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POESIE di Samuel Taylor Coleridge
traduzione di Tania Ianni
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ADDIO ALL’AMORE
Addio, dolce Amore! Ma non biasimare la mia verità;
Mai occhio materno vide il proprio bambino più affettuosamente di
Quanto io la tua forma; tue erano le mie speranze di gioventù,
E quando tu plasmavi i miei pensieri io sospiravo o sorridevo.
Mentre i più corteggiavano la ricchezza, o deviavano allegramente
Nei covi segreti del piacere, ed alcuni in disparte
Rimanevano forti nell’orgoglio, impacciati del merito,
A te io davo il mio intero debole cuore speranzoso.
E quando incontrai la ragazza che realizzò
Le tue giuste creazioni, e aveva ottenuto la sua gentilezza,
Dici, ma per lei se dovessi sulla terra io stimai!
I tuoi sogni solo feci, e presi la tua cecità.
O dolore! – ma addio, Amore! Andrò a rappresentarmi
Con pensieri che mi piacciono meno, e meno mi tradiscono.
1806
ALLA NATURA
Può essere in effetti fantasia, quando io
Cerco di estrarre da tutte le cose create
La gioia interiore, profonda, sincera, che aggrappa attentamente;
E seguo nelle foglie e nei fiori che attorno a me giacciono
Lezioni di amore e onesta pietà.
Allora lascia che sia; e se l’ampio mondo ruota
Nel simulato di questo credo, esso non porta
Né paura, né dolore, né vana perplessità.
Allora costruirò il mio altare nei campi,
Ed il cielo blu sarà il mio duomo preoccupato,
E la dolce fragranza che il selvaggio fiore produce
Sarà l’incenso che io produrrò a te,
Te unico Dio! E tu non disprezzerai
neppure me, il sacerdote di questo povero sacrificio.
1820 (?)
COSA E’ LA VITA?
Somiglia la vita a ciò che un tempo era ritenuto di luce,
Troppo ampio in se stesso per la vista umana?
Un assoluto stesso- un elemento infondato-
Tutto quello che vediamo, tutti i colori di tutta l’ombra
Fatto dallo sconfinare dell’oscurità?-
La vera vita non è diretta dalla coscienza?
E tutti i pensieri, le pene, le gioie del respiro mortale,
un abbraccio di guerra di vita e morte in lotta?
1805
RICORDI D’AMORE
I
Quanto caldo questo intervallo selvaggio di zona boscosa!
L’amore di sicuro ha respirato qui;
E questo dolce letto di landa, mai cara!
Si gonfia, poi affonda con lieve carezza,
Come ad averti ancora più vicino.
II
Otto primavere sono volate, da quando l’ultima volta giacqui
Sulle colline di landa della corsia del mare del Quantock ,
Laddove suoni calmi dalle nascoste rills
Galleggiano qui e lì, come cose per strada,
E in alto sulla testa l’allodola stride.
III
Nessuna voce per ora ha reso l’aria
Essere musica col tuo nome; ancora perché
Quello sguardo che chiede? Quel intenso sospiro?
Quel senso di promessa in ogni luogo?
Amata! Volò il tuo spirito?
IV
Come quando una madre esplora
Il segno rosa sul bambino a lungo perduto,
Ti incontrai, ti amai, dolce fanciulla!
Perché colei che a lungo avevo amato prima –
Così profondamente ero stato incantato.
V
Tu eri dinanzi a me come un pensiero,
Un sogno ricordato in un sogno.
Ma quando quegli occhi dolci dapprima sembrarono
Dirmi, Amore lavorò dentro di te-
O Greta, cara corrente domestica!
VI
Non è stato, da allora, il suggerimento dell’Amore profondo,
Non è stato mai più il sussurro dell’Amore
Senza sosta, come il gentile fragore ?
Unica voce, quando le altre voci dormono,
Cara sotto canzone nell’ora del clamore.
1807
SONETTO
Ad un amico che chiedeva, come mi sono sentito quando
L’infermiera mi ha presentato per la prima volta il mio bambino.
CHARLES!
Il mio cuore lento era solo triste, quando per la prima volta
Scrutai quel viso di debole infanzia;
Perché debolmente sul mio spirito pensieroso esplose
Tutto ciò che ero stato, e ciò che il mio bambino potrebbe essere!
Ma quando lo vidi sul braccio di sua madre,
E pendere al suo petto ( lei tutto il tempo
Era china sui suoi lineamenti con un sorriso piangente)
Poi fui entusiasta e intenerito, e più calore
Riempì il bacio di un padre: e tutto incantato
Dalla oscura memoria e dalla paura ricca di presagi,
Sembravo vedere apparire la forma di un angelo-
Era persino la tua, amata donna mite!
Così per amore della madre il bimbo era caro
E più cara era la madre per il bambino.
QUALCOSA DI INFANTILE, MA NATURALE
(Scritto in Germania)
Se avessi solo due piccole ali
E fossi un piccolo uccello piumato,
da te volerei, mia cara!
Ma pensieri come questi sono cose vuote,
ed io rimango qui.
Ma nel mio sonno da te volo:
sono sempre con te nel mio sonno!
Il mondo è tutto proprio.
Ma poi ci si sveglia, e dove sono?
Tutto, tutto solo.
Il sonno non rimane, nonostante le offerte di un monarca :
allora amo risvegliare qui il rompere del giorno:
perché nonostante il mio sonno sia andato,
eppure mentre è buio, si chiudono i coperchi
e si continua a sognare.
23 aprile 1799
RAGIONE PER LA CECITA’ DELL’AMORE
Ho udito molteplici ragioni
Per cui l’Amore debba necessariamente essere cieco,
Ma questa la migliore di tutte io tengo-
I suoi occhi sono nella sua mente.
Quale siano la forma esterna e la natura,
Esso lo indovina solo in parte;
Ma che dentro sia buono e giusto
Esso lo vede col cuore.
1811 (?)
DESIDERIO
Laddove l’amore vero arde il desiderio è la pura fiamma dell’Amore;
E’ il riflesso della nostra corporatura terrena,
Che trae il suo significato dalla più nobile parte,
E traduce solo il linguaggio del cuore.
1830 (?)
© Samuel Taylor Coleridge
Traduzione a cura di Tania Ianni
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