Siamo nel 1971, e sono appena apparsi in edicola
"I Fantastici Quattro" ed "Il
mitico Thor". Le 200 Lire del prezzo di
copertina, considerando il tasso di svalutazione
fino ad oggi, equivarrebbero a circa 2200 Lire
attuali.
Esaminiamo collana per collana i fatti salienti.
L'Uomo
Ragno si presenta con la formazione tipo: Uomo
Ragno (ancora di Lee e Ditko), Ant-Man ed il
Dottor Strange (sempre di Lee e Ditko). Ant-Man
è il Vendicatore Hank Pym, e le sue avventure
furono disegnate dal legnoso Don Heck, a mio
parere uno dei peggiori disegnatori della Marvel
di ogni tempo; d'altra parte neanche i testi
brillavano particolarmente, così intrisi
dell'anticomunismo più becero come si
presentavano: sta di fatto che quella di Ant-Man
è stata una delle pochissime testate
di quel periodo a non sopravvivere. E' da rimarcare
sicuramente il n.32, con la trasformazione di
Hank Pym nel gigantesco Giant-Man, trasformazione
che diede il via al rapido susseguirsi dei cambi
d'identità del più camaleontico
tra gli eroi Marvel. Il numero 33 è invece
una fulgida stella nel firmamento dell'arte
fumettistica, perchè presenta in un colpo
solo gli sfavillanti disegni di John Romita
Sr. e la scoperta del segreto di Goblin, allora
l'arcinemico per eccellenza del ragnetto. Nel
numero successivo esordisce Rhino, nel n.35
Mary Jane Watson, mentre il 36 presenta una
storia assieme ai Vendicatori che vede il primo
tentativo del nostro eroe di unirsi al gruppo
più potente della terra. Seguono episodi
passati alla storia, con il ritorno di Lizard,
dell'Avvoltoio e di Kraven. Il numero 45 è
rimarchevole per la prima apparizione in Italia
da protagonisti degli X-Men: la storia, intitolata
dalla Corno X-Men in realtà era un racconto
degli X-Men originariamente intitolato "L'Uomo
Ragno" (X-Men 35). Con il ritorno di Kingpin
e, successivamente, del Dottor Octopus, siamo
arrivati finalmente al numero 50, un fascicolo
veramente epico, il primo tutto a colori. A
questo punto il successo del personaggio è
enorme: si parla di un venduto pari ad almeno
centomila copie, e l'operazione passaggio al
colore (che divenne definitiva coi numeri successivi),
senza l'aumento del prezzo di copertina, fu
una mossa editoriale senza dubbio azzeccata.
L'incredibile
Devil, dopo un paio di numeri di assestamento,
cominciò a presentare come comprimari
le avventure di Iron Man e quelle di Nick Fury
(quello che conosciamo tutti, a capo dello Shield
e con l'immancabile benda oculare). Da notare
che le storie di Iron Man, benchè intrise
di un anticomunismo bieco e strisciante ed indietro
anni luce rispetto a quelle liriche e struggenti
di Silver Surfer, sia come testi che come tematiche,
non siano quanto di peggio prodotto dalla Marvel:
la serie sopravvisse anche al legnoso tratto
del quasi onnipresente Don Heck e si avviò
a diventare un prodotto almeno dignitoso. Nel
n.32, sospeso provvisoriamente Nick Fury, vengono
presentate le prime storie nel Marvel Universe
del leggendario Sub-Mariner. Da segnalare anche
i numeri seguenti, il 33, 34 e 35, perchè
ospitarono il primo cross-over vero e proprio
della Marvel (in Italia era però già
apparso un cross-over, tra il Dottor Strange
ed i Vendicatori, vedi Uomo Ragno 16): la storia
inizia su Daredevil 37-38 e termina su Fantastic
Four 73; in Italia i tre albi sono stati tutti
presentati su "L'incredibile Devil"
spacciando l'ultima storia, che in realtà
aveva protagonista il fantastico quartetto,
per una del Diavolo Rosso. Da ricordare l'apparizione
degli X-Men nella storia di Iron Man: è
una delle prime in assoluto in Italia. Mentre
su Iron Man ci sono le prime apparizioni del
Mandarino e della Vedova Nera (allora ancora
una spia al soldo dei sovietici), nel n.39 torna,
per la gioia degli appassionati di spionaggio,
Nick Fury. Devil affronta, negli albi successivi,
il temibile Jester, un personaggio ricalcato
di sana pianta sul Joker di Bat-Maniana memoria:
in effetti le atmosfere cupe delle storie del
Diavolo Rosso, dovute alle tenebrose matite
del Decano Gene Colan, sono assai vicine a quelle
dell'Uomo Pipistrello. Il Vendicatore d'oro
invece affronta Occhio di Falco, che allora
era ancora un criminale, sebbene sui generis
(molti personaggi della Marvel cominciarono
la loro carriera come criminali redimendosi
più tardi). Davvero notevoli sono poi
i numeri 48 e 49, opera di un giovanotto allora
agli esordi che si sarebbe veramente fatto strada:
Barry Windsor Smith o, come si firmava in quel
periodo, semplicemente Barry Smith. Siamo arrivati
anche per questa serie al n.50, il primo tutto
a colori, che ripresenta la narrazione delle
origini di Devil ed un inedito Kirbyano del
sempre rimpianto Silver Surfer.
Che
dire invece sui Fantastici Quattro? Ormai tutti
sapete che il fantastico quartetto è
stato protagonista del primo albo Marvel mai
stampato. Su questa collana passano in rapida
successione una serie di personaggi di importanza
fondamentale nel Marvel Universe: sul numero
1 esordirono l'Uomo Talpa e gli Skrull, sul
numero 3 venne ripescato direttamente dagli
anni d'oro Namor, il Sub-Mariner, ed appare
per la prima volta anche il Dottor Destino;
il n.5 è rimarchevole per la prima apparizione
del Burattinaio e di Alicia, oltre che per la
prima storia a solo della Torcia Umana. Sul
n.7 appare l'Uomo Impossibile, sull'8 l'incredibile
Hulk, con il primo confronto con la Cosa, e
nel numero successivo compare il primo essere
cosmico della Marvel: l'Osservatore. Sul numero
15, olre alla pubblicazione del primo annual
in assoluto della Marvel (vale a dire l'epico
Sub-Mariner contro la razza umana), Secchi decise
di dotare il quartetto di un comprimario, Capitan
Marvel, creando un ulteriore sfasamento nella
già disastrata continuity italiana. Nel
numero successivo è il turno di Molecola,
mentre il numero 20 riporta un'epica battaglia
che vede i Fantastici Quattro ed i Vendicatori
per la prima volta insieme nel tentativo di
catturare Hulk. Mentre nei numeri 21 e 22 sono
ospiti del quartetto prima il Dottor Strange
e poi gli incredibili X-Men, nel n.24 viene
creato Diablo. Il successivo n.25 è l'ultimo
della serie del quartetto ad essere metà
in bianco e nero e metà a colori: dal
seguente n.26 infatti la magia della quadricromia
non abbandonerà più queste pagine.
Il n.26 si segnala anche per la morte drammatica
del padre di Sue e Johnny Storm.
Siamo
così arrivati ad analizzare i primi 26
numeri della testata dedicata al Dio del Tuono.
Il numero 1, oltre che a presentare in regalo
gli adesivi ed un manifesto gigante, si segnala
per la narrazione delle origini del tonante
figlio di Odino e per la prima apparizione della
sua nemesi: il fratellastro Loki. Nel successivo
n.2 cominciano ad apparire i Racconti di Asgard,
brevi raccontini ambientati sull'Asgard dei
tempi andati. Da dimenticare i nn. 3 e 4, contenenti
storie decisamente scadenti realizzate da Stan
Lee e Larry Lieber (il fratello di Lee, per
chi non lo sapesse); da collezionare è
invece il n.5, contenente le origini dei Vendicatori
e, per la gioia dei Marvel Fan dell'epoca, anche
le origini dell'incredibile Hulk: da notare
che l'epidermide grigia della prima storia del
gigante verde non risalta affatto, visto che
il caso volle che tutte le vignette raffiguranti
Hulk finirono sulle pagine in bianco e nero.
Sicuramente da leggenda il n.9, contenente il
mitico Avengers n.4, che vide il ritorno dai
tempi della guerra di Capitan America: per completare
l'opera Secchi propose ai lettori anche il racconto
delle origini dello scudiero stelle e strisce.
Importante anche il numero 10, con l'esordio
dell'Esecutore e della bella Incantatrice, ed
il n.13, con la prima apparizione moderna d
Zemo, uno degli arcinemici (assieme al malefico
Teschio Rosso) del Capitano. Nel 14 vediamo
all'opera Magneto e la confraternita dei mutanti
malvagi, mentre si deve segnalare il n.16 per
l'arrivo di Kang il Conquistatore e di Wonder
Man (allora nelle vesti di cattivo... sono cambiate
le cose, non è vero?). Velocemente vi
segnalo i fascicoli successivi, con la creazione
di classic Villain come l'Uomo Assorbente, il
Conte Nefaria ed il Distruttore; da notare anche
la lenta evoluzione di Odino da padre degli
Dei abbastanza assente a monarca assoluto che
non ama essere contraddetto ed in sostanza decisamente
tirannico. Saltiamo direttamente poi al n.24,
che vede il cambio nella formazione dei Vendicatori,
con l'avvento della squadra composta da Capitan
America, Scarlet, Quicksilver ed Occhio di Falco.
Passando per la prima apparizione di Ercole
e della mitologia greca, arriviamo così
anche per questa serie al n.26, col quale passò
definitivamente al tutto colore.
A cura di Marco Rufoloni
marco.rufoloni@casaccia.enea.it
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Speciale Fumetti
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dal 11/04/07