Vi presentiamo ora un breve excursus tra le
uscite della Corno nel 1974. In quell'anno ci
furono le prime chiusure, ma fu sostanzialmente
una buona annata. Il prezzo delle testate rimase
fermo sulle 250 Lire (bei tempi!), nonostante
l'alta inflazione, segno evidente che le vendite
si mantenevano ad ottimi livelli.
L'Uomo Ragno si presenta nel corso dell'anno,
con una testata solida e di buona qualità.
Sotto il punto di vista dei personaggi di rincalzo
non fu senz'altro un'annata stabile, in quanto
Ant-Man finì la sua corsa nel n.106 per
essere sostituito dal ritorno del Dottor Strange
nello stesso numero (con storie tratte dal mensile
Marvel Premiere): fu tuttavia un ritorno di
breve durata in quanto nel n.116 il buon dottore
delle arti mistiche apparve per l'ultima volta
sulle pagine del quattordicinale del ragnetto
(riapparirà nel 1975 sulle pagine di
"Hulk e i Difensori"). Lo stesso Hulk,
ora disegnato dal vituperato Herb Trimpe (che,
a dire la verità, proprio disegnando
la serie del mostro verde diede il meglio di
se, fornendone una caratterizzazione tutto sommato
di buon livello), verrà interrotto nel
n.121 dopo una serie di storie dignitose. Verrà
sostituito provvisoriamente dalla serie della
Donna Gatto (di breve durata, solo 4 episodi)
e da Morbius (il vampiro vivente che aveva fatto
la sua prima apparizione proprio su Uomo Ragno
n.102. Le storie del Ragnetto rimasero di buon
livello, visto l'apporto grafico di gente come
Gil Kane, John Romita Sr. e Ross Andru. Bisogna
segnalare l'esordio su queste pagine della serie
Marvel Team-Up (la seconda serie dell'UR che
lo vedeva, in ogni avventura, alleato ad un
eroe diverso: si tratta di una serie di qualità
oscillante indirizzata, originariamente, ad
un pubblico più giovane). Per finire
ricordo che, all'inizio del 1975, la Corno procedette
ad un'operazione di Restyling delle sue testate,
e quella dell'Uomo Ragno ne fu investita con
l'adozione di un logo più moderno (a
partire dal n.128).
L'incredibile Devil continua ad essere
la peggiore delle testate Corno durante tutto
il 1974, tanto che all'inizio del 1975 chiuse
i battenti col n.126. I motivi di questa chiusura
furono molteplici: sicuramente l'aver raggiunto
con Devil le pubblicazioni americane ed essere
costretti a pubblicare una decina di pagine
per volta influì moltissimo. Ma anche
la qualità delle storie del Diavolo Rosso
era andata a picco dopo l'abbandono di Gene
Colan nel n.102, e le vendite ne avevano risentito
pesantemente, tanto è vero che la Corno,
nel tentativo di rivitalizzare l'albo, nel n.105
aveva cambiato il logo della testata (che divenne
Devil-Ghost-Iron Man) ed inserito le avventure
di Ghost (che originariamente doveva
essere destinato agli A.S.E.) in luogo di Nick
Fury (terminato nel n.103). Tuttavia anche
Ghost non riuscì a recuperare interesse,
e se consideriamo che la sua serie in America
era addirittura bimestrale, sicuramente non
riuscì a supplire alla carenza di materiale
del quattordicinale. Anche Devil, in America,
vista la cattiva qualità delle storie,
si avviò in seguito mestamente alla bimestralità.
In Italia Secchi prese coscienza del fatto e,
non potendo riempire la testata col solo Iron
Man (che all'epoca non era pessimo, ma neanche
un grande capolavoro), decise di chiudere la
testata e di trasferire sia Devil che Iron Man
sull'Uomo Ragno (orfano di Hulk e del Dottor
Strange, destinati alla nuova collana "Hulk
e i Difensori") e sospendendo Ghost (riapparirà
su Capitan America nel 1976). Segnalo infine
che il n.126, come tutti gli "ultimi"
numeri della Corno, fu stampato con tiratura
più bassa, e perciò è più
raro.
Quella de "I Fantastici Quattro"
invece continuò ad essere la testata
di maggior qualità anche nel 1974. Il
sommario rimase stabile, forte della presenza
nell'albo delle storie del Sub-Mariner, con
la sola eccezione dei nn.76-80 che videro il
breve ritorno di Capitan Marvel. Le storie del
Fantastico Quartetto sono tutte eccezionali,
disegnate da un Jack Kirby all'apice della forma,
e dovendo indicare il suo capolavoro assoluto
lo farei nel mitico n.79 ("Che ci sia la
vita", uno speciale di 48 pagine che vide
il nostro quartetto nella zona Negativa impegnato
a combattere Annihilus per carpirgli il "bastone
del controllo cosmico", un oggetto che
avrebbe permesso la nascita senza problemi a
Franklin Richards, il figlio di Reed e Sue).
Da citare sul n.80 l'arrivo di Jim Starlin a
realizzare le storie di Capitan Marvel, e sul
n.98 una delle più commoventi storie
di Namor di tutti i tempi: quella in cui la
sua amata Lady Dorma (che aveva sposato solo
nel n.97) gli venne uccisa dalla perfida Llyra.
Per finire, anche per i Fantastici Quattro,
è da segnalare il debutto del nuovo logo
nel n.100.
Anche il mitico Thor resta per tutta
la durata del 1974 un'ottima testata: sia il
serial di Thor che quello dei Vendicatori sono,
salvo sporadiche eccezioni, nelle valenti mani
di "big" John Buscema, che seppe sostituire
in maniera degnissima Jack Kirby che, nel 1971,
aveva lasciato la Marvel per migrare alla D.C.
"Il mitico Thor" presentò poi
una serie di personaggi "minori" della
Marvel: a partire dalla Vedova Nera, che arrivò
al capolinea col n.78, al Cavaliere Nero originale
(non quello attuale che milita nei Vendicatori,
ma il suo antenatoche visse al tempo delle crociate),
passando poi per i cinque episodi di Gullivar
Jones, guerriero di Marte, pubblicati su Thor
nn.79-81: si trattava di un'imitazione, peraltro
ben realizzata (la sceneggiatura era di George
Alec Effinger, un signore che sarebbe divenuto
un ottimo scrittore di fantascienza) di John
Carter di Marte, un personaggio creato da Edgar
Rice Burroughs (lo stesso creatore di Tarzan)
e molto popolare in America. Sul n.82 invece
apparve la riduzione a fumetti di "La valle
del verme", un racconto di Robert E. Howard
(il creatore di Conan), che consiglio caldamente
di leggere a tutti, ed apparve il primo racconto
di un altro dei barbari di Howard, nati sulla
scia di Conan. Sto parlando di Kull di Valusia,
che tenne compagnia a Thor ed ai Vendicatori
fino al n.89. Nei nn.89-92 poi per Thor si snoda
la saga di Infinito, mentre vi consiglio tutte
le storie dei Vendicatori dal n.82 al n.87.
Infine anche per questa testata arrivò
il rinnovo del logo: dal n.101 il titolo cambiò
da "Il mitico Thor" a "Thor e
i Vendicatori", dando così il giusto
spazio al gruppo di eroi più potente
della Terra.
Capitan America fu senza dubbio la testata
più stabile in quel lontano 1974: pubblicò
infatti continuativamente le avventure del Capitano
stelle e strisce e del gruppo mutante più
famoso di tutti i tempi, gli X-Men. Le avventure
di Capitan America furono realizzate a livello
grafico da un ottimo Gene Colan, che raccolse
l'eredità di Kirby dopo una manciata
di episodi di Jim Steranko (ristampati dalla
Star Comics nello speciale Capitan America 1),
rimanendo a buon livello. Non così per
gli X-Men, realizzati da Roy Thomas e Werner
Roth (più tardi sostituito dall'altrettanto
scadente Don Heck), protagonisti di una serie
di avventure ingenue quanto insipide: probabilmente
l'unico episodio degno di nota è quello
del n.43 con la morte del Professor X (ma più
tardi, nel n.69, si scoprirà che a morire
era stato il mutante Changeling, che aveva preso
provvisoriamente il posto di Xavier). Da segnalare
infine, a partire dal n.39, una serie di racconti
brevi che illustravano le origini, membro per
membro dei nostri mutanti preferiti. Per finire
nel n.50 arrivò pure per il Capitano
il restyling della testata, che lasciò
intatto il logo, andando a sostituire solamente
la testolina del personaggio a sinistra del
titolo.
L'altra collana a chiudere fu "Gli albi
dei Super-Eroi", detta in breve A.S.E.,
lasciando, a differenza di Devil, un profondo
rammarico in tutti gli appassionati. Nei 49
numeri di questa serie avevano trovato posto
fumetti veramente ottimi come il Conan di Barry
Smith (accompagnato in appendice dalle avventure
di Shanna, che in futuro diverrà
consorte di Ka-Zar), o i Difensori (mitico il
loro scontro con i Vendicatori nei nn.35-38).
Altri personaggi, come Red Wolf, ebbero meno
fortuna (rimangono tuttora inediti gli ultimi
due numeri della sua serie americana); gli altri
sarebbero stati tutti ripresi dalla Corno in
altre occasioni: Conan e Ka-Zar ebbero una loro
testata, così come i Difensori ne divisero
una seconda con Hulk. Dracula si trasferì
con Licantropus sul Corriere della Paura per
poi avere dedicata una propria testata, Luke
finirà su Capitan America e Warlock più
avanti su Fantastici Quattro.
Per finire, durante il 1974, la Corno fece
esordire una nuova linea di pubblicazioni Marvel:
di formato gigante (tipo G.N., per intenderci),
in b/n e 48 pagine, diretta da Maria Grazia
Perini. La prima serie di questa linea fu "Il
Corriere della Paura", che vide nei suoi
22 numeri di vita l'alternarsi di personaggi
horror come Simon Garth ed i suoi zombie,
Fratello Voo-Doo, Dracula, Frankenstein,
la Mummia Vivente ecc. La rivista era
completata da articoli sull'horror in generale.
Concludendo ricordo l'uscita del volume "La
Marvel storia dei Super-Eroi", con l'origine
dei principali eroi Marvel, che concluse, come
strenna natalizia, degnamente il 1974.
A cura di Marco Rufoloni
marco.rufoloni@casaccia.enea.it
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