Il
mondo dello scrittore emergente si
restringe sempre più e risulta
più difficile anche solo farsi
conoscere. Siamo andati a sentire
in proposito chi gli esordienti tenta
in tutti i modi di portarli alla ribalta.
Matteo Pegoraro, diciotto anni appena
compiuti, sta per esordire con il
romanzo "L'urlo del destino"
(Delos Books).
Gestisce da due mesi, all'indirizzo
https://guide.supereva.it/scrittori_emergenti,
una Guida Supereva per gli Scrittori
Emergenti, e presto lancerà,
con l'aiuto di alcuni collaboratori,
la prima rivista letteraria telematica
interamente dedicata all'esordiente
d.o.c., "L'emergente sgomita".
ESORDIENTI ALLA RISCOSSA
A cura di Lisa Massei*
Domanda: Salve Matteo. Che ne diresti
di iniziare parlando della tua esperienza
come scrittore emergente? Come ti sei
affacciato nel mondo della piccola editoria?
Risposta: Be', direi come tutti i giustamente
illusi esordienti che inviano le proprie
opere ai grandi editori e alla fine
non ottengono risposte, o nei rari casi
si ritrovano una lettera prestampata
che ti lascia affogare nell'ambiguità.
Del resto, solo adesso ne capisco il
perché. Nessuna casa affermata
accetta di investire su un esordiente
sconosciuto da tutti. Le medio-piccole,
invece, puntano su nuovi talenti, anche
se bisogna guardarsi dai banditi che
ti pubblicano chiedendo solo soldi e
non hanno nessun interesse per il tuo
libro.
D:
Indubbiamente è difficile giostrarsi
nel mondo dell'editoria, specie per
uno scrittore in erba. Ci sono tante
piccole case editrici a pagamento
poco oneste, e ancora, agenzie letterarie,
corsi di scrittura e fregature d'ogni
tipo a ogni angolo. Tu che tipo di
consiglio daresti a un esordiente?
R: La prima cosa che secondo me un
esordiente deve avere è lo
spirito d'iniziativa. Con questo certamente
non ci si lascia abbindolare da nessuno.
D: In che senso? Spiegaci meglio.
R: Fare una ricerca sul web, prima
di tutto. Mandare il proprio scritto
a editori mirati, interessati a quel
tipo di pubblicazione. Ci sono siti
come il Rifugio degli Esordienti o
Alice.it che contengono ottime informazioni
in merito. Bisogna informarsi sulla
storia di questa o quella casa editrice,
ordinare qualche libro di una sua
collana e osservarne la qualità
(non solo contenutistica); cercare
in tutti i modi di contattare gli
autori che vi hanno pubblicato. Come?
Be', io ricordo di aver fatto ricerche
sulle Pagine Bianche per trovare il
numero di telefono di quattro cinque
scrittori! Oppure ci sono i motori
di ricerca, per rintracciarne il sito
web e poterli contattare via mail.
Sembra difficile, in realtà
Internet aiuta moltissimo in questo.
D: E poi? Che si fa quando si ottiene
una proposta di pubblicazione?
R: Ebbene, quando arriva una bella
letterina contenente le parole che
noi sognavamo di ricevere, bisogna
tirare un respiro profondo e cercare
di restare calmi, mettendo per un
attimo da parte la felicità
e tenendo ben sveglio il lato razionale
di noi stessi. Esaminiamo la lettera
che ci è stata inviata: è
piena di elogi? Dicono che il nostro
è un capolavoro, che ha un
futuro eccezionale pieno di lustri?
Si limitano a dirci che è bellissimo,
stupendo e straordinario o c'è
un minimo di critica sul nostro modo
di scrivere, sull'intreccio che abbiamo
costruito? E poi, quanti soldi ci
chiedono per la pubblicazione? Ci
hanno inviato qualche libro in omaggio
per testare la professionalità
dell'editore oppure no? Come intendono
distribuire e promuovere il nostro
lavoro? Questi sono tutti parametri
che aiutano a testare l'onestà
e la serietà di una casa editrice.
D: Agenzie letterarie e corsi di
scrittura: dicci la tua.
R: Anche qui bisogna fare un distinguo.
Tra coloro che veramente puntano a
migliorare la tecnica di un esordiente,
a dare consigli mirati, a fare crescere
i suoi lavori di un'ulteriore spanna,
e coloro che puntano agli euro. Ci
sono poi le agenzie letterarie che
chiedono di visionare un testo gratuitamente.
E questo è certamente un buon
segno. Al contrario, altre chiedono
pesanti tasse di lettura che penalizzano
il giovane autore e lo costringono
a evitare questo tipo di cose. Poi
non è detto che uno sia più
onesto dell'altro, ci mancherebbe.
Come al solito non bisogna fare di
tutta un'erba un fascio, ma certamente
è d'obbligo riconoscere che
tra tutti coloro che chiedono soldi
per la valutazione di un manoscritto,
quasi la metà si limita a redigerne
una scheda e a consigliare di rilavorarci
su, investendo ulteriore denaro. E
queste non sono frottole, ho conosciuto
decine e decine di autori che hanno
avuto più d'una volta questo
tipo di esperienze.
D: Oltre che a piccole realtà
disoneste c'è però,
fortunatamente, anche qualcosa di
buono. Quali sono secondo te le migliori
piccole realtà, quanto a case
editrici?
R: Menomale che esistono. Altrimenti
a quest'ora non saremmo certo qui
a parlarci. Devo fare nomi?
D: Come vuoi tu.
R: Allora li faccio. Diamo a Cesare
quel ch'è di Cesare, com'è
d'altronde giusto. Delos Books, la
casa editrice leader nella distribuzione
della narrativa di genere in Italia,
che dalla nascita punta sugli esordienti
(da pochi mesi anche con il mainstream).
E' un'associazione culturale nata
da poco ma con gente che, a differenza
di tante altre realtà ben più
note nel settore esordienti, crede
in ciò che fa. E soprattutto
lo fa per passione, non solo per soldi.
D: Ma non sei un po' di parte,
dato che stai per pubblicare proprio
con Delos Books?
R: E allora dimmi, che cosa ne ricaverei
parlando bene di una casa editrice
che non abbia soddisfatto sinora le
mie aspettative? Niente. Se la consiglio
e la metto al primo posto è
perché effettivamente lo merita.
Ho meditato bene tra ben sette proposte
di pubblicazione, e alla fine sono
arrivato a scegliere quella che più
mi soddisfaceva. Nient'altro.
D: C'è chi pensa che i libri
siano soltanto marketing, che non
conta il contenuto, come sono scritti,
ma semplicemente saperli promuovere
e renderli interessanti agli occhi
dei consumatori. E in effetti, se
diamo un occhio alle classifiche di
vendita, viene proprio da pensare
così. Tu che ne pensi?
R: E' da qualche giorno, lo confesso,
che non do un'occhiata alla classifica
della settimana. Ma non serve andare
sulla luna, ne abbiamo avuto un esempio
eclatante con "Cento colpi di
spazzola". Servono commenti??
La Fazi stava per fallire. Sono stati
fin troppo furbi a rimediare.
D: Ma, dimmi, com'è nata
la tua passione per la letteratura?
R: Ecco la classica immancabile domanda.
In effetti ci penso spesso, e non
so rispondermi. Alle elementari ricordo
che scrivevo dei bei temi e la maestra
mi diceva sempre "diventerai
uno scrittore". E poi amavo leggere.
Il primo libro? Mah
E' come
la prima volta che festeggi un compleanno
con gli amici. Lo fai una, due, tre
volte, finché non diventa un'abitudine.
E finisci per scordarti quando hai
cominciato.
D: La prima volta che hai fatto
leggere a tante persone qualcosa di
tuo?
R: A sedici anni, credo. Prima ho
sempre scritto solo per me. Si trattava
di un diario, pubblicato interamente
su scrivi.com. Sotto pseudonimo, ovvio.
Da lì ho poi iniziato con qualche
racconto, con un blog, degli stralci
E alla fine ho finito per scrivere
un romanzo, e diventare a tutti gli
effetti un esordiente anch'io.
D: Ti piacerebbe un giorno vivere
di scrittura?
R: E me lo chiedi anche! Credo sia
il sogno di un quinto degli italiani.
D:
Quali romanzi di scrittori esordienti
ti hanno più colpito?
R: Di esordienti non ho letto molti
romanzi. Piuttosto raccolte di racconti,
short stories, poesie. In questo periodo,
grazie alla mia Guida per gli Scrittori
Emergenti su supereva, sto ricevendo
montagne di materiale interessante.
Ci metterei ore a elencare tutti i
giovani o meno giovani autori meritevoli
che ho avuto modo di conoscere in
questi mesi. Mi limito a citarne due:
Pietro Fratta, che ha pubblicato con
Delos Books "Le terre del silenzio"
e mi ha fatto amare un genere che
prima non seguivo minimamente, e Carlo
Molinaro, poeta, che mi ha inviato
in lettura un romanzo eccezionale
(che ora vedrà la pubblicazione):
"La Perfid'Ara". Poi mi
ha colpito certamente Leif Enger,
che per la Fazi ha pubblicato "La
pace come un fiume"; ma lì
è tutta un'altra storia: ci
sono state investite dietro migliaia
di euro.
D: Arriviamo alla tua Guida su
Supereva. E' nata come un normale
sito letterario; adesso hai pensato
di dedicare ampio spazio agli autori
che "sgomitano", attraverso
una rivista. Ci vuoi parlare di questo
progetto? Com'è nata questa
idea?
R:
L'idea di "L'emergente sgomita"
è nata da me, proprio grazie
alla mia Guida. Ogni giorno ricevo
decine di mail da nuovi autori che
fanno di tutto per farsi conoscere:
mandano link, recensioni, segnalazioni
sui loro libri; mi invitano a visitare
i loro siti, a parlare dei loro lavori.
Mi pregano in tutto e per tutto di
concedere loro quel minimo di visibilità.
Seppure io non sia nessuno e non abbia
certo il potere di accalappiare milioni
di utenti. Mi rendo quindi conto quanto
queste persone, benché assolutamente
meritevoli, vengano messe da parte
dall'editoria italiana, che ha in
mente solo le barzellette di Totti
e i dvd di Zelig. Certo, si dice che
sono gli italiani a non leggere altro.
Ma abbiamo mai provato a pubblicizzare
capillarmente con Mondadori dei libri
di autori sconosciuti ma validi anziché
i fumetti su Berlusconi o la letteratura
americana o i soliti sei sette scrittori
affermati?? Insomma, la mia rivista
"L'emergente sgomita", e
prima ancora la mia Guida su Supereva,
nasce proprio dall'esigenza di cambiare
la visione che c'è della letteratura.
Certo non sono l'unico, per fortuna,
che la pensa così, anzi. La
gente è stanca di leggere sempre
le stesse cose, e anche e soprattutto
con l'avvento di Internet si stanno
aprendo nuove interessanti prospettive
per gli esordienti.
D: Ci sono stati molti scrittori
che vi hanno contattato per questa
iniziativa?
R:
A centinaia. Non ci credevo nemmeno
io quando ho visto tutte quelle mail
intasarmi la casella di posta. Sono
notevolmente incrementate anche le
visite alla Guida, e di questo ringrazio
lo staff di Supereva per avermi concesso
a occhi chiusi visibilità e
avermi offerto lo spazio che sognavo
di avere da tempo per liberare la
mia creatività. Altri ringraziamenti
d'obbligo sono per Carlo Trotta di
www.nuoviautori.org e Alessio Valsecchi
di www.latelanera.com, che mi hanno
dato o mi stanno dando possibilità
di promuovere le mie iniziative nei
loro portali. E poi tanti altri amici
che purtroppo non posso star qui a
elencare.
D: Quali sono i criteri per scegliere
racconti, poesie, articoli e recensioni
da pubblicare su "L'Emergente
sgomita"?
R: Criteri? Una sola parola: qualità.
Gli scritti che riceviamo devono destare
interesse, coinvolgimento del lettore,
e soprattutto devono essere costruiti
con maestria. Questo significa che
un racconto, per farti un esempio,
può anche essere riversato
sulla carta con il repertorio linguistico
di un bambino ma catturare molto di
più che pagine e pagine di
linguaggio forbito o ricco di inutili
fronzoli. La lettura dev'essere un
piacere, una passione, non una noia.
E anche questo incide molto. Non significa
che pubblichiamo le barzellette su
Totti in versione esordiente, per
carità. Piuttosto, puntiamo
su scritti che piacciano al lettore
e lo inducano ad approfondire la lettura,
a scoprirla meglio nella sua intrinseca
magia.
D: Nella rivista avete pensato
di dedicare uno spazio anche alla
poesia. Perché secondo te la
poesia è così poco letta?
R:
Credo semplicemente che la poesia
richieda un impegno e una predisposizione
maggiori rispetto a un romanzo, un
saggio o un racconto. Bisogna entrare
nel testo con la mente e col cuore,
essere in sintonia con l'autore e
la situazione. Non è come leggere
una storia dove i personaggi hanno
già i loro caratteri ben delineati:
la poesia richiede spesso una interpretazione.
E questo, purtroppo o per fortuna,
non è da tutti. Almeno secondo
me.
D: Pensi che dedicherete anche
uno spazio per l'arte, disegni e fumetti?
R:
E' ancora presto per dirlo. Intanto
partiamo coi piedi per terra, testiamo
l'interesse dei lettori e poi si vede.
Certamente faremo un numero incentrato
sull'arte, dato che sin da ora abbiamo
ricevuto molti contributi che riguardano
questo campo.
D: Qualche anticipazione sul primo
numero che dovrebbe uscire entro luglio
2004?
R:
Abbiamo una lunga intervista, in anteprima
dal Delos News, a Franco Forte, direttore
editoriale della Delos Books, nonché
giornalista, scrittore e sceneggiatore
RAI/Mediaset. Abbiamo una decina di
racconti di ottimi autori, che spero
piaceranno. Altrettanto ottime poesie.
Stiamo mettendo su una rubrica di
recensioni chiamata "Punti di
vista" con contributi interessanti
su autori esordienti poco noti. Partiamo
con poche cose, per il momento. Poche
ma buone, come si dice.
D: Cosa rende secondo te una rivista
letteraria più interessante
rispetto a un'altra?
R:
Non credo che questo discorso riguardi
le e-zine presenti al momento nel
web. Non ce n'è una più
e una meno interessante. Ognuna è
differente dall'altra per qualche
minimo aspetto. E poi, al contrario
di quanto possono pensare gli utenti,
non c'è rivalità tra
una rivista e l'altra, anzi. Sto collaborando
con Progetto Babele, e Marco R. Capelli, il direttore editoriale,
è veramente disponibilissimo
a concederci visibilità anche
con le sue risorse. In fondo combattiamo
tutti per una giusta causa! A ogni
modo, credo che una rivista desti
più interesse se riesce a indovinare
le aspettative del lettore; un compito
assai difficile ma che, se riesce,
può firmare il successo.
D: Come pensi di promuovere questa
rivista?
R:
Credo che Internet sia la maniera
migliore. Come dicevo prima, grazie
al web si stanno aprendo delle prospettive
non certo indifferenti, soprattutto
per i giovani intraprendenti e caparbi.
Ho già trovato numerosi siti
letterari e qualche rivista che ne
parleranno in abbondanza, senza contare
che ne darò notizia su Supereva,
che conta centinaia di visitatori
ogni giorno. Inoltre, tramite una
newsletter mirata a siti letterari,
agenzie di stampa (tipo la Fidest,
che ha già più volte
collaborato in passato), associazioni
culturali, case editrici e riviste.
Sarà possibile scaricarla anche
da www.latelanera.com, e presto da
altri portali che concedono spazio
anche ad altre realtà, oltre
alla nostra. E poi ci sono gli autori
pubblicati e i collaboratori. E' anche
a loro che mi affido.
D: Internet è indubbiamente
un mezzo che permette di aprire un
sacco di orizzonti, di conoscere tantissime
cose, scoprire novità in tempo
reale, farsi promozione e pubblicità.
E molte delle riviste che una volta
venivano stampate in tipografia adesso
sono diventate semplicemente telematiche.
Pensi che anche i libri diventeranno
prima o poi soltanto telematici?
R:
In fondo non ci sarebbe nulla di male.
Credo ci sia questa possibilità;
in ogni caso non si perderebbe certo
il valore di un libro. Non si parla
di carta, si parla di sensazioni,
emozioni, viaggi della mente e del
cuore che non necessitano di un mezzo
particolare per essere espressi, se
non del linguaggio.
D: E' stato un piacere. Decidi
tu come salutare, con una citazione.
R: Vi faccio ridere: esordienti d.o.c.
alla riscossa, penna in mano e datevi
una mossa!!!
*Intervista
pubblicata per gentile concessione
di Matteo Pegoraro
|
L
A S C H E D A
L'emergente
sgomita
Rivista letteraria fondata
nel 2004
Anno
I numero I
Direttore
editoriale
Matteo Pegoraro
Redazione:
Lisa Massei, Maria Vittoria Morokowsky
La
rivista può essere scaricata
gratuitamente cliccando qui
|