GLI
AUDIOLIBRI DI PB
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L'autrice
lo dice a chiare lettere nella prefazione: "questo
libro non è un manuale di scrittura "fai
da te"" e leggendolo si capisce quanto
"Come si scrive un giallo" di Patricia
Highsmith edito da Minimum Fax, sia lontano
dall'idea del mero manualetto.
Questo libro che la Highsmith ha scritto nel
1966 e' un'utilissima chiave per accedere al
mondo della scrittura con la prospettiva dello
scrittore. L'autrice parla in prima persona
e ci mette subito a nostro agio, quasi ci si
trovasse seduti assieme ad un tavolino all'aperto
di un caffè di Parigi. Davanti a noi
le persone passeggiano senza fretta, le tazzine
del caffè vuote sono sul tavolo e, sorseggiando
un sorso di Perrier, ascoltiamo la voce della
Highsmith che ci racconta come da un'idea, a
volte esile e inconsistente, possa nascere un
romanzo di successo.
L'autrice ci parla francamente della fatica,
delle frustrazioni che il mestiere di scrivere
comporta; anche per chi è arrivato alla
fama, scrivere non è un mestiere di soli
allori, ma un lavoro che costa sudore, che nei
periodi di magra mette di fronte alla necessità
di sbarcare il lunario e che implica il saper
far fronte ai molti e immancabili rifiuti da
parte degli editori. D'altro canto, scrivere
è innanzi tutto un piacere tanto che,
il compiacimento dell'editore e quello dei lettori
hanno importanza solo dopo quello personale
dello scrittore.
Negli undici capitoli del libro, la Highsmith
ci racconta della sua scrittura, dell'ispirazione,
degli stratagemmi, dei ripensamenti che l'hanno
caratterizzata. Ci parla dei buoni e dei cattivi
narratori, ci regala le sue esperienze dirette,
ci spiega come, dal germe dell'idea iniziale
sono maturati i suoi romanzi più famosi,
tra i quali, Delitto per delitto (da cui Hitchcock
nel 1951 ha tratto il film "L'altro uomo"),
"Vicolo cieco", e "Il talento
di Mr. Ripley". Al libro "L'alibi
di cristallo" dedica tutto un capitolo
intitolato "Anamnesi di un romanzo"
dove ci illustra tutti i retroscena che hanno
portato alla versione pubblicata.
In "Come si scrive un giallo", Patricia
Highsmith dissemina una miriade di informazioni
e consigli utili per coloro che vogliono scrivere
narrativa. Per esempio consiglia di appuntare
ogni pensiero, anche i più stupidi, perché,
riletti in un altro momento e con un altro stato
mentale, possono dare spunti utili per un racconto
o per la scena di un romanzo. Ci spiega l'importanza
del metodo di lavoro e ci parla dei possibili
intoppi che inevitabilmente si incontrano nella
stesura di un romanzo. A questi ultimi dedica
un intero capitolo presentandoci gli intoppi
dovuti alla trama, ai personaggi o al punto
di vista e fornendoci degli utili consigli sulle
vie di scampo.
A mio parere, questo piccolo libro è
uno dei più utili tra quelli che ho letto
sul "mestiere di scrivere". E' diretto,
chiaro, non si perde in cose scontate e, soprattutto,
si basa su esperienze vissute in prima persona
dall'autrice e che, tra l'altro, vengono raccontate
in maniera molto piacevole.
Tutto questo fa di "Come si scrive un giallo"
un libro utile, godibile e divertente la cui
lettura è consigliata a chi volesse curiosare
nel mondo della scrittura, ma diviene obbligatoria
sia per chi vuol cominciare a scrivere, sia
per chi è già stato catturato
da questa particolare passione.
L'incipit: "La prima persona a cui dovete pensare
di fare piacere, nello scrivere un libro, siete
voi. Se riuscite a divertirvi per tutto il tempo
che scrivere un libro richiede, l'editore e
i lettori possono venire dopo. E verranno."
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