Chiunque utilizzi la penna per “questioni personali”, e dare almeno il sollievo di un grido lirico alle incertezze o pene private con cui quotidianamente è costretto a misurarsi, viene tacciato subito d’essere un incompetente, in preda a svaghi emozionali e meramente liberatori.(...)
E l’abbrivio intrepido dell’assalto è puntualmente costituito dall’antologia telematica che voi lettori state ora sfogliando coi tasti del mouse: La ricognizione del dolore; ovvero un e-book assortito, forte di ben dodici autori scelti, i quali - oltre a meditare, senz’ombra di vergogna (com’è giusto e sacrosanto che sia), sulle proprie vicende intime di singoli individui - ci aiuteranno (abilmente assecondando il titolo similgaddiano della raccolta) ad esplorare con cura, ma anche riscoprire, tutti i sentimenti dell’uomo; e specialmente, in ogni sua forma o implicanza, una componente fondamentale della nostra identità. Il dolore esistenziale.(...) (dalla prefazione di Pietro Pancamo)
Pietro Pancamo (curatore) 12 poeti: Ambrosini, Balbi, Bove, Cambi, De Santis, Di Girolamo, Massei, Massinelli, Morelli, Regazzi, Salvi, Veltroni
Dall'editoriale:
Prefazione
a cura di Pietro Pancamo
Mi
hanno stancato a man bassa, ininterrottamente.
Mi hanno stancato, in soldoni, instancabilmente.
Come? A forza di decretare, con
spocchia sovrana, stroncature non
trattabili (e in sostanza insindacabili),
ordite allo scopo mirato di ripetere
ossessivamente che nelle proprie
opere lautore (sia egli romanziere,
rimatore, commediografo, regista,
pittore o musicista non importa)
deve parlare del mondo, sempre,
e mai di se stesso.
Mi hanno poi sfiancato senza requie,
a forza di esibirsi in un vizio
reiterato: pugnalare a tradimento,
crocifiggere alle spalle in recensioni
proditorie, affossando di preferenza
(con vigliaccheria sfrontata) su
period (...) - (continua)
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