All'interno di questo libro ci sono molte cose (suppongo sia nella natura delle antologie), alcune delle quali decisamente inusuali. Se deciderete di aprirlo, vi troverete ad ascoltare operai che impazziscono perchè usurati, come banali strumenti di lavoro, dall'alienazione del quotidiano, editori che si suicidano per protestare contro l'assurdità delle leggi razziali, figli che attendono il ritorno di padri bugiardi (o solo sfortunati) e figlie che gridano, mute, il loro diritto alla vita; ma anche tappettappatori (come, non sapete di cosa stiamo parlando? Suvvia, siamo seri!) che raccontano la loro storia in forma di preambolo, unicorni che giocano a calcio, amori cui si sopravvive reinventando i ricordi e ricordi (ed amori) che tornano dal passato, psicanalisti, infine, che si chiedono se qualcosa, in fondo, li distingua dai loro pazienti...
Ma soprattutto, all'interno di questo libro, troverete molto talento ed un pizzico di genio. (Marco R. Capelli)
A.A.V.V. QUESTA RACCOLTA CONTIENE I DIECI RACCONTI FINALISTI DEL PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE “UNIBOOK 2009” ORGANIZZATO DA PROGETTO BABELE RIVISTA LETTERARIA IN COLLABORAZIONE CON UNIBOOK.COM (c) 2010 Renata di Sanio, Roberto Vaccari, Carmine Caputo, Emanuele Serra, Sara Passerini, Patricia Wolf, Françoise Vital, Francesco Massinelli, Grazia D'Altilia, Marco Bottoni.
Dall'editoriale:
Si potrebbe pensare che organizzare un concorso letterario non sia, in fondo, una cosa complicata. L'osservazione è certo legittima, se proveniente da qualcuno che non lo ha mai fatto.
Questo perché, in genere, le cose (tutte) se viste da fuori hanno la spiacevole tendenza a sembrare molto facili.
Chiedo, quindi, ai cortesi lettori di questa prefazione... Non sarete tanti, immagino. Di solito le prefazioni si saltano, per leggerle, eventualmente, dopo aver terminato il libro. E' assolutamente legittimo (anche Pennac ne converrebbe) e, chissà, forse è anche meglio. Chiedo ai lettori – dicevo - di fare un piccolo sforzo e di fidarsi della mia parola, laddove dico che la fatica necessaria alla preparazione di questa piccola antologia mi sembra, a volte, assolutamente sproporzionata al centinaio di pagine che ne è risultato. Per fortuna mi basta leggere qualche riga a caso, qua e là, perché mi si stampi sul viso un sorriso di soddisfazione che, per quanto faccia, non riesco a nascondere. Per inciso, leggere qualche riga a caso è, senza ombra di dubbio, il modo migliore per valutare la qualità di un libro sconosciuto, si tratta di un metodo affatto scientifico ed ampiamente collaudato che tutti i frequentatori di bancarelle e polverosi repositori di volumi di seconda mano conoscono benissimo; da Onetti ai pochi, fortunati visitatori del cimitero dei libri perduti che si trova, come tutti sanno, da qualche parte nel Barrio Gotico di Barcellona.
Non che mi stia lamentando, ci mancherebbe altro. Incontrare, sia pur virtualmente, i dieci autori presenti in questa antologia, è stato un piacere cui non avrei rinunciato per niente al mondo; diciamo che questa premessa è il mio modo, un po' perverso, per scusarmi ancora una volta con loro per averli costretti ad attendere tanto prima di poter vedere, accuratamente impaginato e mirabilmente rilegato, il frutto del loro genio.
Mi rendo conto, a questo punto, di aver forse dato per scontate alcune cose che, chiss (...) - (continua)
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