounds". Il leader dei Beach boys Brian Wilson cercò di creare la musica più sublime possibile e per far ciò avvlose le sue melodie pop in un lussureggiante arrangiamento orchestrael. Il risultato è di notevole equilibrio ed eleganza formale ancora oggi.
Nello stesso anno la band americana dei Love esce con "Forever changes", il loro capolavoro.Un altro tassello che sancisce il raggiungimento di vertici impensati per la musica giovanile. Qui l'orchestrazione classica si fonde magistralmente con le melodie creando un prodotto di qualità perenne. L'altro tratto caratteristico dell'opera è il suo lato bizzarramente surreale e ludico.
Sempre nell'ambito della musica più pop dobbiamo citare l'opera del 1967 dei Byrds "Younger than yesterday" , disco che porta a compimento la loro personale ricerca di un sound sintesi di melodie accattivanti,influenze folk e country.
Ma un'altra vera pietra miliare uscita nel 1967 è il primo lavoro dei Pink Floyd "The Piper at the gates of down", uno dei primi lavori veramente sperimentali, espressione di una musica psichedelica, cosmica, liminale, che getterà semi fruttosi. Leader e protagonista di questa prima incarnazione dei Floyd era Syd Barrett, folletto, sognatore, pazzo, drogato, artista bohemien. Già dall'equilibrio psichico fragile, l'uso eccessivo di LSD lo porterà alla crisi nervosa in pochi anni. Intanto però in questo disco d'esordio getta le fondamenta per un rock veramente d'avanguardia e di ricerca. Gli altri Pink Floyd riescono a incanalare le tendenze folli di Barrett in un un opera coerente e visionaria che lascerà una traccia indlebeile nella storia del rock.
Ma in questo bienno magico lo sperimentalismo dei Pink Floyd non è l'unico. Dall'altra parte dell'atlantico era uscito nel 1966 un altro disco epocale: "Velevet underground & Nico". Il disco, con la celebre banana in copertina realizzata da Andy Wharol, segna l'inizio del lato ossessivo,rumorista , ripetitivo della musica rock. Lou Reed canta i suoi demoni su basi rock trascinanti. Un sound inaudito fino allora che influenzerà generazioni di musicisti alla ricerca di un formato rock essenziale ma sperimentale e rivoluzionario allo stesso tempo. Minimalismo e rumore combinati insieme per la prima volta.
Molti altri sono gli album importanti usciti in questo bienno, dalla psichedelia della West Coast americana dei Jefferson Airplane ("Surrealistic pillow", 1967) alle ricerche di Frank Zappa.
Il punto è che appare chiaro come a partire dalla metà degli anni '60, a partire dal '65 e in particolare nel bienno 66/67 la musica pop si evolva tantissimo e in maniera rapidissima. Sente di poter ambire a risultati artistici fino a poco tempo prima impensabili. Sente di potersi meritare una credenziale artistica pur rimanendo se stessa e cioè musica popolare, senza lasciarsi andare a eccessi pretenziosi che si riscontreranno negli anni settanta.
La storia della musica non finisce chiaramente nel 67. Molte cose accadranno (non ultimo lo sdoganamento rivoluzionario dell'elettronica nella musica pop operato in particolare da band tedesche come i Kraftwerk) ma è utile tener presente questo periodo come uno degli snodi fondamentali della storia musicale del 900.
Le successive rivoluzioni partiranno tutte dalle tracce lasciate in questi anni. Per portarle altrove, verso strade nuove, certamente, ma poggiandosi su queste opere fondamentali.

 

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