|
|
|
|
|
VOTA QUESTO TESTO
|
|
Votanti:
39218
Media
207.94%
|
|
Snorri Sturluson nacque nel 1176 o 1178, terzo figlio di Sturla Þórðarson e Gudný Bǫdvarsdóttir, e risiedette fino all’età adulta a Oddi, importante centro culturale islandese, presso il maggiorente Jón Loptsson. Discendente di una delle più ragguardevoli famiglie islandesi, divenne presto una personalità politica di grande importanza, ricoprendo per due volte l’incarico di lǫgsǫgumaðr (‘oratore del diritto’) presso l’Alþingi, dal 1215 al 1218 e dal 1222 al 1231. In contatto con la famiglia reale norvegese, fu ospite dal 1218 al 1220 del giovane re Hákon Hákonarson IV e del reggente, lo jarl Skúli Barðarson, col quale in seguito strinse rapporti di alleanza e al quale promise forse di impegnarsi per consegnare l’Islanda alla Norvegia. Tornato in patria, Snorri fu coinvolto in una serie di scandali, processi e conflitti armati, attirandosi numerose inimicizie a causa del potere raggiunto e forse per i sospetti di connivenza con uno stato straniero. Per questa ragione, nell’estate del 1237, fuggì in Norvegia presso Skúli, ma rientrò in Islanda nel 1239, contravvenendo agli ordini del re e segnando il suo definitivo tramonto politico. Nel frattempo Skúli, avendo rivendicato il suo diritto al trono di Norvegia (era fratellastro di re Ingi Barðarson), fu ucciso durante un’insurrezione nel 1240, e re Hákon ordinò all’ex genero di Snorri, Gizurr þórvaldsson, di riportare l’ex suocero vivo o morto in Norvegia. Gizurr circondò con i suoi uomini la casa di Snorri, che fu ucciso con un colpo d'ascia da Arni Brískr nella notte tra il 22 e il 23 settembre 1241. A Snorri, uno dei più importanti uomini di cultura della sua epoca in Scandinavia, è stata attribuita la paternità di numerose opere in prosa e in versi. Con certezza gli si possono assegnare la composizione della Saga di Ólafr il Santo e di gran parte del lavoro storiografico noto come Heimskringla (‘Il cerchio del mondo’), benché nessuna fonte citi esplicitamente Snorri come autore; e della cosiddetta Edda di Snorri o Edda in prosa, il cui prologo esordisce in questi termini: “Questo libro si chiama Edda. È stato composto da Snorri Sturluson”. La Heimskringla è una raccolta di racconti storici (o saghe) in prosa, suddivisibile in due macro-sezioni: la Ynglinga saga o Saga dei discendenti di Yngvi, che racconta le vicende della dinastia reale svedese fino a re Rǫgnvaldr; e le Nóregs konunga sǫgur o Saghe dei re di Norvegia, da Hálfdan il Nero fino a Magnús Erlingssonr. L’Edda in prosa rappresenta invece un’opera dalla fisionomia decisamente particolare e unica. Nasce come un testo composto di varie parti, legato alla trasmissione delle conoscenze tradizionali, ma attraverso un’elaborazione stilistico-strutturale che dimostra la ricezione della cultura latina medievale. L’opera è costituita da un ‘Prologo’ (Formáli) e tre sezioni. Nella prima sezione (Gylfaginning ‘L’inganno di Gylfi’), il re svedese Gylfi, sotto lo pseudonimo di Gangleri (‘Vagabondo’), pone una serie di domande a tre divinità, tutte e tre incarnazioni di Odino, sull’inizio e la fine del mondo e sugli dèi; nella seconda parte (Skáldskaparmál ‘Discorso sull’arte poetica’), attraverso un dialogo domanda-risposta, si spiega l’origine mitologica delle metafore poetiche usate dagli scaldi, i poeti di corte della tradizione scandinava medievale; nella terza e ultima parte (Háttatal ‘Elenco dei metri’) l’autore utilizza una lunga serie di metri e strofe dell’antica poesia scaldica per comporre un panegirico al re di Norvegia Hákon Hákonarson e al reggente Skúli. La singolare opera rappresenta, per antropologi e storici della religione, una fonte insostituibile per la conoscenza della cultura tradizionale dei Germani settentrionali. Bibliografia Marco Battaglia, Quale Snorri e quale Edda nel XXI secolo? Riflessioni autocritiche di un filologo germanico, in: Le lingue e le letterature germaniche fra il XII e il XVI secolo, a cura di Fulvio Ferrari e Massimiliano Bampi, Trento, 2004. Finnur Jónsson (udg.), Snorri Sturluson. Heimskringla, København, 1911. Finnur Jónsson (udg.), Edda Snorra Sturlusonar, København, 1931. Traduzioni italiane Leggende e miti vichinghi, a cura di Gianna Chiesa Isnardi, Milano, 1977 (Heimskringla: Ynglinga saga, pp. 19-159).* Snorri Sturluson, Edda, a cura di Giorgio Dolfini, Milano, 1994 (Gylfaginning e Skáldskaparmál). Snorri Sturluson, Edda, a cura di Gianna Chiesa Isnardi, Milano, 1997 (Gylfaginning e Skáldskaparmál). Sitografia essenziale https://en.wikipedia.org/wiki/Snorri_Sturluson (con ulteriori link) https://it.wikipedia.org/wiki/Edda_di_Snorri https://it.wikipedia.org/wiki/Heimskringla https://omacl.org/Heimskringla/ (traduzione inglese della Heimskringla) https://www.bifrost.it/GERMANI/Fonti/EddaSnorri.html(approfondita trattazione dell’Edda, con traduzione italiana del Formáli, della Gylfaginning e degli Skáldskaparmál) Letture (religione e mitologia nordica): Brian Branston, Gli dei del Nord, trad. it., Milano, 1962. Georges Dumézil, Gli dèi dei Germani, trad. it., Milano, 1994. Gianna Chiesa Isnardi, I miti nordici, Milano, 1997. *esprimo un vivo ringraziamento al dottor Andrea Meregalli dell’Università Statale di Milano per la sua preziosa indicazione bibliografica.
©
Valeria Di Clemente
|
|
|
|
|