Quale
che sia la complessità della storia,
il romanzo giallo necessita sempre un elemento
fondamentale: un protagonista in grado di
risolvere, brillantemente o per caso, come
nel giallo umoristico, l'enigma che costituisce
il centro della narrazione.
L'investigatore, nelle sue varie incarnazioni
è quindi il personaggio principale,
quello con cui il lettore si identifica e
si confronta. Proprio per questo ha assolutamente
bisogno di possedere una personalità
distintiva, con una caratterizzazione forte
che ne garantisca l'unicità e ne consenta
l'immediato riconoscimento da parte del lettore.
Quindi l'autore deve consentirci di seguirlo
non soltanto durante la giornata, ma anche
nell'intimità della sua casa o nel
club preferito, quando lavora, quando si annoia
e quando si diverte: per capirlo ed apprezzarlo
dobbiamo conoscerne le passioni, le ossessioni
e le motivazioni profonde. Anche il passato
del detective fa parte del background di informazioni
che, lentamente, devono essere fornite al
lettore. L'assassino può essere relativamente
stereotipato: di lui ci interessa soltanto
un istante di vita, il momento in cui ha commesso
il crimine su cui si indaga, gli alibi ed
i moventi, il detective no, lui (o lei) deve
essere un personaggio tridimensionale e peculiare.
Tutti i grandi investigatori della letteratura
gialla hanno elementi caratterizzanti anche
dal punto di vista fisico: i baffi di Poirot,
la pipa ed il cappello di Holmes, la stazza
di Maigret o di Nero Wolfe, le orchidee di
quest'ultimo, le ricette di Pepe Carvalho
e l'elenco potrebbe continuare all'infinito.
Un altro trucco comunemente usato per esaltare
le caratteristiche eccezionali dell'investigatore,
siano esse logiche e deduttive o psicologiche
o, ancora, emotive, è quello di associargli
una "spalla", cioè un assistente,
meno che mediocre. Questo piccolo trucco consente
inoltre all'autore di fornire le necessarie
spiegazioni sui metodi seguiti per la soluzione
dell'enigma senza la necessità di rivolgersi
direttamente al lettore ma sfruttando invece
il dialogo tra l'investigatore ed il proprio
stupefatto aiutante. Sir Arthur Conan Doyle
adoperò spessissimo questo espediente,
utilizzando il proprio alter ego letterario
Dr.Watson per illustrare i complessi processi
deduttivi seguiti da Sherlock Holmes. Il quale,
sia detto tra parentesi, non pronunciò
mai la famosa frase "Elementare Watson",
che fu invece una felice trovata cinematografica.
Ora, secondo la maggior parte dei critici,
il romanzo giallo può essere suddiviso
in due grandi rami, la detection e l'hard
boiled. Nel primo caso il cuore della narrazione,
è l'enigma da risolvere che deve quindi
essere costruito con attenzione e con estrema
cura. L'investigatore giungerà alla
soluzione soltanto attraverso un lento e complesso
schema di deduzioni, basate sugli indizi seminati
dal colpevole, indizi dei quali renderà
partecipe, almeno parzialmente anche il lettore.
In un romanzo di questo tipo la bravura dello
scrittore sta nella sua abilità di
giocare con chi legge, mettendolo nelle condizioni
di risolvere il mistero ma badando a che non
vi riesca troppo presto, cioè prima
dell'investigatore, perchè questo determinerebbe
un immediata perdita di interesse nei confronti
del romanzo. Alcuni autori si divertono a
seminare falsi indizi per indirizzare i lettori
verso conclusioni errate, altri, giocando
un po' sporco nascondono loro elementi fondamentali
che vengono rivelati sotto forma di colpo
di scena soltanto nel momento in cui, finalmente,
l'investigatore annuncia il nome del colpevole.
Il rischio, in questo caso è quello
di irritare i lettori o di apparire poco plausibili,
specialmente se si introducono in extremis
personaggi-chiave mai nominati prima. Quale
che sia la via scelta, comunque, nella detection
le caratteristiche principali dell'investigatore
sono: la logica, la capacità di osservazione
e di analisi psicologica ed una profonda conoscenza
delle debolezze del genere umano. Altre conoscenze
utili possono essere quelle di tipo medico-scientifico
- pensiamo ad esempio a J. Scarpetta, la patologa
legale nata dalla penna di Patricia Cornwell
- o legale - ed ovviamente ci riferiamo a
Perry Mason ed alla lunga lista dei suoi colleghi
ed emuli. Il capostipite degli investigatori
deduttivi fu certamente Auguste Dupin, creato
da Edgar Allan Poe (vi rimando, per ulteriori
notizie all'ottimo articolo di Livia Bidoli
a pagina 79), il rappresentante più
celebre, probabilmente il già citato
Sherlock Holmes.
Il
genere hard boiled, invece, nasce negli anni
venti, sulle pagine delle riviste pulp statunitensi.
Nei romanzi di questo tipo l'azione prevale
sul ragionamento e la trama, pur essendo in
genere meno elaborata, prevede comunque numerose
scene d'azione e colpi di scena. Se nel genere
detection, ci si aggira spesso in salotti
esclusivi in cerca di scatole di cioccolatini
e coppe di champagne probabilmente avvelenati,
qui si rischia la vita nei bassifondi delle
città, dove fischiano pallottole e
cazzotti. E' ovvio che in un ambiente del
genere ci serve un detective di tutt'altra
pasta, abile a sparare quanto a fuggire, in
grado di tirare di boxe come un peso massimo
e, possibilmente, cinico almeno quanto il
mondo, oscuro e corrotto, che lo circonda
ma dotato di un profondo senso della giustizia.
La soluzione dell'enigma viene quindi affidata,
più che al processo deduttivo, alle
capacità di uomo d'azione del protagonista,
al suo coraggio ed alla sua forza fisica.
Anche il lettore partecipa diversamente al
gioco, qui non si passa alla pagina successiva
nel tentativo di indovinare chi sia il colpevole
quanto per vedere in quale nuovo guaio si
andrà a cacciare il detective e, soprattutto,
come riuscirà ad uscirne.
"il detective" ha scritto Raymond
Chandler, creatore di Marlowe "è
l'eroe, è tutto. Un uomo completo.
Un uomo comune eppure come se ne incontrano
pochi: un uomo d'onore".
Da qui alla spy story il passo è breve,
ma di questo parleremo un'altra volta.
Marco Roberto Capelli - marco_roberto_capelli@progettobabele.it
Esistono due principali
filoni nella narrativa di investigazione,
nel mondo anglosassone vengono chiamati: detection
e hard boiled. Nei romanzi appartenenti al
genere detection, l'investigatore è
un individuo caratterizzato da superiori capacità
deduttive o psicologiche che giunge alla scoperta
del "colpevole" attraverso l'analisi
paziente delle tracce che questi ha lasciato
nel compimento del proprio crimine. Nel giallo
hard boiled, viceversa, predomina l'azione,
ed il detective è essenzialmente un
"duro", un uomo in grado di maneggiare
la pistola e di azzuffarsi fisicamente con
il criminale di turno finendo inevitabilmente
con il metterlo "ko". Prendendo
per buona questa distinzione (non mancano
esempi di ibridi, anche di elevatissima qualità),
possiamo presentare alcuni degli esponenti
più significativi dei due generi:
La detection, e gli investigatori scientifici
SHERLOCK HOLMES (Sir
Arthur Conan Doyle)
E' il più classico esempio di investigatore
devoto al metodo deduttivo (anche se non il
primo, a questo proposito si veda l'articolo
di Livia Bidoli a pg.79). Sembra che Arthur
Conan Doyle, nel delineare questo personaggio,
si sia ispirato alla figura di un suo docente
universitario, strenuo sostenitore dell'applicazione
della logica in campo medico. Sofisticato,
inglese quanto più non sarebbe possibile,
S.H. si muove accompagnato dal fido Watson
tra le nebbie malamente illuminate dai lampioni
a gas della Londra di fine Ottocento (la stessa
di Jack the Ripper), si sposta in metropolitana,
analizza chimicamente i reperti trovati sulla
scena del crimine e, soprattutto, affronta
ogni problema con logica ferrea giungendo,
sempre, alla scoperta del colpevole... o quasi.
(Ma Irene Adler era una donna, in fondo, e
da buon britannico, anche Holmes sapeva bene
che ci sono misteri che un uomo non potrà
mai penetrare).
HERCULE POIROT (Agatha
Christie)
Certamente il personaggio più celebre
creato dalla fantasia di Agatha Christie,
non è però, forse, una creazione
del tutto originale. Pare infatti che la scrittrice
si fosse ispirata alle avventure di un molto
meno famoso "Hercule Popeau", anche
lui belga, protagonista di un paio di romanzi
di scarso successo pubblicati da Marie Bellow
Lowndes. Ma la similitudine tra i due personaggi
si ferma al nome e la differenza di stile
abissale, cosa che del resto deve essere parsa
ovvia anche alla Lowndes che non tentò
mai, in nessun modo, di rivendicare la paternità,
anche se indiretta, del personaggio. A differenza
di Holmes, Poirot, piccolo, calvo e maniacalmente
interessato alla gessatura dei suoi baffetti
all'insù, non è un accanito
e metodico raccoglitore di prove e per l'analisi
e la risoluzione dei casi che incontra si
basa, soprattutto, sulla sua profonda conoscenza
della natura umana. Come suole dire egli stesso
"Tra poco sistemeremo con ordine i fatti,
ognuno al proprio posto. Passeremo in esame
i vari elementi e scarteremo quelli che non
c'entrano. Terremo da parte quelli importanti
e gli altri, quelli inutili, puff!, li soffieremo
via".
MISS MARPLE (Agatha
Christie)
Questa brillante ed originale invenzione
di A.Christie è la capostipite delle
investigatrici: zitella, curiosa, amante del
giardinaggio e dell'analisi psicologica risolve
i propri casi seduta sulla propria poltrona
preferita, sorseggiando te e ricamando.
Fra le altre detectives che l'anno seguita
ricordiamo: Miss Pinkerton (Mary Roberts Rinehart),
leslie maughan (di Edgar Wallace), Bertha
Cool (Erle Stanley Gardner).
MAIGRET (Georges
Simenon)
Creazione del prolifico scrittore francese
Georges Simenon, Jules Maigret, figlio di
contadini arrivato a Parigi per studiare medicina
e arruolatosi invece nella polizia, è
un corpulento ispettore della surte' che non
ha mai impugnato un revolver. Questo non gli
impedisce di saper "torchiare a dovere"
un sospetto tra un pernot e l'altro. Il suo
è soprattutto
un sottile gioco psicolgico con i sospettati,
mai privo di una profonda comprensione e di
una forte dose di pietà nei confronti
dei criminali. Resta nel cuore di molti italiani
la serie televisiva ispirata alle avventure
di Maigret trasmessa dalla RAI negli anni
'60, con protagonista un Gino Cervi in forma
superba la cui recitazione riscattava pienamente
la semplicità quasi teatrale dei mezzi
e delle scenografie.
NERO WOLFE (Rex Stout)
Pigro, grasso, misogino. Non esce mai di casa
e sembra capace di provare sentimenti umani
soltanto per le orchidee che coltiva con dedizione.
E' un investigatore principalmente "deduttivo"
ma è anche un esempio classico di genere
ibrido, perchè nei romanzi, che fondono
azione e investigazione, la parte più
tipicamente "hard boiled" viene
lasciata al giovane Archie Goodwin, suo assistente
e "completamento". Nero Wolfe è
stato anche definito "uno Sherlock Holmes
che ha letto Freud".
PADRE BROWN (Gilbert Keith
Chesterton)
Anche un modesto e timido pastore può
dare il proprio contributo alla giustizia
terrena, almeno se il suo nome è Padre
Brown e se stiamo parlando dei romanzi dell'inglese
Gilbert keith Chesterton (1874-1936).
Padre Brown risolve gli enigmi con cui si
confronta grazie alla propria umiltà,
allo spirito di osservazione ed alla profonda
comprensione della natura umana mista ad un
forte sentimento di pietà ed amore.
Le storie sono pervase da una mite ironia
e da un certo fondo di moralismo che però
nulla toglie alla trama "investigativa".
Tra i romanzi del ciclo: "L'uomo che
fu Giovedì", "L'innocenza
di padre Brown", "La saggezza di
padre brown" "I segreti di padre
brown".
Negli anni 60 ne fu tratto uno sceneggiato
televisivo interpretato dall'indimenticabile
Renato Rascel.
PHILO VANCE (S.S.Van Dine)
Philo Vance è un detective chiaramente
"intellettuale", ricco, aristocratico,
sofisticato, esperto in svariati campi, dalla
criminologia alla religione all'esoterismo,
alle lingue antiche. Risolve i propri casi
principalmente grazie alla propria smisurata
cultura.
ELLERY QUEEN
Il primo libro che vide Ellery Queen come
protagonista, uscì nel 1929 (La poltrona
n.30) e fin dall'inizio i lettori pensarono
che l'autore fosse uno scrittore di una certa
esperienza in cerca di evasione nella letteratura
di "genere", e che per questo utilizzasse
come pseudonimo il nome della propria creatura
letteraria. L'Ellery Queen protagonista di
tante avventure "di carta" è
un giovane intellettuale con l'hobby dell'investigazione
che aiuta ufficiosamente il padre, commissario
di polizia, nelle indagini più complicate.
Si tratta di gialli "classici" che
si concludono quasi sempre con una riunione
generale dei protagonisti durante la quale
Ellery rivela sia il nome del colpevole che
il meccanismo deduttivo con cui lo ha scoperto.
Sotto lo pseudonimo di Ellery Queen, invece,
si nascondevano due poverissimi cugini americani
figli di immigrati polacchi: Frederic Dannay
e Manfred B.Lee. Nati entrambi nel 1905 riuscirono
a mantenere il loro "segreto" per
quasi dieci anni. Finalmente, nel 1941, Hvenuti
allo scoperto, fondarono il periodico "Ellery
Queen's mistery magazine" che per anni
ha pubblicato alcuni tra i più bei
racconti del giallo americano.
Hard Boiled, ovvero la scuola dei duri
(dal cuore tenero)
SAM SPADE (Dashiell Hammet)
Sam Spade è il capostipite dei
duri: non raccoglie prove, non usa lenti di
ingrandimento, ma sfodera pugni e revolver.
Assomiglia, è stato detto "in
modo abbastanza attraente ad un diavolo biondo".
PHILIP MARLOWE (Raymond
Chandler)
Altro duro, ma dal cuore tenero. Spara,
ma cita anche Flaubert e T.S.Eliot. Immortale
l'interpretazione cinematografica datane da
Humphrey Bogart.
87° DISTRETTO (Ed McBain)
Quelli dell'87° distretto, cioè
Steve Carella, Meyer Meyer, Andy Parker ed
i loro colleghi, nati nel 1954 dalla penna
del prolifico Ed McBain (più noto come
Evan Hunter, al secolo Salvatore A. Lombino
nato a New York nel 1926) sono poliziotti
vecchio stile, costantemente a contatto con
la squallida realtà della periferia
americana, in lotta con spacciatori, teppisti
e rapinatori disperati. Se la cavano quasi
sempre, a modo loro, non senza correre qualche
rischio. Il taglio della serie è estremamente
realistico e, a volte, crudo ma proprio questo
gli conferisce quel fascino particolare che
ha catturato milioni di lettori.
JAMES BOND (Ian Fleming)
D'accordo, il figlio prediletto di Ian
Fleming, a stretto rigore, non appartiene
al genere hard boiled quanto alla spy story.
Pure non manca chi vede nella spy story una
evoluzione (o un adattamento) dell'hard boiled
classico al mutare dei tempi e quindi inseriamo
qui l'inossidabile, nonchè eternamente
giovane e pressochè invulnerabile agente
segreto 007 al servizio di Sua Maestà
la Regina d'Inghilterra.