La storia delle pubblicazioni Marvel in Italia
comincia nel 1968, prima ancora dell'editoriale
Corno, con l'uscita di una fantomatica serie
dedicata a Nick Fury ed i suoi "commandos
ululanti". Si tratta di storie di guerra
ambientate nella seconda guerra mondiale, con
un Nick Fury che non aveva ancora perso l'occhio
e che combatteva ancora col grado di sergente.
L'iniziativa durò per pochissimi numeri,
ma sicuramente il meglio doveva ancora venire.
Prima
del 1970 fecero in tempo ad apparire le origini
dei Fantastici Quattro sul supplemento estivo
della rivista
Linus, e lo stesso Luciano Secchi propose al
pubblico le origini di Capitan America, dell'Uomo
Ragno e di Thor sulle pagine della mitica Eureka.
Il responso fu quanto meno buono, perchè
nel marzo del 1970 vide la luce il primo numero
dell'Uomo Ragno, seguito la settimana successiva
dal primo numero dell'incredibile Devil. A guardarli
oggi non fanno una grande impressione quegli
albetti: erano solo di 48 pagine (uno standard
che oggi non si usa quasi più), stampati
metà in bianco e nero e metà a
colori a pagine alterne, come si usava all'epoca.
L'impatto che ebbero fu invece epocale: in Italia
i fumetti dei super eroi ristagnavano; Superman/Nembo
Kid e Batman non richiamavano più pubblico,
gli eroi belli e sempre vincenti, così
lontani dal mondo di noi semplici uomini, avevano
stancato... la tematica dei super-eroi con super
problemi, vessillo di Stan Lee, fece subito
breccia e migliaia di ragazzini si affezionarono
immediatamente ai nuovi eroi.
Un'altro fattore che si rivelò vincente
fu la scelta dei comprimari. Temendo che il
tipo di disegno dei primi numeri dell'Uomo Ragno
e Devil risultasse troppo datato, Secchi scelse
di accoppiare loro storie molto recenti: videro
così la luce Silver Surfer (le mitiche
storie di Lee e Buscema ristampate dalla Play
Press su Play Book 4, 9, 13 e 17) su Devil ed
il Dottor Strange, proposto dal n.169 della
prima serie (il primo albo con la testata dedicata
al buon Dottore/Mago, precedentemente il nome
della sua testata in America era Strange Tales),
sull'Uomo Ragno. Questa scelta, se da un lato
ingenerò confusione creando un forte
sfasamento temporale nella continuity (l'Uomo
Ragno è del '63, Devil è del '64,
Silver Surfer del '68 e Strange del '69), dall'altra
ebbe modo di far gustare storie fresche (sia
come trama che come disegni) ai lettori di allora
e, come ho detto prima, alla fine si rivelò
vincente.
Nell'arco di pochi numeri debuttò la
rubrica della posta (esattamente sul n.6 di
entrambe le testate),che rivelò un'età
media molto bassa dei lettori, ed una rubrica
che presentò uno per uno i principali
eroi e criminali Marvel
(onde chetare l'ondata di curiosità dei
novelli Marvel-fan).
Agli occhi di uno della vecchia guardia, oggi
quegli albi hanno un alone di mitico, ma debbo
ammettere che certamente non seguivano un grande
rigore filologico: fin dall'inizio si decise
di ricolorare in giallo gli occhi dell'Uomo
Ragno (ritenendo questo colore più efficace),
e la tuta di Devil, che nei primi numeri era
nell'originale gialla e nera, fu riproposta
in rosso e nero per non ingenerare confusione
nei lettori che di lì a poco l'avrebbero
vista cambiare definitivamente in quella rossa
che porta anche ora. Inoltre furono riadattati
i testi, e dove la traduzione italiana risultò
essere più lunga del testo inglese (e
quindi esuberante dal ballon) si scelse, anzi
che diminuire l'ingombro del lettering stesso,
di aumentare le dimensioni del ballon, andando
a coprire una fetta di disegno. Tutte queste
cose al giorno d'oggi non verrebbero più
tollerate dai fans, ma si era in un'altra epoca:
resta il fatto che nel 1970 le edizioni Corno
erano il non plus ultra.
Da
segnalare che, sul n.4 dell'incredibile Devil,
venne presentata per l'ennesima volta l'origine
dei Fantastici Quattro e, nel n.5, venne fatta
debuttare la rubrica di cui parlavo prima, ovvero
"La storia dei Super-Eroi Marvel".
Il primo personaggio presentato fu l'incredibile
Hulk, seguito sul n.6 dell'Uomo Ragno dall'invincibile
Iron Man. L'impressione che si ha leggendo la
pagina della posta è invece che i personaggi
di rincalzo (Silver Surfer ed il Dottor Strange)
colpirono la fantasia degli Italiani in misura
maggiore dell'Uomo Ragno e di Devil: il loro
disegno ed i loro testi erano infatti più
attuali e più realistici.
Purtroppo in America le due serie sopracitate
ebbero vita breve: Silver Surfer chiuse col
numero 18 ed il Dottor Strange col 181. Per
ovviare a questo fatto si passò molto
presto a presentare due storie complete dell'Uomo
Ragno e Devil insieme a poche pagine per volta
dei comprimari. La situazione si fece insostenibile:
le neonate testate avevano bisogno di nuovi
comprimari. Ecco quindi arrivare sull'Uomo Ragno
Ant-Man e le storie del Dottor Strange di Ditko
tratte da Strange Tales a sostituire le storie
più recenti del mago supremo dell'Universo
Marvel (terminate sul n.22), mentre su Devil
approda il Vendicatore d'oro, Iron Man, a sostituire
il surfista, arrivato al capolinea col n.25.
Ma prima di questi avvenimenti voglio ricordare
le decine di personaggi apparsi nel 1970, destinati
a passare alla storia del fumetto: sull'Uomo
Ragno furono presentati in rapida sequenza l'Avvoltoio,
il Riparatore, il dottor Octopus, Incubo, l'Uomo
Sabbia, Dormammu, il dottor Destino, Lizard,
il barone Mordo, Electro, Mysterio, Goblin,
Kraven, Ringmaster, lo Scorpione e Molten, passando
per un famoso incontro/scontro con la Torcia
Umana nel n.15 disegnato da Jack Kirby, che
allora era ancora semisconosciuto in Italia.
Devil non è da meno perchè presentò
in una successione altrettanto rapida personaggi
come il Gufo, Killgrave,
Mefisto, Sub-Mariner, Stilt Man, Ka-Zar, il
Saccheggiatore, il Gladiatore, Frog la rana,
Marauder e gli Inumani (anche se, a dire la
verità, personaggi come Frog, il Saccheggiatore
e Marauder sono rimasti criminali di serie "C"):
il Cosmo Marvel in Italia era nato.
Sfogliando
qua e là gli albi di quel periodo noto
la comparsa della testina del personaggio in
alto a sinistra del titolo, a somiglianza degli
albi originali americani a partire dal numero
18 di entrambe le testate. A questo punto
è passato un anno da quel fatidico marzo
1970, e dopo un inizio stentato le vendite si
assestarono su buoni livelli: i tempi erano
maturi per una rivoluzione. Vennero presentati
nuovi personaggi (Iron Man e Namor su Devil,
Ant-Man sull'Uomo Ragno) e soprattutto si decise
di accontentare le numerosissime richieste dei
lettori dando loro in pasto due nuovissime e
promettenti testate: i Fantastici Quattro ed
il mitico Thor. Il primo albo presentò
per un certo periodo storie a solo del quartetto,
accompagnato da storie singole della Torcia
Umana, mentre il secondo vide l'esordio dei
Vendicatori (dal mitico n.5).
L a bontà delle scelte fatte è
indiscutibile, tanto è vero che in America
tutti questi personaggi (a parte Ant-Man) riscuotono
ancora adesso un successo che sembra non oscurarsi
mai. Nel frattempo erano spariti i redazionali
(per non riapparire più): questa fu una
scelta meditata, si volle evitare di appesantire
troppo gli albi che all'epoca erano diretti
per lo più a ragazzini al massimo quindicenni.
Al giorno d'oggi le cose sono cambiate e si
preferisce dare il giusto rilievo a redazionali
ed articoli: i ragazzini di ieri sono cresciuti
e non si accontentano più (a ragione,
credo) dei soli fumetti e vogliono notizie di
tutti i retroscena dei loro albi preferiti.
A cura di Marco Rufoloni
marco.rufoloni@casaccia.enea.it
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