Una
chiesa dalle finestre murate, un ricordo
d'infanzia sepolto da tempo che riaffiora
prepotente, un incontro imprevisto.
Questi gli elementi di partenza di
So chi sei, brillante romanzo d'esordio
di Fabio Monteduro. Ulteriore conferma
del suo talento e della sua potente
vena immaginifica per chi già
ha avuto modo di conoscerlo e di apprezzarlo
sulle pagine di Progetto Babele, piacevole
scoperta, ne siamo certi, per chi,
invece, leggerà per la prima
volta un suo scritto. La narrazione
si sviluppa in un crescendo incalzante
di tensione fino alla inevitabile,
imprevedibile, agghiacciante conclusione,
riproponendo, in una interpretazione
fortemente personale, le atmosfere
oniriche e terrificanti del thriller
parapsicologico.
Completano la raccolta altri quattro
racconti, ossessivi, inquietanti,
ironici e sorprendenti. Racconti che
paiono scritti di proposito per ricordarci,
se mai ce ne fosse bisogno, come le
porte a volte si chiudano per impedire
al male di entrare, altre volte, per
non lasciarlo uscire.
Fabio Monteduro nasce a Roma il 18 maggio 1963. Scrittore per puro piacere e per laboriosa passione, è spesso accostato, per ricostruzioni sceniche e per il suo modo di scrivere definito “cinematografico”, al primo Stephen King del quale non nasconde la passione e da cui ha tratto iniziale ispirazione. Con il passare del tempo si è sempre più discostato dalle linee guida del maestro americano, dando origine ad un genere ed un modo di scrivere del tutto unico e personale. I suoi romanzi ed i suoi racconti brevi, ambientati in Italia, sono sempre più frequentemente improntati al "thriller" più che al vero e proprio "horror". Va detto però che la differenza tra questi generi letterari, nel suo caso, è sempre molto sottile.
Dalla prefazione:
A cura di Paolo
Durando
Va riconosciuto a tanta
narrativa di intrattenimento
di aver reso possibile una
funzione "ludica"
della lettura e della scrittura,
che ha consentito di cogliere
più intensamente
gli aspetti di socialità
e di condivisione implicite
in ogni atto letterario.
Alla luce di questa considerazione
Fabio Monteduro si inserisce
con questi racconti, e a
pieno titolo, nel filone
horror debitore delle lezioni
di Dario Argento ("Suspiria"
docet) e, inevitabilmente,
del grande Stephen King,
l'autore che ha fatto amare
(...) - (continua)
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