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Cervantes
Articulo de La Prensa
del 23 de abril de 1931
Desearía
para escribir sobre Cervantes, un aire antiguo
lleno de gracia; desearía la agilidad
de su vida, su mirada de sombra y su pluma
de águila. Un apunte apenas le dedico,
no me atrevería a un ensayo, pues
el mejor acierto sería siempre minúsculo.
Supo disipar la bruma que ciega la mirada
y leyó en el corazón de los
hombres la escritura ignota, la verdad de
la vida; dio a sus personajes las palabras
propias, expresiones inconfundibles, las
que serían ajenas en otros labios.
Trazó un símbolo inefable,
el más excelso de todos los símbolos
vivientes: el símbolo del espíritu.
Su Quijote fue grande a cada prueba. La
galantería y el valor, la nobleza
del alma y el amor: las virtudes poéticas
supremas. Su cuerpo era agudo, como las
agujas góticas, su espíritu
era un rayo. Sancho, redondo y material,
es un tipo pintoresco, comparable en lo
exterior o en la forma expresiva a las figuras
de los mejores cuentos de maravilla, Falstaff,
Bertoldo, Riquete.... Cervantes tenía
el espíritu pintoresco del autor
del Sueño de una noche de verano
pero con una humanidad que solamente Shakespeare
y Moliere han ofrecido. Cervantes, como
el autor del Hamlet, supo adivinar al hombre
futuro, al través de los siglos.
Cervantes fue un genio auténtico.
Sus símbolos son más simples
y primitivos que los de Shakespeare, pues
este pinta al hombre moderno; nos pinta
con nuestro proceso interior de dudas y
anhelos. Cervantes exterioriza al hombre
en general, en el orden estetico y lógico.
Sus mujeres, gitanillas y graciosas, de
mejillas templadas al fuego moreno y ojos
de canela son tipos encantadores. Sus Rinconetes,
sus pilluelos son tan niños y fáciles
que se les creería murillescos. Cervantes
no fue un imaginero; su fantasía,
que tuvo tanto del hombre, era sintética;
sus descripciones son dinámicas,
procede por arranques como Beethoven; fue
un incomparable lírico en la hondura
del amor, del misterio y de la vida.
di José María
Eguren [1872 1942]
Cervantes
- Articolo de La Prensa del
23 aprile 1931
Per scrivere di Cervantes,
avrei voluto unatmosfera antica e
piena di grazia, lagilità della
sua vita, il suo sguardo dombre e
la sua penna daquila. Gli dedico appena
una nota, non mi azzarderei con un saggio,
poiché la miglior saggezza sta sempre
nel non esagerare. Seppe dissipare la bruma
che acceca lo sguardo e lesse, del cuore
degli uomini, lignota scrittura: la
verità della vita; dette ai suoi
personaggi dialoghi ben calibrati, espressioni
inconfondibili di quanto sarebbe alieno
su altre labbra. Tracciò un simbolo
ineffabile, il più eccelso: quello
dello spirito. Il suo Quijote
fu grande in ogni prova. La galanteria ed
il valore, la nobiltà danimo
e lamore: le supreme virtù
poetiche. Il suo corpo era slanciato come
le guglie gotiche, il suo spirito era un
raggio. Sancho, tondo e grossolano, è
un personaggio pittoresco paragonabile,
dallesterno o nella forma espressiva,
a certe figure dei più importanti
racconti di meraviglia. Falstaff, Bertoldo,
Riquete.... Cervantes aveva lo spirito caratteristico
dellautore del Sogno di una notte
destate ma con unumanità
che, soltanto Shakespeare e Moliere, hanno
saputo trasmettere. Cervantes, come lautore
dellAmleto, seppe predire luomo
futuro attraverso i secoli. Cervantes fu
un autentico genio. I suoi simboli sono
più semplici e primitivi di quelli
di Shakespeare, ritrae quindi luomo
moderno; ci disegna col nostro processo
interiore di dubbi ed aspirazioni. Cervantes
esterna luomo nel suo complesso, nellordine
estetico e logico. Le sue donne, zingarelle
e spiritose, con gote temprate di un bruno
focoso ed occhi di cannella, sono figure
ammalianti. Cantonate e birbonate sono così
innocenti ed immediate da sembrare un quadro
murillesco. Cervantes, tuttavia,
non fu un ritrattista dimmagine; la
sua fantasia, che tanto carpiva delluomo,
era sintetica; le sue descrizioni sono dinamiche,
procede per slanci, come Beethoven; fu un
incomparabile lirico nella profondità
dellamore, del mistero e della vita.
di José María
Eguren [1872 1942]
traduzione di Enrico Pietrangeli
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