Era sabato sera e numerosi gruppetti di giovani facevano la fila all’ingresso del teatro nonostante fosse esposto il cartello di tutto esaurito. Il Meticoloso aveva fatto bene i suoi calcoli. L'alone di mistero che si era creato intorno al gruppo era diventato un richiamo irresistibile. La Città non si smentiva mai, bastava che una moda ‘giusta’ si diffondesse tra le persone ‘giuste’ e ben presto l'intera cittadinanza si sarebbe accodata con entusiasmo. Vantaggi e svantaggi della provincia, un nulla ben omogeneo con la potenza di uno schiacciasassi.
I ragazzi del gruppo avevano preso posto sul palco dietro ai loro strumenti. Drago scostò il sipario per sbirciare in sala. Il fitto vociare e le urla impazienti erano sufficienti a far capire la situazione, tuttavia i suoi occhi bramavano quella visione. Scrutò la platea: dovevano esserci almeno un migliaio di persone, erano stipate perfino lungo i corridoi centrali e laterali. Lasciò ricadere il pesante tendaggio. Si volse indietro, gli altri erano già pronti nella semioscurità. Annuì in direzione delle quinte.
Il sipario si aprì. La platea e la galleria erano piene del bagliore freddo dei telefonini, come fuochi fatui danzavano per lui.
Billy iniziò a suonare un ritmo sincopato e duro, le luci sul palco pulsarono di bianco in sincronia con la batteria. Una scia di luce rossa sciabolò nell'oscurità illuminando Paolo che sferzava la chitarra. Un cono di luce indaco inondò Mirko che iniziò a srotolare un serpente di note cupe, poi Billy accelerò il ritmo e la musica decollò libera. Nonostante il Devil fosse ancora spento, si diffuse un boato di eccitazione che riempì ogni spazio quando Drago saltò in scena e iniziò a cantare.
Le prime file del pubblico saltavano e ballavano a ridosso del palco, non aspettavano altro che il momento di impazzire per una sera. Nessuno voleva ricordare che bisogna sempre stare attenti ai propri desideri, di solito si avverano in modi imprevedibili.
Le Anne erano in prima fila. La Nera stava ballando a occhi chiusi, accarezzata dallo sguardo di Drago, proprio come la sera alla sala prove in cui aveva visitato il paradiso; la Rossa la guardava, era lì solo per accompagnarla, era terrorizzata dal timore che si potesse ripetere in pubblico l’orgasmo universale, ma allo stesso tempo non voleva lasciare sola la Nera. Stava all'erta anche se era impossibile assistere al concerto e rimanere indifferenti. I musicisti davano il meglio con vera passione, si sentiva che erano loro i primi a divertirsi. Drago era saltato fuori dal buio sorprendendo le prime file con un urlo rauco, lei aveva fatto un salto indietro spaventata e divertita. Si rese conto, con una punta di dispetto, di stare ballando solo quando il tizio dietro di lei le disse di stare attenta a non fracassargli i piedi con gli stivaletti.
Il pubblico si era scatenato, dall’alto del palco, Mirko vedeva le teste sbattersi frenetiche, gruppetti di ragazzini dai capelli arcobaleno pogavano a più non posso, il vapore prodotto dalla folla attraversava i fasci luminosi disegnando umidi arabeschi fra i fotoni. Anche lui stava bene. Le dita gli scivolavano fluide sulle corde del basso. La canzone si basava su un giro semplice e ripetuto che avrebbe potuto suonare anche dormendo.
Gli venne in mente un sogno che aveva fatto parecchi anni prima, lo rammentò vivido e reale: teneva fra le mani un cristallo verde che vibrava di una sua energia interna. Quando sussurrava qualcosa nel cristallo lui e la sua voce venivano proiettati istantaneamente a immensa distanza, come se il suo stesso corpo viaggiasse insieme alla sua voce. Contemporaneamente, con il pazzo senso del tempo tipico dei sogni, un televisore trasmetteva un telegiornale letto da una speaker col viso coperto da un velo in fiamme. Le immagini che scorrevano sullo schermo dietro di lei mostravano fuochi in strade piene di fumo e rottami. Quel sogno gli aveva lasciato dentro l'impressione di aver toccato con mano un potere nascosto, terribile e possente, che giace appena sotto la realtà delle cose. Solo ora si rendeva conto con inquietudine che le emozioni del sogno sarebbero diventate reali nel giro di pochi minuti. (continua)
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Tratto da: REUNION
Copertina flessibile: 289 pagine
Editore: Brè Edizioni (22 gennaio 2020)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8832093847
ISBN-13: 978-8832093841
Dio è tornato. Ma non è come lo aspettavate…
Stanco di un mondo imperfetto e di essere bombardato ogni giorno da notizie di violenza e orrori, il giovane musicista Drago Ozelot, nell’ideale, surreale tentativo di creare bellezza e amore, inventa il Devil, [Dispositivo Emozionale Variabile Intra Limbico], un congegno che altera la percezione della realtà in chi ne viene colpito, e lo sperimenta sugli spettatori dei suoi concerti, con esiti sorprendenti. Viene scambiato per un nuovo Messia! E inizia a parlare come… Dio. Dopo aver spodestato dal Vaticano il suo legittimo occupante, attraverso il Devil e le Riunioni televisive, Drago ipnotizzerà la popolazione mondiale, incarnerà il Dio Senzanome e plasmerà il mondo a sua immagine e somiglianza, imponendo all’umanità i nuovi comandamenti, costringendola a essere felice e a vivere in pace e letizia, nei secoli dei secoli. Fino a che… venite a scoprire il clamoroso finale!
L’autore: Dario M. Vergari nasce a Pesaro. Dopo studi scientifici muove i primi passi nel mondo artistico come compositore, tastierista e cantante del gruppo new wave The Drivers, per poi intraprendere la strada del musicista solista. Esperto fotografo e fin dai primordi dell’informatica appassionato di computer ed elaborazioni grafiche, si dedica ai viaggi e alla conoscenza di altre culture. Negli ultimi anni è stato occupato a scrivere racconti, parlare con i gatti, comporre musica e lavorare alla sua più grande impresa: la propria famiglia.
Il libro può essere acquistato dal sito dell'editore: https://breedizioni.com/libri/revnion/
La versione integrale del romanzo in formato audio è disponibile su YouTube e sul sito di Progetto Babele (Audiolibri) per gentile concessione dell'autore.