Il
1979 si può definire a ragione l'anno del
canto del cigno della Corno. Infatti il numero
delle testate supereroistiche (tre quattordicinali,
tre mensili di novità e tre di ristampe,
per un totale di 12-13 uscite mensili) sfiorò
quello degli anni migliori. Tuttavia, come ho
già detto, si trattò solamente del
canto del cigno della gloriosa casa editrice:
la diffusione sempre maggiore dei cartoni animati
made in Japan sugli schermi televisivi, la qualità
sempre meno buona delle storie in arrivo dagli
Stati Uniti (il fatto che le serie giganti di
ristampe vendessero più delle novità
è emblematico), e la forte svalutazione
avrebbero portato nel giro di pochi mesi al crack
editoriale di cui parleremo nella prossima puntata.
Intanto torniamo a puntare il riflettore sul 1979
e sulla novità che presentò: il
nuovo mensile dedicato ai Difensori. Andiamo comunque
in ordine ed in particolare cominciamo a parlare
della testata dell'
Uomo Ragno.
Per questa collana distinguiamo due periodi
principali, della durata di circa sei mesi ciascuno.
Il primo presentò accanto al celebre
tessiragnatele le storie del gigante verde (in
media piuttosto modeste, se si eccettua il racconto
in UR n.233, con la morte di Jarella, la ragazza
della dimensione sub-atomica amata da Hulk)
e quelle sempre più scadenti di Devil.
La seconda invece vide ben due storie del ragnetto
con in appendice una rotazione di Hulk, Iron
Man e Devil. Il motivo di questa "strana"
programmazione fu che, di fatto, da qualche
tempo le varie serie super-eroistiche avevano
raggiunto l'agognata "parità cronologica",
attestandosi a circa un anno e mezzo dalle edizioni
originali. L'abbondanza delle storie dell'Uomo
Ragno, con i suoi tre mensili (Amazing Spiderman,
Marvel Team-Up e Peter Parker) convinse Secchi
ad offrire per un certo periodo una doppia dose
del ragnetto: la qualità di questi albi?
Nessun picco particolare per nessuna delle tre
serie, ma Marvel Team-Up ebbe un ciclo di storie
particolarmente valide realizzate da un duo
d'eccezione, tali Chris Claremont e John Byrne,
due tipetti che avrebbero fatto la fortuna di
un gruppo destinato a dominare le vendite per
tutti gli anni '80, gli X-Men. Tra le
storie migliori di questo ciclo segnalo l'apparizione
di Warlock in UR n.228 (la storia è stata
ristampata in Play Book n.32) e la prima apparizione
in Italia di Capitan Bretagna, che festeggiò
adeguatamente i 250 appuntamenti con l'arrampicamuri.
Nel complesso ancora una buona testata, ma il
calo qualitativo generale rispetto agli anni
precedenti fu palpabile.
La collana dedicata al fantastico quartetto
presentò anche per il 1979, come storia
d'apertura dell'albo, l'alternanza tra la Marvel
Two-in-One di Ron Wilson, sempre scadente sotto
il profilo grafico e molto criticata dai lettori
d'allora, ma importantissima per la continuity,
ed i Fantastic Four di George Perez,
esaltanti come disegni e con trame discrete
(buoni i nn.212-213 col destino di Agatha
Harkness e con la lotta contro i Sette di
Salem). Ad accompagnare i Fantastici Quattro
nella loro corsa furono prima il Dottor Strange
(di cui fu inspiegabilmente saltato un episodio,
il n.16, che speriamo prima o poi di vedere),
realizzato da un tenebroso quanto ottimo Gene
Colan: nel mese di aprile, tuttavia, il buon
dottore trasmigrò sulla neonata testata
dedicata ai Difensori a tenere compagnia ai
suoi compagni di squadra. A sostituirlo ci fu
prima un ciclo di storie di Capitan Marvel
(disegnato dal giovanissimo Pat Broderik, lo
stesso di Destino 2099 e di Lanterna Verde),
sempre a buon livello (la serie si arrestò
col n.57, lasciando inediti i 5 episodi conclusivi),
ma soprattutto la nuovissima eroina del momento,
Miss Marvel, versione femminile del celebre
Capitano, dal quale aveva avuto i poteri: l'eroina,
con la quale la Marvel intendeva rivolgersi
anche ad un pubblico femminile, benchè
inizialmente ben disegnata dal duo Buscema-Sinnott,
non ebbe mai un gran seguito perchè scontentò
infine sia il pubblico maschile (era un personaggio
troppo emancipato e femminista nel senso deteriore
del termine) che quello femminile (di contro
aveva delle forme sexy e l'ombellico scoperto,
caratteristica questa assai poco femminista).
I testi, comunque, non erano affatto scadenti
in quanto, dopo un breve periodo di Gerry Conway,
passarono nelle valenti mani di Chris Claremont.
In appendice proseguono fino al n.223 (in cui
la saga si conclude: l'epilogo verrà
pubblicato nel 1986 in una graphic novel dalla
Labor Comics) le avventure di Killraven: l'autore
dei testi, Don McGregor, lo stesso delle storie
della Pantera Nera, mise l'accento sul lato
umano dei personaggi, esaltando il loro desiderio
di rivalsa in quanto uomini e non supereroi.
Dal n.224 invece arriva la nuova serie della
Pantera Nera di Kirby di cui parleremo
più diffusamente nella prossima puntata.
Nel complesso una testata più che buona,
ma anche qui appare evidente il calo qualitativo
rispetto agli anni precedenti.
La testata dedicata a Thor (il logo
tornò ad essere, senza alcuna spiegazione,
"Thor e i Vendicatori" dal n.208)
dedicò, dopo l'abbuffata Asgardiana dell'anno
precedente, ampio spazio ai Vendicatori.
Nel 1979 la serie fu caratterizzata dall'alternarsi
di diversi disegnatori, con una prevalenza dei
mitici George Perez e John Byrne; le trame furono
sempre avvincenti con saghe come quella di Ultron
(nn.213-214), quella di Graviton (nn.217-218),
ma soprattutto la conclusione delle avventure
di Warlock (nn.208-209) dove Jim Starlin sale
in cattedra ed insegna al mondo come va scritto
un fumetto. Dal n.219 invece torna il tonante
di Simonson - De Zuniga. In appendice, terminata
la razione degli Invasori di Robbins e dei Campioni
di Byrne, tornano gli X-Men con avventure recentemente
ristampate dalla Star Comics su "Gli
incredibili X-Men" e su Starbook n.1,
Capitan America con nuove storie di Sal Buscema
ove Cap torna ad atmosfere a lui più
congegnali dopo il periodo gestito da Kirby,
Ghost con storie però assai scadenti
specialmente dal punto di vista grafico, ed
alcune storie di personaggi tratti dai mensili
Marvel Premiere e Marvel Presents su cui spiccano
i due episodi di Solomon Kane (un altro degli
eroi di Robert Howard, il creatore di Conan),
disegnati da Howard Chaykin. Secondo il mio
giudizio, nonostante le vendite rimanessero
basse, questa testata fu una delle migliori
del 1979.
La serie in b/n dedicata a Shang-Chi
chiuse col n.54 con la promessa di una subitanea
riapertura in formato comic-book ed a colori.
La nuova impostazione super eroistica della
testata, con Luke a sostituire la bella
e sfortunata serie dedicata ad Iron Fist
(l'ultimo episodio fu pubblicato sul n.50),
e la fine della moda per le arti marziali che
aveva imperversato per tutti gli anni '70, convinse
Secchi a procedere con un restyling per la testata
(ne parleremo nel prossimo capitolo). Gli ultimi
sei numeri della collana presentarono materiale
non eccezionale, senza infamia ma anche senza
lode.
Proseguì per tutto l'anno anche la mitica
testata dedicata agli Eterni, caratterizzata
dai molti personaggi presentati. Gli stessi
Eterni, dopo 19 numeri ed un annual, chiusa
la loro testata originale, vennero sostituiti
da un altro personaggio di Jack Kirby, Mister
Macchina, a partire dal n.20. Omega terminò
nel n.15 lasciando interdetti i lettori (finì
ucciso da un colpo di pistola) che ancora sono
in attesa della soluzione dei misteri intessuti
nei numeri precedenti. 2001: Odissea nello spazio
era invece terminata nel n.11. Al loro posto
arrivarono le storie dei Guardiani della Galassia,
ed un certo numero di episodi dedicati a personaggi
diversi tratti dai mensili antologici Marvel
Premiere e Marvel Spotlight. Fanno quindi la
loro apparizione eroi come Moon Knight, Torpedo
e Paladin, e vengono presentate belle storie
di fantascienza come quelle sui n.14 e 20. Prosegue
invece la bella serie di Nova (si, proprio quello
dei New Warriors), affidato ora alle cure di
Carmine Infantino, un vecchio drago della matita
che aveva caratterizzato benissimo il Flash
della D.C.
Arriviamo alla nuova sfortunata serie dei Difensori:
durò appena 15 numeri perchè venne
coinvolta l'anno successivo nella caduta del
genere super-eroistico e chiuse assieme a tante
altre belle testate. Nell'arco della sua breve
vita presentò trenta episodi dei Difensori,
impreziositi dall'abile Keith Giffen (il disegnaore
della Legione dei Super Eroi, su American
Heroes) e 7 del Dottor Strange che si ricollegano
direttamente a quelle che la Play Press ha cominciato
a pubblicare su Silver Surfer n.16 (le cui prime
pagine erano già state pubblicate proprio
su "I Difensori" n.15). La testata
globalmente era discreta ma, a posteriori, obiettivamente
non aveva molte chance di sopravvivenza in tempi
di crisi quali erano la fine degli anni '70.
Ultima nota per i Super-Fumetti in Film, che
nel 1979 vide apparire di nuovo L'Uomo Ragno
(sul n.13) e l'incredibile Hulk (sul n.15).
Si tratta però solamente di ristampe.
A cura di Marco Rufoloni
marco.rufoloni@casaccia.enea.it
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