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Einaudi - coll. Tascabili
276 pp. - Euro 8.78
ISBN 88-06-14943-1
Se,
come me, siete legati da una ammirazione
quasi incondizionata per il buon vecchio
Sherlock Holmes, il primo impatto con
questo ottimo romanzo di Jo Soares può
essere un po' irritante.
Il quarantenne detective di Baker Street
che sbarca a Rio De janeiro, invitato
dall'imperatore Pedro II per ritrovare
un prezioso stradivari misteriosamente
svanito, non assomiglia troppo a quello
descritto dal suo creatore, Sir
Arthur Conan Doyle.
Coltissimo, ma più fortunato
che abile, vanitoso ed un po' imbranato,
l'Holmes di Soares al principio sorprende
e stupisce, ma, proseguendo nella lettura,
non si può evitare di essere
catturati dalla magia di questa Rio
de Janeiro di fine Ottocento, magicamente
restituita alla vita dalla penna sapiente
ed ironica dell'autore. Dai suoi personaggi
colorati, dallo charme un po' maturo
di una bizzosa Sarah Bernard, dall'atmosfera
scanzonata che aleggia al Retaggio di
Afrodite, libreria e luogo di ritrovo
degli intellettuali e dei nullafacenti
di Rio (dal Marchese de Salles al libraio
Miguel), dall'aria bonaria e solo apparentemente
stupida del sovrintendente Mello Pimenta.
Ed anche il detective inglese, travolto
dai ritmi della samba, finisce per diventare
più umano abbandonando il proprio
tradizionale aplomb, fino al punto di
invaghirsi di Anna Candelaria, bellissima
attrice mulatta, per amore della quale
abbandonerà momentaneamente l'uso
della cocaina a favore della cannabis,
mentre un Watson piuttosto confuso dalla
scoperta delle proprie facoltà
medianiche, inventa, per puro caso,
la caipirinha(1).
Quando poi qualcuno inizia ad uccidere
ed a mutilare brutalmente giovani ragazze,
lasciando come unico macabro indizio
una corda di violino, la tensione prende
a salire in un crescendo da thriller
fino alla imprevedibile, geniale, conclusione.
Poi c'è la ricerca storica, impeccabile,
il gusto per il pettegolezzo, l'ombra
onnipresente del realismo magico. Tutti
elementi che contribuiscono a fare di
questo romanzo di Soares, passato quasi
in silenzio qui in italia, un piccolo
capolavoro della letteratura sudamericana,
nonchè uno splendido, irriverente
omaggio ad uno dei più grandi
personaggi dell'immaginario collettivo
di tutti i tempi.
Assolutamente da non perdere.
Dal testo:
- Signora Hudson, vedo che, contrariamente
agli ordini del medico, continua a mangiare
di nascosto le uova per prima colazione.Lla
povera donna trasalì e balbettò
imbarazzata:
- E' vero signore, non posso resistere...
ma come lo avete scoperto?
- Semplice, signora Hudson. Nella fretta
di inghiottire avete lasciato cadere
una goccia di tuorlo sulla camicetta.
Povocando una macchia gialla. ne ho
dedotto che avete disubbidito al dottore.
La governante guardò avvilita
il collo della camicetta.
- Mah, per la verità, signor
Holmes, questa che chiamate macchia
gialla è una spilla d'oro che
apparteneva a mia madre. E' curioso,
tuttavia; in effetti stamattina ho mangiato
una homelette.
- E' evidente. Le mie deduzioni sono
sempre esatte. E' la vostra spilla che
è sbagliata. Potete andare, signora
Hudson.
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1 Tradizionale cocktail
brasiliano composto da: Cachaca (rum
invecchiato in botti di quercia), zucchero
e lime.
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