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EDGAR
ALLAN POE
(1809-1849)
di Livia
Bidoli
Edgar
Allan Poe nasce a Boston, Massachussetts,
il 19 gennaio del 1809 ed è il secondo
di tre figli di una coppia di attori girovaghi;
Elizabeth Arnold e David Poe che morranno
entrambi di lì a due anni, nel 1811.
Edgar non conobbe quasi il padre che scomparve
poco dopo la nascita, nel 1810 e venne adottato
(non nel senso stretto del termine) dai
coniugi Allan, un ricco mercante e sua moglie
Frances alla quale Edgar si affezionò
particolarmente. John Allan era scozzese
di origine (mentre il padre di Poe vantava
ascendenze irlandesi) così portò
il piccolo Edgar per un soggiorno di cinque
anni in Inghilterra, dal 1815 al 1820, dove
studiò e si appassionò ai
classici. Nel 1826 si iscrisse all'Università
della Virginia, a Charlottesville da cui
dovette ritirarsi due anni più tardi
per l'indisciplina, l'abuso di alcool ed
il gioco d'azzardo di cui il padre adottivo
non si faceva più finanziariamente
garante. Poe, depresso anche per la storia
d'amore finita male con Sarah Elmira Royster
ed in dissidio con John Allan per il talento
letterario che manca al mercante, si rifugia
a Boston. Qui, grazie all'aiuto di Frances
Allan, riesce a pubblicare la sua prima
raccolta di poesie: Tamerlane and Other
Poems, arruolandosi sempre nello stesso
anno (1827) nel I Reggimento d'artiglieria.
Nel 1829, smobilitato il suo reggimento,
torna a Richmond per i funerali della signora
Allan e viene convinto dal tutore ad entrare
nell'Accademia militare di West Point, dal
quale viene espulso 8 mesi dopo per insubordinazione.
Questo episodio determinò la rottura
definitiva con John Allan che lo cancellò
dalle sue deposizioni testamentarie. Poe
continua a scrivere e a pubblicare: nel
1831 a New York dà alle stampe un
terzo volume di Poems (aveva pubblicato
nel 1829 Al Araaf, Tamerlane and Minor Poems)
e vince un premio nel 1833 a Baltimora con
il racconto Manuscript Found in a Bottle.
Nel 1835 viene nominato vicedirettore del
Southern Literary Messenger d Richmond nel
quale pubblica i racconti Berenice, King
Pest, Shadow ed altri. L'anno successivo
sposa sua cugina Virginia Clemm, allora
quattordicenne. Nel 1838 pubblica The Narrative
of Arthur Gordon Pym, il suo unico romanzo,
e alla fine del 1839 vede la luce la prima
raccolta di racconti: Tales of the Grotesque
and Arabesque. In questo periodo Poe è
condirettore del Burton's Gentleman Magazine
di Philadelphia sul quale apparirà
il più conosciuto dei suoi racconti:
The Fall of the House of Usher. Poe diresse
vari giornali dove pubblicò molti
dei suoi racconti: The Murders of the Rue
Morgue, il racconto che diede avviò
al genere della detective story, apparve
nel 1841 nel Graham's Lady and Gentleman's
Magazine, dove rimase fino al 1844. Trasferitosi
a New York e pressato dalle ristrettezze
economiche moltiplicò le collaborazioni
con i giornali sui quali pubblicava racconti
e nel 1845, grazie a The Raven, ebbe un
momento di
celebrità suffragato criticamente
dal saggio in cui lo commenta lui stesso:
The Philosophy of Composition. Nonostante
fosse aiutato dalla zia adottiva Maria Clemm
la malattia polmonare (la tisi) della moglie
peggiora e nel 1847 Virginia muore lasciando
il poeta in preda alla disperazione. Negli
ultimi due anni di vita Poe continua a lavorare
intensamente: ormai abbandonato il sogno
di fondare una propria rivista dirige e
collabora a vari giornali divulgando la
sua attività critica (che compare
nei Marginalia), presenta una conferenza
su The Poetic Principle, termina di redigere
The Rationale of Verse. Esce una nuova raccolta
di racconti e compone i suoi capolavori
in versi: Ulalume, Annabel Lee, e The Bells,
pubblicati postumi. Nel 1848 pubblica Eureka,
la cosmologia da lui definita 'poema in
prosa'. Nel 1849, dopo due anni di pellegrinaggi
fra Richmond e New York, cercando inutilmente
di consolare la sua malinconia con le amicizie
femminili, tra cui Frances Osgood, la poetessa
Sarah Helen Whitman ed il suo antico amore
Elmira Royster ora vedova, atterra per l'ultima
volta a Baltimora. Ed è qui che traccia
i suoi passi funebri: viene ritrovato in
stato di incoscienza e delirante. Ricoverato
all'ospedale si spegne qualche giorno dopo,
il 7 ottobre 1849, per congestione cerebrale.
(Livia Bidoli)
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