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Dino
Buzzati Traverso nasce a San Pellegrino
(BL) nel 1906, di genitori veneziani, morì
a Milano nel gennaio 1972.. Il padre Giulio
Cesare insegna diritto internazionale a
Pavia ed alla Bocconi, la madre Alba è
sorella dello scrittore e crtitico Dino
Mantovani (1862-1913), studioso di Goldoni
e di Nievo. Dino Buzzati è fratello
del genetista Adriano Buzzati Traverso (1913-1983),
professore all'Università di Pavia
ed esperto presso l'Unesco.
Buzzati visse prevalentemente a Milano,
frequentò il liceo Parini e si laureò
n Giurisprudenza con una tesi su La natura
giuridica del Concordato. Dal 1928 fino
alla morte lavorò al Corriere della
Sera, per il quale fu tra l'altro inviato
di guerra (dal 1939) e corrispondente al
giro d'Italia (dal 1949), ma prevalentemente
critico musicale e d'arte ed elzevirista,
collaborando anche con la Domenica del Corriere.
L'ultimo elzeviro di Buzzati, "Alberi",
uscì sul Corriere pochi giorni prima
della sua morte.
Opere principali: Barnabò delle Montagne
(1933), Il segreto del bosco vecchio (1935),
Il deserto dei Tartari (1939), forse la
sua opera più nota, trasposto anche
in un film da Valerio Zurlini (1974), I
sette messaggeri (1942), La famosa invasione
degli orsi in Sicilia (1945), Sessanta Racconti
(Premio Strega 1960), che contiene racconti
notissimi, come Paura alla Scala e Sette
Piani, Un amore (1963).
Buon disegnatore e pittore, frequentemente
illustra i propri testi, e negli ultimi
anni della sua vita espone più volte
le proprie opere, l'ultima volta nel 1971
a Roma; l'interesse per la combinazione
drammturgica tra disegno e scrittura lo
porta a concepire il "Poema a fumetti"(1969),
in cui rivive il mito di Orfeo ed Euridice.
Scrisse libretti d'opera, in particolare
per la musica di Luciano Chailly,.tra cui
ricordiamo "Ferrovia Sopraelevata (prima
rappresentazione a Bergamo nel 1955) e "Procedura
Penale" (Como, 1959).
Lo stile di Buzzati si caratterizza per
la rappresentazione di vicende che possono
sconfinare nell'assurdo con uno stile realistico
ed a volte quasi giornalistico. L'assurdo
fuoriesce da vicende che possono sembrare
plausibili e normali, confinando da un lato
con la favola per adulti e dall'altro con
la dimensione psicanalitica della vita umana,
ma non aliena in alcune opere da un fine
e solitario umorismo. (Carlo Santulli)
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