GLI
AUDIOLIBRI DI PB
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Ecco un editoriale che... ormai non pensavo più di scrivere.
Per una serie interminabile di eventi (che non sarebbero di alcun interesse per il lettore), infatti, la pubblicazione di questo numero della rivista è stata rimandata per oltre dieci anni.
In realtà, essendo passato tanto tempo, sono stato più volte in dubbio sull'opportunità o meno di una pubblicazione ma, alla fine, i vampiri hanno prevalso.
Dopotutto, luce del sole permettendo, loro sono immortali. Che differenza fa, per chi non può morire, un decennio o due? Dracula, Carmilla, Varney sono “attuali” oggi come lo erano dieci anni fa. E’ questo, in fondo, il vantaggio di avere a che fare con classici letterari (e poeti estinti).
Ed anche la carta, sulla quale vivono (si fa per dire) le loro sanguinose avventure, pur se non eterna, attraversa i secoli senza grossi problemi.
Peccato che lo stesso non si possa dire per gli autori, né per i redattori, come me. Degli amici con i quali, oltre vent'anni fa, ho iniziato l'avventura di Progetto Babele, molti, purtroppo, già mancano all'appello. Alcuni per ragioni anagrafiche altri… perché la vita ha un curioso senso dell’umorismo, come ben sa chi bazzica le biografie dei poeti estinti. Anche in questo caso, mi sono chiesto se fosse o meno opportuno includere comunque i loro scritti.
Ma, il dubbio è durato un'istante.
Peggio della morte, c'è solo l'oblio. E' per questo che si scrive, in fondo. Per mettere qualcosa al riparo dalla morte. “Travaillons sans raisonner, dit Martin ; c'est le seul moyen de rendre la vie supportable.”, scriveva Voltaire.
Ecco perché, proprio a loro, agli amici che non sono più qui tra noi, dedichiamolo questo numero della rivista. A Giuliano Giachino, a Vittorio Baccelli, a Giovanni Buzi. Le loro voci non le sentiremo (forse) mai più, ma le loro parole, restano con noi. Nell'immortalità imperfetta dei caratteri tipografici.
E caratteri, per passare a toni più leggeri, ne troverete davvero tanti in questo mammuth monografico, lievitato a dismisura negli anni (762'745, spazi inclusi, per essere pignoli).
Ventitré racconti, diciannove recensioni, quattro biografie, ben tredici articoli, una stimolante sezione dedicata alla letteratura romena (e non rumena), per la quale ringraziamo l’amica Lorena Curiman, e due lunghe traduzioni: Il gioco più pericoloso di Richard Edward Connell a cura di Salvatore Ciancitto e L’ospite di Dracula di Bram Stoker.
Noterete, forse, una presenza percentualmente più rilevante del solito per quel che riguarda il lato critico, ma il tema del vampirismo (letterario) è - lo capite bene - tanto appassionante quanto smisurato. Al punto che, oserei dire, ci siamo perfino trattenuti.
Così, tra un racconto agghiacciante (o ironico) ed una storia di fantascienza, tra un ritornante ed un non morto, (ri)sentirete parlare di Byron e Polidori, di Le Fanu e Stoker, di lamie, rakasha e nosferat, dimenticati registi dell’impressionismo tedesco e famosi attori ungheresi.
C'era tanto da dire, speriamo di averlo detto, se non in maniera esaustiva, almeno, in modo divertente.
In un caso o nell’altro, fatecelo sapere.
Di questo, di luce riflessa, viviamo.
Come tutti i vampiri.
Buona lettura!
pg. 167 - A4 BROSSURATO
Prezzo copia stampata:
7.29 euro
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