I
giovani lettori che si erano affezionati agli
eroi della Marvel nei primissimi anni '70 stavano
crescendo ed i loro interessi stavano mutando.
Lentamente questi lettori stavano abbandonando
le testate della Corno. D'altro canto proprio
in quel periodo cominciava l'invasione televisiva
dei robot giapponesi con il Goldrake trasmesso
nel tardo pomeriggio da Rai Due: i giovanissimi
si affezionarono subito ai nuovi coloratissimi
eroi televisivi disertando quindi la carta stampata
ed in particolare il fumetto. Mancando perciò
il ricambio generazionale le vendite erano destinate
a scendere inesorabilmente. Tuttavia questo fenomeno
non fu evidentissimo nel 1978 (sarebbe stato di
ben altra entità negli anni seguenti) e,
come ho già detto, la Corno tentò
la riscossa con "
Gli Eterni"
e, per quanto riguarda la DC, con "Il Super
Eroe", due mensili con formati nuovi: tipo
GN il primo e tipo Conan della Comic Art il secondo,
entrambi spillati a 64 pagine. Le altre testate
continuarono senza problemi la loro corsa, ma
il prezzo di copertina balzò a 400 Lire,
ed esordì anche la ristampa cronologica
gigante dedicata ai Fantastici Quattro.
L'Uomo Ragno si presenta, al solito,
testata leader: per quanto riguarda il ragnetto,
alle due serie (Amazing Spiderman e Marvel Team-Up)
già esistenti, si aggiunse anche, col
n.218, Peter Parker, the Spectacular Spiderman,
senza contare il materiale proveniente dagli
Annual e dagli speciali (un king-size visto
su UR 209). Molto materiale disponibile, dunque,
ma di qualità altalenante: alle storie
tratte da Amazing, sempre ben realizzate da
Ross Andru, si contrappongono i Marvel Team-Up
ed i Peter Parker disegnati quasi tutti da Sal
Buscema (senza dubbio un prodotto meno buono).
Dal punto di vista dei testi, secondo il mio
parere, il 1978 fu un'annata piuttosto anonima.
Ad accompagnare l'arrampicamuri furono, come
già l'anno precedente, l'incredibile
Hulk (che vide l'avvicendamento dell'ottimo
Trimpe con un Sal Buscema davvero non in forma)
con storie discrete (da segnalare l'eccellente
episodio su UR 202, "Nessuno è così
cieco", davvero commovente), ed il Vendicatore
d'Oro, Iron Man, protagonista di un gruppo di
storie piuttosto scialbe. In appendice poi per
tutto il 1978 c'è Devil, con mezzo episodio
a numero, malamente disegnato dal duo Brown-Janson.
Fa eccezione il cross-over Devil-Ghost sui nn.223-226,
realizzato da un John Byrne allora agli inizi.
Se dovessi dare un mio giudizio globale alla
testata, questo sarebbe buono, ma onestamente
direi che in media gli episodi furono meno belli
di quelli visti nel 1977.
Parliamo ora dei Fantastici Quattro:
la testata dedicata al quartetto superò,
senza ombra di dubbio, in qualità quella
dedicata al celebre tessiragnatele. La storia
d'apertura dell'albo fu dedicata alternativamente
a Marvel Two-in-One (con storie disegnate da
Ron Wilson, disegnatore tutt'altro che abile,
importanti dal punto di vista della continuity,
ma obiettivamente non eccezionali) ed a Fantastic
Four, con una netta prevalenza di quest'ultima.
A realizzare i disegni del quartetto furono
prima Rich Buckler e poi George Perez che, proprio
su queste pagine si sbizzarrì a riempire
le sue tavole di mille particolari, inventando
così quello stile minuzioso che lo ha
reso celebre. Dal punto di vista delle storie
è da segnalare la perdita dei poteri
della Cosa, e della sua sostituzione con Luke,
seguita poi dalla creazione dell'esoscheletro
che Ben ha indossato anche di recente alla fine
dello scorso anno sulla testata Star Comics
dedicata ai nostri eroi. La storia di rincalzo
vide prima le gesta di Warlock (che abbiamo
ristampato in Play Book nn.31-32) e poi dalla
serie Super Villain Team-Up, serie che raccontava
le imprese della strana alleanza Dottor Destino
/ Sub-Mariner (questa serie è sempre
stata caratterizzata da un disegno scadente
ma da testi quanto meno dignitosi): la loro
presenza nell'albo si concluse quell'anno col
n.189, che vide un cross-over con la serie dei
Campioni. Ci fu anche una breve apparizione
della Donna Ragno (nel n.183) ed il ritorno
di Capitan Marvel, sempre ben disegnato
da Al Milgrom ed infine, dal n.198, approdò
su "I Fantastici Quattro" persino
il Dottor Strange, che era rimasto in naftalina
per qualche tempo dopo la chiusura di "Hulk
e i Difensori". In appendice, terminato
il serial degli Inumani (ravvivato dalle superbe
matite di George Perez e di Gil Kane), arrivò
dalle pagine di "Conan e Ka-Zar"
Killraven, il guerriero ispirato alla "Guerra
dei mondi" di H.G. Wells che combatteva
contro i Marziani invasori: quest'ultima serie
fu sempre particolarmente curata sotto il profilo
grafico ed anche i testi furono caratterizzati
da un'introspezione psicologica davvero insolita
per l'epoca, e gli episodi pubblicati nel 1978
videro per lo più l'illuminato apporto
alle matite di un Craig Russel veramente molto
molto bravo. Secondo il mio parere, dunque,
una testata globalmente ad alto livello che
vide, tra l'altro, anche il rinnovamento del
logo di copertina a partire dal n.179.
La testata di Thor fu segnata nel 1978
dalla sua fusione con Capitan America
in seguito alla chiusura di quest'ultima serie.
Il logo della testata quindi divenne, a partire
dal n.181, "Thor e Capitan America".
La storia d'apertura dell'albo fu dedicata per
quasi tutto l'anno (fino al n.196) al tonante
figlio di Odino, con disegni caratterizzati
dalle chine tenebrose di Tony De Zuniga, assai
differenti, ma altrettanto valide, rispetto
a quelle "solari" di Joe Sinnott.
Alle matite (poco visibili comunque, visto che
sia De Zuniga che Sinnott sono inchiostratori
piuttosto "coprenti") prima John Buscema
e poi l'esordiente Walter Simonson. Le storie,
pur senza picchi particolari, sono di buon livello:
la loro ambientazione è quasi sempre
Asgardiana con un breve periodo "cosmico".
Alla fine dell'anno tornano i Vendicatori
di Perez col ritorno di Wonder Man e
l'inizio di una saga di cui vi dirò nella
prossima puntata. All'interno dell'albo, terminate
le liriche avventure della Pantera Nera, arrivano,
come ho già detto, le storie di Capitan
America scritte e disegnate dal king Kirby:
sono storie accattivanti (bellissimo il racconto
col nazista Arnim Zola ed il Fantaccino) e disegnate
magnificamente, ma poco adatte al personaggio
che aveva un'ambientazione del tutto diversa.
Alla fine dell'anno poi arrivano anche gli Invasori
di Frank Robbins. A completare l'albo, dopo
il termine delle avventure del Golia Nero, giunge
dalle pagine di Capitan America il serial dei
Campioni, illuminato, dopo qualche avventura
piuttosto scialba, dal genio di John Byrne.
La testata vide quindi buone storie, ma globalmente
mi lasciò insoddisfatto: la fusione di
Thor e Capitan America, pur se abbastanza motivata,
apparì un tantinello forzata.
Veniamo ora a Shang-Chi, maestro del kung-fu.
Dal n.38 Luciano Secchi sostituì Maria
Grazia Perini in qualità di direttore
responsabile della testata: questo fatto fece
sì che la collana abbandonasse la sua
struttura monografica sulle arti marziali, e
l'inserimento del tenebroso ed orrorifico Dracula
a partire dal n.44 ne è la riprova.
Tornando al maestro del kung-fu, segnalo l'arrivo
di Jim Craig al posto di Paul Gulacy in qualità
di matitista della serie: il risultato è
un fumetto ancora eccellente, ma sicuramente
il tratto di Gulacy rimane inimitabile. A corredo
della testata un ottimo Iron Fist, tratteggiato
con perizia dall'allora giovane Byrne. La serie
della Tigre Bianca di Perez terminò invece
nel n.37.
Nel mese di Marzo del 1978 debuttò la
nuova serie "Gli Eterni", mensile
innovativo e mitico, rimasto nel cuore di tutti
gli appassionati e presentato come mensile avveniristico
e di fantascienza a sfondo mitologico. La nuova
testata presentò in quei primi 10 numeri,
oltre agli Eterni di Kirby, fenomenale affresco
fantascientifico di tre razze in lotta, anche
Nova, il razzo umano (di Wolfman - Buscema -
Sinnott), Omega lo sconosciuto (protagonista
di uno sfortunato quanto accattivante serial,
la cui conclusione, avvenuta in una storia dei
Difensori, deve purtroppo ancora vedere la luce)
e, dulcis in fundo, una versione sceneggiata
di "2001: Odissea nello spazio",
con nuove imprese del monolito alieno, sempre
a firma di Kirby. Proprio in quest'ultima serie
vide la luce sui nn.9-10 Mister Macchina,
il robot pensante cui noi abbiamo dedicato un
volumetto speciale (Machine Man) e che l'anno
successivo sarebbe diventato una colonna portante
della testata.
Completano l'annata lo speciale a grande formato "Incontri ravvicinati
del terzo tipo", con la storia del
film, disegnato da un giovanissimo Walter Simonson
e, per quanto riguarda la collana Super-Fumetti
in Film il n.9, dedicato alle strip dell'Uomo
Ragno, le stesse che la MBP sta pubblicando
nella serie Marvel Graphic Novel Strip, ed il
n.11, dedicato alla serializzazione de "La
fuga di Logan", un noto film di fantascienza
degli anni '70 (ricordate la società
futuristica in cui si doveva morire a soli 30
anni?), impreziosito dalle stupefacenti matite
di George Perez. L'ultima citazione è
per la serie cronologica dei Fantastici Quattro:
la ristampa delle avventure del quartetto sopravvisse
in edicola per 39 mesi.
A cura di Marco Rufoloni
marco.rufoloni@casaccia.enea.it
>>Progetto Babele
Speciale Fumetti
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dal 30/03/08