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(rev. 01/03/2005 a cura di CARLO SANTULLI)
L'anziano Druido, senza manifestare alcun segno di cedimento, sedeva ai piedi della grande quercia al limite della radura di Waldu da ormai tre settimane. Aspettava il ritorno del suo giovane apprendista: attenderlo era inevitabile, in quanto questa volta la missione assegnatagli non era affatto facile. Improvvisamente, quella notte una sagoma ammantata di nero si avvicinò rapida e silenziosa, con una traiettoria che lasciava ben poco da rivelare alla luce della luna nuova. Persino la magia usata bastava appena ad ammantare la sua presenza, senza essere troppo intensa da essere scoperta. Di certo, nessuno che non avesse avuto un ottimo addestramento magico, avrebbe potuto percepirla.
Fiero il Druido sorrise: il suo pupillo era migliorato, e pure tanto. La sagoma era ormai prossima all'altura, quando improvvisamente scomparve. Stava diventando dannatamente bravo, pensò l'uomo, ma rimaneva pur sempre un giovane troppo, troppo avventato.
<<Come sta, Maestro?>>
Notevole, pensò l'uomo. Era riuscito ad aggirarlo senza che lui se ne accorgesse.
<<Per amore della Dea Varior, non usare così sfrontatamente la magia. Potrebbero esserci presenze a noi avverse qui intorno>>.
<<Però non mi ha visto avvicinarmi, giusto?>> chiese: era quel che gli interessava sapere.
<<Sbagliato!>> mentì << Ti ho individuato non appena sei entrato nella radura. I tuoi passi erano troppo precipitosi e se non ti fossi ammantato di magia, anche un Guul ti avrebbe individuato.>>
Il Druido si eresse in tutta la sua statura. Superava il suo allievo di una spanna in altezza e in svariate libbre di robustezza e queste erano forse le uniche cose che lo rendevano ancora rispettato.
<<Questa volta, Maestro, l'incarico affidatomi non è stato ciò che si potrebbe considerare una passeggiata.>> riprese il giovane mettendosi a sedere <<Anzi, non credo proprio che sia giusto che il Sommo Collegio faccia fare a me certe cose.>>
Sapeva di mentire: era il migliore, e nessuno, nemmeno gli Iniziati giunti agli ultimi livelli dell'apprendistato, erano abili come lui nella Magia, nel Controllo e nella Spada.
<<Poi>> aggiunse dopo un attimo di pausa <<se non posso nemmeno divertirmi di tanto in tanto, che senso ha tutto questo?>>
L'Anziano Terry, rabbioso, schioccò le labbra ma questa volta Varior, capendo di aver esagerato, domandò scusa, ancor prima che un ennesimo ammonimento del suo Maestro lo colpisse.
<<La situazione a Sud è peggio di quanto si possa immaginare.>>
Varior si passò una mano tra i biondi capelli e chiudendo gli occhi, quasi rivivendola, continuò la sua esposizione.
<<Sono uscito dai confini della Muraglia laddove i Torrioni sono del tutto abbandonati. Nessuno mi ha visto, né avrebbe potuto.>> aggiunse sorridendo. <<Mi sono poi spinto giù per il canyon di pietra ed ho raggiunto le cascate. Proprio come mi fu ordinato.>> precisò, pensando che il suo Maestro avrebbe notato il suo diligente rispetto delle regole. <<Ed è stato allora che le ho viste. Sono miriadi, quasi più di quante ce ne siano nel cielo.>> concluse visibilmente scosso.
<<Cosa c'è giù nella valle, Varior?>> lo esortò a proseguire il Druido.
<<Accampamenti.>> rispose il giovane, fissando i gelidi occhi dell'Anziano.
<<Dovevi subito fare ritorno alla Contea!>> tuonò Terry, vedendo l'irresponsabilità del suo apprendista. <<La tua missione>> aggiunse con tono basso, ma rabbioso <<era solo scoprire se vi erano delle minacce oltre la Muraglia!>>
<<Ed è quello che volevo fare. >> si difese il giovane <<Ma sono stato colpito alla testa.>> ammise a malincuore. <<Ed ho perso i sensi.>>
Il Druido capì dalla voce carica d'amarezza e dall'espressione sinceramente contrita, che il giovane non stava mentendo, ma non poteva comunque credere alle sue orecchie. Varior era stato scelto proprio perché non era mai stato preso di sorpresa, né dagli altri apprendisti né tanto meno dai suoi insegnanti.
<<Lo so, sembra assurdo, ma avevo perso il controllo, la ragione era annebbiata ed anche se solo per poco, è bastato.>> si difese l'apprendista dallo stupore del suo Maestro.
L'anziano Druido chiese scusa per la sua reazione ed, afferratolo per una spalla, lo pregò di continuare con dovizia di particolari la sua esposizione.
<<Quando ripresi i sensi>> raccontò Varior <<mi ritrovai legato alla sella di un cavallo. Loro erano in tre e forse erano una ronda in avanscoperta. Di sicuro, mi stavano portando ad uno dei bivacchi.>>
<<Cosa hai fatto?>> chiese preoccupato Terry.
<<So come la pensate voi Druidi >> cercò di rassicurarlo <<È stato un lavoro pulito e quei due non ricorderanno mai cosa è successo.>> concluse fiero di sé.
<<Due?>>
<<Il terzo purtroppo è scappato con il cavallo dopo averli legati. Aveva troppa paura e voleva tornarsene al suo paese natio.>> rispose con tono divertito.
<<Per la Dea Varior, quante volte devo dirti che il condizionamento mentale è pericoloso. Qualcuno potrebbe accorgersene e spezzarne il sigillo: in quel caso saprebbero tutto.>>
<<Ma i Goblins sono esseri stupidi e nessuno baderà alla loro storia! >>
<< Goblins? Goblins a sud?!>> ripeté sconcertato il Druido <<Nel territorio dei Trolls?>> domandò ancora incredulo.
<<E' sembrato strano anche a me, tanto è vero che ho cercato di reperire altre informazioni.>>
L'anziano guardò ancora una volta con ammonimento il suo giovane ed imprudente allievo poi sospirando gli chiese di proseguire.
<<La verità è che uno dei Goblin aveva il senno troppo debole per il Fascino Mentale: non ha resistito al trattamento ed ho dovuto quindi condizionare gli altri due per giustificare la sua sparizione. Il cadavere l'ho poi portato con me e dato in pasto a dei lupi affamati. Per rendere la cosa credibile>> aggiunse, sinceramente rammaricato <<ho dovuto anche azzoppare il cavallo sottratto ed abbandonarlo nei pressi del cadavere. Ho proseguito poi verso gli accampamenti sperando di scoprire qualcosa, ma loro erano ovunque.>>
<< Goblins?!>> domandò Terry
<<A centinaia, e ben armati. Ho impiegato molto tempo per superare la valle e giungere alla Foresta Nera.>>
<<La Foresta Nera? E cosa ti ha spinto fin lì?>>
Il Druido capì che Varior continuava a nascondergli qualcosa e, afferratolo un'altra volta per le braccia, urlò quasi con rabbia: <<Che cosa hai visto negli accampamenti? Parla!>>
Dopo un breve attimo di pausa, il giovane rispose: <<Vogliono invadere la Contea Maestro.>>
<Goblins e Troll uniti… È una follia!>> tuonò l'Anziano scattando in piedi.
<<Non solo loro.>> lo corresse l'apprendista alzandosi a fatica. << E posso provarlo.>> aggiunse, guardando a Sud come se potesse vedere il nemico che avanzava.
Varior scostò il mantello ed, alzata la veste, mostrò una zona annerita ed arrugginita all'altezza del costato.
<<Se non fossi stato schermato dalla magia protettiva degli elfi, questo colpo mi sarebbe stato di sicuro fatale.>> aggiunse, ferito nell'orgoglio.
Terry sapeva benissimo quale tipo d'arma poteva tanto su di una maglia di ferro preparata da Nani e protetta da magia elfica, ma sperava ardentemente di sbagliarsi.
<<Come? Quando?>> si affrettò a domandare mentre esaminava la protezione per accertarsi che il colpo non avesse raggiunto il torace.
<<Alla Baia Incantata.>> rispose Varior mentre si lasciava controllare << È lì che le prime file di Nugul si stanno radunando.>>
L'Anziano intuendo quali mezzi avesse potuto utilizzare per estorcere quelle informazioni ed allora, spazientito dal suo comportamento, aggiunse:
<<Per la Dea! Varior tu non sei pronto per certe cose. Devi ancora studiare.>>
<<Studiare, Maestro?!>>
La rabbia del giovane stava ora prendendo il sopravvento. <<Non è forse da troppo che siamo rinchiusi nel nostro bel mondo ovattato mentre fuori tutto cambia? Dovremmo riprendere ad esplorare, ecco cosa dovremmo fare! E smettere d'imparare nelle accademie. È questo il nostro posto!>> tuonò allargando le braccia, mentre il suono di quelle parole risuonava in tutta la radura.
<<Capisco il tuo sfogo, ma l'ira non è mai una soluzione.>> lo ammonì il Maestro <<Riprendi ora il controllo e parlami piuttosto di questi Nugul.>>
<< Hanno la resistenza di Troll in corpi di uomini e l'agilità di elfi con la forza di nani. Sono furbi ed istintivi, e credo che la loro sia un'intelligenza animale. Tra i loro antenati ci sono di sicuro anche dei predatori quadrupedi e ciò li rende temibili, più della forza, dell'agilità e della resistenza che dimostrano. Sono un incrocio>> concluse <<forse magico.>>
<<Per la Dea, Mord c'è riuscito!>> mormorò rabbioso il Druido.
Subito dopo l'uomo piombò in dolorosi ed antichi ricordi ed anche se Varior lo chiamò più volte, questi ritornò alla realtà solo quando il giovane lo afferrò per le spalle e scrollandole con vigore, tentò di richiamare la sua attenzione.
<<Maestro che succede? Maestro! Come si sente Terry?>>
Non era usanza che un giovane apprendista chiamasse per nome il suo Maestro e forse fu proprio quello a far rinsavire il Druido.
<<Tutto bene, Varior, tutto bene.>> rispose carezzando il suo volto con amore <<Parlami degli accadimenti che ti hanno portato ad incontrare queste creature.>>
Varior in realtà avrebbe voluto saperne di più su questo Mord ma non era di certo quello il momento giusto per insistere. Allora, obbediente, riprese l'esposizione.
<<Per attraversare la valle, ci sono volute molte lune poiché potevo muovermi solo di notte e lei sa quanto siano lunghi i giorni in questo periodo dell'anno. Poi, i ripari dove nascondermi di giorno, a volte erano davvero pochi e sono stato costretto più di una volta a fermarmi ancor prima che l'alba sorgesse.>>
<<Dovevi essere cauto.>> asserì il Druido annuendo e dando così conforto al suo apprendista.
<<Fortunatamente non avvertivo presenze magiche e quindi ho potuto usarne un po' per attraversare alcuni accampamenti. Qualche Troll però riusciva sempre a fiutarmi, ma mai abbastanza per allertare i suoi simili. Uno di questi però era davvero furbo, una rarità direi, mi ha seguito fuori dall'accampamento, o meglio ha seguito la scia del mio odore. Ovviamente me ne ero accorto, ma l'ho lasciato fare, in quanto la zona che mi accingevo ad attraversare era sgombra per miglia. Ad un tratto però quel Troll si deve essere stancato di seguire la mia pista e dopo un'ennesima annusata, stava per far ritorno all'accampamento ormai lontano. Sono dovuto diventare visibile e, come era facilmente immaginabile, il Troll mi ha subito caricato cercando di non far rumore.>>
<<Povero stolto.>> incalzò Terry.
<<Quando fu abbastanza vicino sono stato io ad attaccarlo, ma lo scontro è stato breve e fiacco. Maestro, desideravo di meglio.>>
Senza badare a quest'ultima affermazione, a suo giudizio superflua, il Druido domandò: <<Hai usato il Fascino anche con il Troll?>>
<<Avrei voluto, ma qualcuno l'aveva già condizionato, e, devo ammetterlo, meglio di quanto io avrei potuto fare>>
<<Impossibile! >>
No, non era affatto impossibile invece. L'Anziano Druido sapeva che c'era qualcuno in grado di usare quel tipo di magia al di fuori della Muraglia, ma ciò poteva significare solo una cosa. I sigilli imposti dal Sommo Collegio Druidico erano stati spezzati.
<<Per piacere, prosegui il tuo racconto, Varior.>> aggiunse L'Anziano visibilmente scosso.
<<Ho cercato di usare un po' di magia per farmi spiegare come mai Goblins e Troll hanno eretto accampamenti in comune nella valle e mi ha rivelato che si sono alleati per sfondare la Muraglia e che stanno aspettando orchi ed orchetti per l'assalto. Era un piano troppo complesso per essere stato ideato da dei Trolls, come lui invece asseriva, ed inoltre era stato troppo semplice sapere quelle cose. Ho quindi provato a sondare la sua mente ed è così che ho scoperto il condizionamento. Le barriere imposte a quella fragile mente erano forti ed ho faticato per superarne alcune, ma ci sono riuscito. In parte.>> aggiunse rammaricato <<È stato così che ho saputo della Baia Incantata e dei Nugul, ma poi il suo cervello è collassato e non sono riuscito a scoprire chi ci fosse dietro quel piano.>>
<<Che ne hai fatto del corpo?>> domandò il Druido, preoccupato che il suo apprendista avesse lasciato troppe tracce del suo passaggio.
<<Ho appiccato il fuoco alla carcassa, ma tra i tanti bivacchi presenti nella valle, nessuno ci ha fatto caso. Né tanto meno>> aggiunse fiero della sua conoscenza delle polveri piriche <<nessuno avrà potuto riconoscerla dalle ceneri restate.>>
<<Sei uno sfrontato e presuntuoso!>> esordì Terry, stanco dell'avventatezza del giovane. <<Hai lasciato molte più tracce di quante avresti dovuto. Un Goblin morto, un cavallo perso, il tuo passaggio nella valle, un troll bruciato… Per la Dea! Questa la consideri una missione perlustratrice ben riuscita?!>>
L'eco di quelle parole risuonarono nel silenzio della notte interrotto solo dal volo radente di un predatore notturno.
<<Sei stato fortunato, Varior.>> riprese con ritrovata calma <<Non potevi sapere chi o cosa ci fosse in quella valle.>>
L'apprendista guardava con disappunto il Maestro. Erano anni che gli ripeteva sempre le stesse cose, mentre lui si sentiva già pronto a passare ai livelli più alti dell'addestramento.
<<Sono sicuro che sarai destinato a fare grandi cose.>> riprese il Druido <<ma hai ancora molto da imparare e se continuerai così, prima o poi ti brucerai. O peggio.>>
L'Anziano Terry voleva che il suo apprendista avesse basi molto solide prima di cominciare la fase finale dell'addestramento. Solo questo, secondo lui, poteva renderlo ancora più forte e potente. In fondo, Varior era giunto con anticipo e facilità al livello che molti apprendisti conquistano in tanti anni di sudore e studio. Aspettare ancora un po' non avrebbe potuto far altro che fortificarlo. Ma, come del resto ogni altro giovane, il suo apprendista aveva la smania di correre e se possibile, di saltare delle tappe per giungere quanto prima alla meta. Ma non era questa la via da seguire.
<<Maestro>> riprese Varior, affranto per il disappunto mostrato ancora una volta dall'Anziano nei suoi riguardi. <<so che dice queste cose per il mio bene e so pure che lei in fondo, anche se non lo ammette, ormai mi considera un figlio. Io ne sono onorato poiché la mia vita prima del suo incontro era solo nebbia mentre ora è tutta luce.>>
<<Io sono solo il tuo Tutore.>> lo corresse prontamente Terry interrompendolo. <<Noi Druidi non possiamo avere prole né di origine biologica né putativa. Ricordalo sempre.>>
<<Comunque sia >> riprese Varior <<mi ha insegnato molto fin da quando ero poco più che un bambino e deluderla è una delle mie ultime intenzioni.>>
<<Di ciò abbiamo già ampiamente discusso e se vuoi possiamo continuare a farlo, ma non qui e non in questi frangenti. Ora, piuttosto, dimmi come ti sei fatto quello.>> concluse indicando il costato del giovane.
Mai come questa volta il giovane concordava con il suo Maestro. La situazione era molto più grave di quanto il Collegio si aspettasse e non c'era tempo per stare a divagare.
<<Ero giunto al limite della Foresta Nera, quando sentii degli strani versi di animali, ma poi capii che si trattava di una specie di dialogo senziente. Incuriosito mi sono avvicinato al luogo da dove provenivano. Erano in otto, armati credo, e stavano mangiando un Felz ancora vivo. Per la Dea! Quale spettacolo raccapricciante.>>
Varior sembrò rapito ed avviluppato da quel raccapricciante ricordo ma poi si scosse e continuò dicendo: <<Uno di loro mi deve aver fiutato ed ha dato un lungo latrato di avviso, che ha avuto subito dopo risposta dai compagni presenti tutt'intorno a me. Riuscii ad individuare sei gruppi sparsi a raggiera, in tutto forse una ventina di quelli che credo fossero Nugul.>>
<<Come te la sei cavata?>> chiese il Druido per invitarlo a proseguire.
<<Mi sono arrampicato sugli alberi, sperando che almeno lì non riuscissero a seguirmi e, mentre loro mi cercavano da basso, io mi facevo strada verso l'alto, da arbusto ad arbusto. Poi però mi trovai di fronte a uno di loro. Lo vidi solo quando questi aprì gli occhi e mi fissò con le sue pupille gialle simili a quelle di un serpente. Mi balzò rapidamente addosso mostrandomi i suoi denti aguzzi, ma sono riuscito a ferirlo al collo col pugnale, prima che lui potesse azzannarmi. Deve essere stato allora che mi ha colpito, eppure io non ho visto armi né sentito il colpo. Non capisco come sia possibile, Maestro.>> aggiunse rivolgendo nuovamente lo sguardo all'uomo di fronte a sé.
Terry il Druido aveva una valida spiegazione per la domanda implicita del suo giovane: lo esortò comunque a proseguire nell'esposizione dei fatti, era fondamentale adesso per lui sapere cosa fosse accaduto.
<<La carcassa cadde a peso morto giù nella foresta e alcuni dei suoi compagni s'affrettarono a spolparla. Che bestie.>> aggiunse pensando nuovamente tra se. <<Il Troll mi aveva assicurato che i Nugul temono la luce poiché sono degli esseri notturni; fortunatamente mancava poco all'alba. I primi raggi del sole nascente illuminarono le cime degli alberi ed allora il banchetto fu interrotto ed anche gli ultimi Nugul sono corsi verso la Baia. Sembravano impauriti, ed allora incuriosito dalla cosa li ho seguiti sempre dalle cime degli alberi. Sulla spiaggia vi erano una decina di gusci.>>
<<Descrivimeli.>> aggiunse perentorio il Druido, mentre si grattava con rabbia il morso di un insetto notturno.
<<Delle enormi conchiglie nere alte svariati metri, all'interno delle quali andavano velocemente rinchiudendosi quegli esseri. Non appena il sole fu ben visibile sopra l'orizzonte, tali gusci iniziarono a vibrare e ruotare lentamente, discendendo quasi completamente nella sabbia. Fui persino tentato di andare a spaccare ciò che restava in superficie di quei neri gusci allo scopo di far morire quanti più Nugul possibili con la luce del sole.>>
<<Ed è un bene che tu non l'abbia fatto, perché non ci saresti riuscito.>> aggiunse perentorio il Druido che ora poneva una foglia medicamentosa sull'area ancora gonfia della sua mano. Varior osservò il suo Maestro mentre compiva con estrema cura quel gesto davvero semplice e rifletté che lui era così, poneva la massima attenzione in tutto.
<<Continua.>> lo esortò il Druido, che non aveva ancora finito la sua medicazione.
Come le stavo dicendo, fui tentato e quasi sul punto di farlo ma fui fermato dal lungo latrato di corni, che precedettero di poco l'uscita di una nave immensa da dietro la scogliera ad Est.>>
<<Che tipo di nave?>> chiese visibilmente preoccupato il Druido.
<<Non ne ho mai viste di simili. Era nera come i gusci, ma di un nero che la notte più buia a confronta sembra il giorno poi persino le sue vele erano del medesimo colore.>>
<<Sei sicuro di quello che stai dicendo, Varior? Ti rendi conto della gravità della cosa?!>>
Varior si fermò un attimo, soppesando lo sguardo attento del Maestro. Quante cose sapeva quell'uomo che lui nemmeno immaginava? Di certo tante, ma anche lui conosceva bene era la storia della Contea, o meglio, ciò che veniva raccontato della storia.
<<Posso solo aggiungere Maestro che su una delle vele vi era impresso lo Stemma del Dominio.>>
<<I Reietti?>>
Il Druido sobbalzò e sgranò gli occhi, cercando con lo sguardo il volto di Varior, che annuiva silenzioso.
<<Che la Dea ci salvi tutti!>> aggiunse.
©
Paul D. Dramelay
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