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Reietti
- CAPITOLO
PRIMO -
Oltre la Muraglia
di Paul D. Dramelay
(rev. 01/03/2005 a cura di
CARLO SANTULLI)
L'anziano Druido, senza manifestare alcun segno
di cedimento, sedeva ai piedi della grande quercia
al limite della radura di Waldu da ormai tre
settimane. Aspettava il ritorno del suo giovane
apprendista: attenderlo era inevitabile, in
quanto questa volta la missione assegnatagli
non era affatto facile. Improvvisamente, quella
notte una sagoma ammantata di nero si avvicinò
rapida e silenziosa, con una traiettoria che
lasciava ben poco da rivelare alla luce della
luna nuova. Persino la magia usata bastava appena
ad ammantare la sua presenza, senza essere troppo
intensa da essere scoperta. Di certo, nessuno
che non avesse avuto un ottimo addestramento
magico, avrebbe potuto percepirla.
Fiero il Druido sorrise: il suo pupillo era
migliorato, e pure tanto. La sagoma era ormai
prossima all'altura, quando improvvisamente
scomparve. Stava diventando dannatamente bravo,
pensò l'uomo, ma rimaneva pur sempre
un giovane troppo, troppo avventato.
<<Come sta, Maestro?>>
Notevole, pensò l'uomo. Era riuscito
ad aggirarlo senza che lui se ne accorgesse.
<<Per amore della Dea Varior, non usare
così sfrontatamente la magia. Potrebbero
esserci presenze a noi avverse qui intorno>>.
<<Però non mi ha visto avvicinarmi,
giusto?>> chiese: era quel che gli interessava
sapere.
<<Sbagliato!>> mentì <<
Ti ho individuato non appena sei entrato nella
radura. I tuoi passi erano troppo precipitosi
e se non ti fossi ammantato di magia, anche
un Guul ti avrebbe individuato.>>
Il Druido si eresse in tutta la sua statura.
Superava il suo allievo di una spanna in altezza
e in svariate libbre di robustezza e queste
erano forse le uniche cose che lo rendevano
ancora rispettato.
<<Questa volta, Maestro, l'incarico affidatomi
non è stato ciò che si potrebbe
considerare una passeggiata.>> riprese
il giovane mettendosi a sedere <<Anzi,
non credo proprio che sia giusto che il Sommo
Collegio faccia fare a me certe cose.>>
Sapeva di mentire: era il migliore, e nessuno,
nemmeno gli Iniziati giunti agli ultimi livelli
dell'apprendistato, erano abili come lui nella
Magia, nel Controllo e nella Spada.
<<Poi>> aggiunse dopo un attimo
di pausa <<se non posso nemmeno divertirmi
di tanto in tanto, che senso ha tutto questo?>>
L'Anziano Terry, rabbioso, schioccò le
labbra ma questa volta Varior, capendo di aver
esagerato, domandò scusa, ancor prima
che un ennesimo ammonimento del suo Maestro
lo colpisse.
<<La situazione a Sud è peggio
di quanto si possa immaginare.>>
Varior si passò una mano tra i biondi
capelli e chiudendo gli occhi, quasi rivivendola,
continuò la sua esposizione.
<<Sono uscito dai confini della Muraglia
laddove i Torrioni sono del tutto abbandonati.
Nessuno mi ha visto, né avrebbe potuto.>>
aggiunse sorridendo. <<Mi sono poi spinto
giù per il canyon di pietra ed ho raggiunto
le cascate. Proprio come mi fu ordinato.>>
precisò, pensando che il suo Maestro
avrebbe notato il suo diligente rispetto delle
regole. <<Ed è stato allora che
le ho viste. Sono miriadi, quasi più
di quante ce ne siano nel cielo.>> concluse
visibilmente scosso.
<<Cosa c'è giù nella valle,
Varior?>> lo esortò a proseguire
il Druido.
<<Accampamenti.>> rispose il giovane,
fissando i gelidi occhi dell'Anziano.
<<Dovevi subito fare ritorno alla Contea!>>
tuonò Terry, vedendo l'irresponsabilità
del suo apprendista. <<La tua missione>>
aggiunse con tono basso, ma rabbioso <<era
solo scoprire se vi erano delle minacce oltre
la Muraglia!>>
<<Ed è quello che volevo fare.
>> si difese il giovane <<Ma sono
stato colpito alla testa.>> ammise a malincuore.
<<Ed ho perso i sensi.>>
Il Druido capì dalla voce carica d'amarezza
e dall'espressione sinceramente contrita, che
il giovane non stava mentendo, ma non poteva
comunque credere alle sue orecchie. Varior era
stato scelto proprio perché non era mai
stato preso di sorpresa, né dagli altri
apprendisti né tanto meno dai suoi insegnanti.
<<Lo so, sembra assurdo, ma avevo perso
il controllo, la ragione era annebbiata ed anche
se solo per poco, è bastato.>>
si difese l'apprendista dallo stupore del suo
Maestro.
L'anziano Druido chiese scusa per la sua reazione
ed, afferratolo per una spalla, lo pregò
di continuare con dovizia di particolari la
sua esposizione.
<<Quando ripresi i sensi>> raccontò
Varior <<mi ritrovai legato alla sella
di un cavallo. Loro erano in tre e forse erano
una ronda in avanscoperta. Di sicuro, mi stavano
portando ad uno dei bivacchi.>>
<<Cosa hai fatto?>> chiese preoccupato
Terry.
<<So come la pensate voi Druidi >>
cercò di rassicurarlo <<È
stato un lavoro pulito e quei due non ricorderanno
mai cosa è successo.>> concluse
fiero di sé.
<<Due?>>
<<Il terzo purtroppo è scappato
con il cavallo dopo averli legati. Aveva troppa
paura e voleva tornarsene al suo paese natio.>>
rispose con tono divertito.
<<Per la Dea Varior, quante volte devo
dirti che il condizionamento mentale è
pericoloso. Qualcuno potrebbe accorgersene e
spezzarne il sigillo: in quel caso saprebbero
tutto.>>
<<Ma i Goblins sono esseri stupidi e nessuno
baderà alla loro storia! >>
<< Goblins? Goblins a sud?!>> ripeté
sconcertato il Druido <<Nel territorio
dei Trolls?>> domandò ancora incredulo.
<<E' sembrato strano anche a me, tanto
è vero che ho cercato di reperire altre
informazioni.>>
L'anziano guardò ancora una volta con
ammonimento il suo giovane ed imprudente allievo
poi sospirando gli chiese di proseguire.
<<La verità è che uno dei
Goblin aveva il senno troppo debole per il Fascino
Mentale: non ha resistito al trattamento ed
ho dovuto quindi condizionare gli altri due
per giustificare la sua sparizione. Il cadavere
l'ho poi portato con me e dato in pasto a dei
lupi affamati. Per rendere la cosa credibile>>
aggiunse, sinceramente rammaricato <<ho
dovuto anche azzoppare il cavallo sottratto
ed abbandonarlo nei pressi del cadavere. Ho
proseguito poi verso gli accampamenti sperando
di scoprire qualcosa, ma loro erano ovunque.>>
<< Goblins?!>> domandò Terry
<<A centinaia, e ben armati. Ho impiegato
molto tempo per superare la valle e giungere
alla Foresta Nera.>>
<<La Foresta Nera? E cosa ti ha spinto
fin lì?>>
Il Druido capì che Varior continuava
a nascondergli qualcosa e, afferratolo un'altra
volta per le braccia, urlò quasi con
rabbia: <<Che cosa hai visto negli accampamenti?
Parla!>>
Dopo un breve attimo di pausa, il giovane rispose:
<<Vogliono invadere la Contea Maestro.>>
<Goblins e Troll uniti
È una
follia!>> tuonò l'Anziano scattando
in piedi.
<<Non solo loro.>> lo corresse l'apprendista
alzandosi a fatica. << E posso provarlo.>>
aggiunse, guardando a Sud come se potesse vedere
il nemico che avanzava.
Varior scostò il mantello ed, alzata
la veste, mostrò una zona annerita ed
arrugginita all'altezza del costato.
<<Se non fossi stato schermato dalla magia
protettiva degli elfi, questo colpo mi sarebbe
stato di sicuro fatale.>> aggiunse, ferito
nell'orgoglio.
Terry sapeva benissimo quale tipo d'arma poteva
tanto su di una maglia di ferro preparata da
Nani e protetta da magia elfica, ma sperava
ardentemente di sbagliarsi.
<<Come? Quando?>> si affrettò
a domandare mentre esaminava la protezione per
accertarsi che il colpo non avesse raggiunto
il torace.
<<Alla Baia Incantata.>> rispose
Varior mentre si lasciava controllare <<
È lì che le prime file di Nugul
si stanno radunando.>>
L'Anziano intuendo quali mezzi avesse potuto
utilizzare per estorcere quelle informazioni
ed allora, spazientito dal suo comportamento,
aggiunse:
<<Per la Dea! Varior tu non sei pronto
per certe cose. Devi ancora studiare.>>
<<Studiare, Maestro?!>>
La rabbia del giovane stava ora prendendo il
sopravvento. <<Non è forse da troppo
che siamo rinchiusi nel nostro bel mondo ovattato
mentre fuori tutto cambia? Dovremmo riprendere
ad esplorare, ecco cosa dovremmo fare! E smettere
d'imparare nelle accademie. È questo
il nostro posto!>> tuonò allargando
le braccia, mentre il suono di quelle parole
risuonava in tutta la radura.
<<Capisco il tuo sfogo, ma l'ira non è
mai una soluzione.>> lo ammonì
il Maestro <<Riprendi ora il controllo
e parlami piuttosto di questi Nugul.>>
<< Hanno la resistenza di Troll in corpi
di uomini e l'agilità di elfi con la
forza di nani. Sono furbi ed istintivi, e credo
che la loro sia un'intelligenza animale. Tra
i loro antenati ci sono di sicuro anche dei
predatori quadrupedi e ciò li rende temibili,
più della forza, dell'agilità
e della resistenza che dimostrano. Sono un incrocio>>
concluse <<forse magico.>>
<<Per la Dea, Mord c'è riuscito!>>
mormorò rabbioso il Druido.
Subito dopo l'uomo piombò in dolorosi
ed antichi ricordi ed anche se Varior lo chiamò
più volte, questi ritornò alla
realtà solo quando il giovane lo afferrò
per le spalle e scrollandole con vigore, tentò
di richiamare la sua attenzione.
<<Maestro che succede? Maestro! Come si
sente Terry?>>
Non era usanza che un giovane apprendista chiamasse
per nome il suo Maestro e forse fu proprio quello
a far rinsavire il Druido.
<<Tutto bene, Varior, tutto bene.>>
rispose carezzando il suo volto con amore <<Parlami
degli accadimenti che ti hanno portato ad incontrare
queste creature.>>
Varior in realtà avrebbe voluto saperne
di più su questo Mord ma non era di certo
quello il momento giusto per insistere. Allora,
obbediente, riprese l'esposizione.
<<Per attraversare la valle, ci sono volute
molte lune poiché potevo muovermi solo
di notte e lei sa quanto siano lunghi i giorni
in questo periodo dell'anno. Poi, i ripari dove
nascondermi di giorno, a volte erano davvero
pochi e sono stato costretto più di una
volta a fermarmi ancor prima che l'alba sorgesse.>>
<<Dovevi essere cauto.>> asserì
il Druido annuendo e dando così conforto
al suo apprendista.
<<Fortunatamente non avvertivo presenze
magiche e quindi ho potuto usarne un po' per
attraversare alcuni accampamenti. Qualche Troll
però riusciva sempre a fiutarmi, ma mai
abbastanza per allertare i suoi simili. Uno
di questi però era davvero furbo, una
rarità direi, mi ha seguito fuori dall'accampamento,
o meglio ha seguito la scia del mio odore. Ovviamente
me ne ero accorto, ma l'ho lasciato fare, in
quanto la zona che mi accingevo ad attraversare
era sgombra per miglia. Ad un tratto però
quel Troll si deve essere stancato di seguire
la mia pista e dopo un'ennesima annusata, stava
per far ritorno all'accampamento ormai lontano.
Sono dovuto diventare visibile e, come era facilmente
immaginabile, il Troll mi ha subito caricato
cercando di non far rumore.>>
<<Povero stolto.>> incalzò
Terry.
<<Quando fu abbastanza vicino sono stato
io ad attaccarlo, ma lo scontro è stato
breve e fiacco. Maestro, desideravo di meglio.>>
Senza badare a quest'ultima affermazione, a
suo giudizio superflua, il Druido domandò:
<<Hai usato il Fascino anche con il Troll?>>
<<Avrei voluto, ma qualcuno l'aveva già
condizionato, e, devo ammetterlo, meglio di
quanto io avrei potuto fare>>
<<Impossibile! >>
No, non era affatto impossibile invece. L'Anziano
Druido sapeva che c'era qualcuno in grado di
usare quel tipo di magia al di fuori della Muraglia,
ma ciò poteva significare solo una cosa.
I sigilli imposti dal Sommo Collegio Druidico
erano stati spezzati.
<<Per piacere, prosegui il tuo racconto,
Varior.>> aggiunse L'Anziano visibilmente
scosso.
<<Ho cercato di usare un po' di magia
per farmi spiegare come mai Goblins e Troll
hanno eretto accampamenti in comune nella valle
e mi ha rivelato che si sono alleati per sfondare
la Muraglia e che stanno aspettando orchi ed
orchetti per l'assalto. Era un piano troppo
complesso per essere stato ideato da dei Trolls,
come lui invece asseriva, ed inoltre era stato
troppo semplice sapere quelle cose. Ho quindi
provato a sondare la sua mente ed è così
che ho scoperto il condizionamento. Le barriere
imposte a quella fragile mente erano forti ed
ho faticato per superarne alcune, ma ci sono
riuscito. In parte.>> aggiunse rammaricato
<<È stato così che ho saputo
della Baia Incantata e dei Nugul, ma poi il
suo cervello è collassato e non sono
riuscito a scoprire chi ci fosse dietro quel
piano.>>
<<Che ne hai fatto del corpo?>>
domandò il Druido, preoccupato che il
suo apprendista avesse lasciato troppe tracce
del suo passaggio.
<<Ho appiccato il fuoco alla carcassa,
ma tra i tanti bivacchi presenti nella valle,
nessuno ci ha fatto caso. Né tanto meno>>
aggiunse fiero della sua conoscenza delle polveri
piriche <<nessuno avrà potuto riconoscerla
dalle ceneri restate.>>
<<Sei uno sfrontato e presuntuoso!>>
esordì Terry, stanco dell'avventatezza
del giovane. <<Hai lasciato molte più
tracce di quante avresti dovuto. Un Goblin morto,
un cavallo perso, il tuo passaggio nella valle,
un troll bruciato
Per la Dea! Questa la
consideri una missione perlustratrice ben riuscita?!>>
L'eco di quelle parole risuonarono nel silenzio
della notte interrotto solo dal volo radente
di un predatore notturno.
<<Sei stato fortunato, Varior.>>
riprese con ritrovata calma <<Non potevi
sapere chi o cosa ci fosse in quella valle.>>
L'apprendista guardava con disappunto il Maestro.
Erano anni che gli ripeteva sempre le stesse
cose, mentre lui si sentiva già pronto
a passare ai livelli più alti dell'addestramento.
<<Sono sicuro che sarai destinato a fare
grandi cose.>> riprese il Druido <<ma
hai ancora molto da imparare e se continuerai
così, prima o poi ti brucerai. O peggio.>>
L'Anziano Terry voleva che il suo apprendista
avesse basi molto solide prima di cominciare
la fase finale dell'addestramento. Solo questo,
secondo lui, poteva renderlo ancora più
forte e potente. In fondo, Varior era giunto
con anticipo e facilità al livello che
molti apprendisti conquistano in tanti anni
di sudore e studio. Aspettare ancora un po'
non avrebbe potuto far altro che fortificarlo.
Ma, come del resto ogni altro giovane, il suo
apprendista aveva la smania di correre e se
possibile, di saltare delle tappe per giungere
quanto prima alla meta. Ma non era questa la
via da seguire.
<<Maestro>> riprese Varior, affranto
per il disappunto mostrato ancora una volta
dall'Anziano nei suoi riguardi. <<so che
dice queste cose per il mio bene e so pure che
lei in fondo, anche se non lo ammette, ormai
mi considera un figlio. Io ne sono onorato poiché
la mia vita prima del suo incontro era solo
nebbia mentre ora è tutta luce.>>
<<Io sono solo il tuo Tutore.>>
lo corresse prontamente Terry interrompendolo.
<<Noi Druidi non possiamo avere prole
né di origine biologica né putativa.
Ricordalo sempre.>>
<<Comunque sia >> riprese Varior
<<mi ha insegnato molto fin da quando
ero poco più che un bambino e deluderla
è una delle mie ultime intenzioni.>>
<<Di ciò abbiamo già ampiamente
discusso e se vuoi possiamo continuare a farlo,
ma non qui e non in questi frangenti. Ora, piuttosto,
dimmi come ti sei fatto quello.>> concluse
indicando il costato del giovane.
Mai come questa volta il giovane concordava
con il suo Maestro. La situazione era molto
più grave di quanto il Collegio si aspettasse
e non c'era tempo per stare a divagare.
<<Ero giunto al limite della Foresta Nera,
quando sentii degli strani versi di animali,
ma poi capii che si trattava di una specie di
dialogo senziente. Incuriosito mi sono avvicinato
al luogo da dove provenivano. Erano in otto,
armati credo, e stavano mangiando un Felz ancora
vivo. Per la Dea! Quale spettacolo raccapricciante.>>
Varior sembrò rapito ed avviluppato da
quel raccapricciante ricordo ma poi si scosse
e continuò dicendo: <<Uno di loro
mi deve aver fiutato ed ha dato un lungo latrato
di avviso, che ha avuto subito dopo risposta
dai compagni presenti tutt'intorno a me. Riuscii
ad individuare sei gruppi sparsi a raggiera,
in tutto forse una ventina di quelli che credo
fossero Nugul.>>
<<Come te la sei cavata?>> chiese
il Druido per invitarlo a proseguire.
<<Mi sono arrampicato sugli alberi, sperando
che almeno lì non riuscissero a seguirmi
e, mentre loro mi cercavano da basso, io mi
facevo strada verso l'alto, da arbusto ad arbusto.
Poi però mi trovai di fronte a uno di
loro. Lo vidi solo quando questi aprì
gli occhi e mi fissò con le sue pupille
gialle simili a quelle di un serpente. Mi balzò
rapidamente addosso mostrandomi i suoi denti
aguzzi, ma sono riuscito a ferirlo al collo
col pugnale, prima che lui potesse azzannarmi.
Deve essere stato allora che mi ha colpito,
eppure io non ho visto armi né sentito
il colpo. Non capisco come sia possibile, Maestro.>>
aggiunse rivolgendo nuovamente lo sguardo all'uomo
di fronte a sé.
Terry il Druido aveva una valida spiegazione
per la domanda implicita del suo giovane: lo
esortò comunque a proseguire nell'esposizione
dei fatti, era fondamentale adesso per lui sapere
cosa fosse accaduto.
<<La carcassa cadde a peso morto giù
nella foresta e alcuni dei suoi compagni s'affrettarono
a spolparla. Che bestie.>> aggiunse pensando
nuovamente tra se. <<Il Troll mi aveva
assicurato che i Nugul temono la luce poiché
sono degli esseri notturni; fortunatamente mancava
poco all'alba. I primi raggi del sole nascente
illuminarono le cime degli alberi ed allora
il banchetto fu interrotto ed anche gli ultimi
Nugul sono corsi verso la Baia. Sembravano impauriti,
ed allora incuriosito dalla cosa li ho seguiti
sempre dalle cime degli alberi. Sulla spiaggia
vi erano una decina di gusci.>>
<<Descrivimeli.>> aggiunse perentorio
il Druido, mentre si grattava con rabbia il
morso di un insetto notturno.
<<Delle enormi conchiglie nere alte svariati
metri, all'interno delle quali andavano velocemente
rinchiudendosi quegli esseri. Non appena il
sole fu ben visibile sopra l'orizzonte, tali
gusci iniziarono a vibrare e ruotare lentamente,
discendendo quasi completamente nella sabbia.
Fui persino tentato di andare a spaccare ciò
che restava in superficie di quei neri gusci
allo scopo di far morire quanti più Nugul
possibili con la luce del sole.>>
<<Ed è un bene che tu non l'abbia
fatto, perché non ci saresti riuscito.>>
aggiunse perentorio il Druido che ora poneva
una foglia medicamentosa sull'area ancora gonfia
della sua mano. Varior osservò il suo
Maestro mentre compiva con estrema cura quel
gesto davvero semplice e rifletté che
lui era così, poneva la massima attenzione
in tutto.
<<Continua.>> lo esortò il
Druido, che non aveva ancora finito la sua medicazione.
Come le stavo dicendo, fui tentato e quasi sul
punto di farlo ma fui fermato dal lungo latrato
di corni, che precedettero di poco l'uscita
di una nave immensa da dietro la scogliera ad
Est.>>
<<Che tipo di nave?>> chiese visibilmente
preoccupato il Druido.
<<Non ne ho mai viste di simili. Era nera
come i gusci, ma di un nero che la notte più
buia a confronta sembra il giorno poi persino
le sue vele erano del medesimo colore.>>
<<Sei sicuro di quello che stai dicendo,
Varior? Ti rendi conto della gravità
della cosa?!>>
Varior si fermò un attimo, soppesando
lo sguardo attento del Maestro. Quante cose
sapeva quell'uomo che lui nemmeno immaginava?
Di certo tante, ma anche lui conosceva bene
era la storia della Contea, o meglio, ciò
che veniva raccontato della storia.
<<Posso solo aggiungere Maestro che su
una delle vele vi era impresso lo Stemma del
Dominio.>>
<<I Reietti?>>
Il Druido sobbalzò e sgranò gli
occhi, cercando con lo sguardo il volto di Varior,
che annuiva silenzioso.
<<Che la Dea ci salvi tutti!>> aggiunse.
>>CAPITOLO
SECONDO<<
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