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Elementi di fantascienza nella narrativa di
ADA GOBETTI (1902-1968)

di Anselmo Roveda (da Visioni da un futuro circolare)


1. Ada Gobetti e la letteratura

Ada Gobetti (Torino, 1902-1968) è nota, pur in questo periodo di rimozioni e revisionismi storici, per il contributo fondamentale dato alla vita politica e sociale dell'Italia democratica.
Giovane sposa di Piero Gobetti, corrispondente di Benedetto Croce, intelettuale antifascista, organizzatrice del Partito d'Azione e delle brigate di Giustizia e Libertà durante la Resistenza, vicesindaco di Torino, animatrice di iniziative sociali. Pubblicista colta e instancabile, condirettrice della rivista "L'educazione democratica", fondatrice del mensile "Il Giornale di Genitori" - tra i collaboratori Rodari, autrice di volumi e contributi sull'educazione, la genitorialità e la letteratura. Ed è proprio la letteratura uno degli ambiti più misconosciuti della vita di Ada Gobetti, sebbene fosse stato per molto tempo l'ambito privilegiato, sfera iniziale e prevalente dei suoi interesi e della sua formazione. Poco più che adolescente la troviamo attiva traduttrice dal russo. Con il marito Piero cura la pubblicazione delle novelle di Leonida Andrejev, raccolte in volume da Sonzogno nel 1920. Ancora dal russo tradurrà Kuprin e Tolstoj. Nel 1930 iniziano le pubblicazioni di traduzioni dal francese e dall'inglese, impegno che durerà tutta la vita. Opere di letteratura ma anche di filosofia e storia. Traduce per Frassinelli, Laterza, Mondadori, Bompiani, Garzanti e Einaudi. Ma la letteratura la vede attiva anche sul piano della critica e della scrittura. Nel 1942 pubblica per Laterza il saggio Il poeta del razionalismo settecentesco. Alessandro Pope, successivamente collabora al Dizionario letterario delle opere e dei personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature (1947-1950) edito da Bompiani. Dal 1959 si occuperà di segnalazioni e recensioni per "Il Giornale dei Genitori", consacrando ampio spazio alla letteratura per ragazzi e dedicando al tema anche un libro: Dai 4 ai 16 anni. Guida ai libri per ragazzi (1960). Vi è poi l'attività di scrittrice, prevalentemente di narrativa per ragazzi.

2. Ada Gobetti scrittrice, anche per ragazzi

L'opera più nota dell'autrice è Diario partigiano. Si tratta delle memorie relative al periodo della Resistenza, un'opera uscita nel 1956 per Einaudi e ricostruita dalla Gobetti sulla base di appunti scritti - in un inglese criptato - durante l'attività clandestina. Il libro conosce buona fortuna e ampia diffusione, viene tradotto in giro per il mondo e ne viene tratta - nel 1970 - una riduzione televisiva trasmessa dalla Rai. Altri tempi per la televisione. Il libro diviene in breve un piccolo classico delle letture per la scuola media. In qualche modo collegato a Diario partigiano un volume per ragazzi uscito due anni prima e intitolato Partigiani sulla frontiera, un'opera diversa, di finzione narrativa, presto dimenticata. Ma l'attività letteraria per ragazzi di Ada Gobetti inizia molto prima e con opere di pregio. Nel 1940 esce per Garzanti Storia del Gallo Sebastiano Siamo in pieno fascismo guerrafondaio e Benedetto Croce, che consiglia il libro all'editore, suggerisce l'utilizzo di uno pesudonimo. Il libro uscirà a firma Margutte. Qui non vi sono elementi di fantascienza, ma un canto di libertà irriverente e divertente, protagonista un gallo bruttino e pasticcione, un susseguirsi di trovate ora surreali ora quasi nonsensiche, un gioco linguistico e letterario colto e serrato carico di riferimenti al valore della libertà, alla capacità di non farsi domi. Il libro poi ripubblicato da Einaudi è ora disponibile presso Fara Editore con una bella nota introduttiva di Goffredo Fofi.
La fantascienza entra in modo originale, delicato e felice nella produzione letteraria di Ada Gobetti nel 1952 con un altro romanzo.

3. Un romanzo di fantascienza, e non solo

Nel 1952 esce per le edizioni S.A.I.E. di Torino Cinque bambini e tre mondi di Ada Gobetti, un romanzo che si può definire di fantascienza, nonostante molte altre suggestioni letterarie attraversino il libro: dalla fiabistica classica al romanzo di formazione fino al fantasy, passando per le lezioni di L. Frank Baum e di Antoine de Saint-Exupéry.
Ma se, come dichiara Valerio Evangelisti (cfr. Delos 40, 1998), la fantascienza "è il genere narrativo che ha per oggetto i sogni e gli incubi generati dallo sviluppo tecnologico, scientifico e sociale" allora il romanzo della Gobetti è pienamente ascrivibile alla fantascienza, precursore - almeno italiano - di temi e stili di tanta sf successiva.
Il romanzo dell'autrice torinese inizia così: "C'era stata una guerra: lunga e terribile. Gli uomini si erano uccisi tra loro, e la terra era piena di rovine" Scenari che ritroviamo nei primi racconti di Philip K. Dick, uno dei maestri della fantascienza mondiale, e in molta della scuola di sf sociale americana degli anni '50 e '60. L'accostamento a temi della narrativa dickiana risulta sorprendente confrontando le date delle biografie dei due autori. Quando la Gobetti scrive il romanzo Dick ha appena venduto il suo primo racconto e muove i primi difficili passi nel mercato editoriale statunitense, il primo romanzo - Solar Lottery, in Italia Disco di fiamma - arriverà solo nel 1955. La Gobetti nel testo, che poi si dipana in un viaggio in strani mondi con l'ausilio di una macchina per il varco spazio-temporale e la guida di una creatura gnomesca, riesce a dare corpo alle ansie per un mondo appena uscito da una terribile guerra planetaria e già diviso in blocchi contrapposti, immobilizzato dalla minaccia della bomba atomica, speditamente avviato alla guerra fredda, periodo che caratterizzerà quasi un quarantennio del secolo scorso Il viaggio dei bambini protagonisti del romanzo tocca, oltre alla terra, tre mondi che dividono anche il libro in tre parti principali. E se il primo e il secondo mondo visitati mettono in guardia l'uno dalla staticità e rigidità vegetale, l'altro dalla violenza e selvaticità animale - e quindi giocoforza dialogano con temi classici della letteratura per l'infazia - è il terzo mondo a interessarci particolamente. Qui viene descritta una società di sole macchine e si delinea uno scenario di futuro nel quale asfalto e autovettore, congegni elettrici e impianti petrolchimici la fanno da padrone. Le descrizioni spiazzano per modernità il lettore, immaginando un'onnipresenza di automobili, autostrade e distributori di benzina, quando l'Italia del 1950, quella vissuta dalla Gobetti, ha rare camionali e deve ancora conoscere il buon dell'automobile di massa. Il mondo macchinizzato è battezzato Rotomac e tutto sottosta ad un'entità capace di regolare ogni cosa e di creare una simulazione di realtà per imprigionare i piccoli viaggiatori spazio-temporali. L'autrice di fatto precognizza i computer e la realtà virtuale. La Gobetti, che è cresciuta in un altro tempo e con altre letture rispetto a Dick, risolve però le situazioni più con incantesimi da fantasy e trovate da fiaba piuttosto che con ausili schiettamente tecnologici o futuribili. Resta il fatto che questo romazo, recentemente riproposto dalle edizioni de Il Castoro con le illustrazioni di Irene Bedino, rappresenta un esempio degli esordi delle tematiche fantascientifiche nella letteratura per ragazzi italiana. (Anselmo Roveda)

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